“Patto per Enna”, “Movimento 5 Stelle” e alcune associazioni si propongono di far ritornare il servizio idrico in mani pubbliche e lo hanno fatto promuovendo una petizione popolare che ha riscosso molto successo in Città con la raccolta di più di 1500 firme.
Ma l’azione degli attori dell’iniziativa non si ferma qui, ed in particolare Patto per Enna che vanta otto consiglieri comunali a Sala d’Euno dopo aver constatato che la Società Acqua Enna che gestisce il Servizio Idrico Integrato, alla quale, a dire di molti cittadini, l’acqua che è un bene primario, viene pagata profumatamente, è in debito con l’Ato Idrico, del quale è presidente il neo commissario dell’ex Provincia di Enna, Antonio Parrinello del canone di concessione relativo agli anni 2011- 2012- 2013- 2014 per un importo di 640mila € annui.
Detto canone nel contratto è considerato una “clausola risolutiva espressa”. A dichiararlo è Maurizio Di Pietro capogruppo di Patto Per Enna che aggiunge: “Abbiamo provveduto a diffidare il dottor Parrinello, affinché metta mano alla clausola risolutiva del contratto di concessione del Servizio Idrico Integrato, la quale prevede in caso di mancato pagamento del canone di concessione la risoluzione del contratto”. Abbiamo rintracciato telefonicamente Antonio Parrinello che ci ha dichiarato:
“ Ho verificato le carte. Acqua Enna è in debito verso l’Ato Idrico, della somma di 1.800mila €, ho incontrato più volte l’azienda e stiamo per siglare l’atto transattivo tramite il quale la stessa s’impegnerà a versare quanto dovuto tramite una rateizzazione, poiché non è in grado di versare l’intera somma in un'unica soluzione. Debbo precisare, tuttavia, che nessuno dei miei predecessori, che non erano stati diffidati, aveva provveduto a ciò”.
Filippo Cammarata e Luca Cino, referenti comunali del Movimento 5 Stelle coralmente dicono: “ Il M5S con la sua “Carta di Firenze proclama che l’acqua è un bene pubblico, noi non ce l’abbiamo con Acqua Enna perché agisce da privato e come tale opera per conseguire un profitto. Noi ce l’abbiamo con l’Ato Idrico che si è permesso di dare un bene primario dell’uomo a dei privati. C’è da precisare inoltre, che tutto questo è stato creato artificiosamente per creare dei disagi nella popolazione perché è impensabile che i cittadini ennesi debbano pagare l’acqua più cara d’Italia e d’Europa”.
In merito alle dichiarazioni di Maurizio Di Pietro abbiamo inviato una Pec alla Società Acqua Enna per diritto di replica. La Societa ha risposto: “In riferimento alla sua di cui all’oggetto, la scrivente società Acquaenna, ritiene di non aver nulla da replicare”. Sono anni che associazioni e organizzazione politiche dibattono sul problema della gestione del Servizio Idrico nella Città, e molti cittadini lamentano l’indifferenza di buona parte della classe politica verso l’annoso problema. Va sottolineato che il presidente Crocetta aveva messo l’acqua pubblica nel suo programma di governo ma fino ad oggi lo ha disatteso.
Mario Antonio Pagaria
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