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25/03/2015 - 09:35:04

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DECRETO BANCHE È LEGGE, IL GOVERNO INCASSA UNA NUOVA FIDUCIA

Il governo aveva posto la questione di fiducia per evitare che la discussione sul decreto in scadenza domani si potesse protrarre.


Decreto banche è legge, il governo incassa una nuova fiducia

Approvato dal Senato con 155 voti favorevoli e 92 contrari il decreto che riforma le banche popolari. Presenti alla votazione 247 senatori. Il governo aveva posto la fiducia sul dl senza ulteriori modifiche rispetto al testo approvato dalla Camera e dalle commissioni Finanze e Industria di Palazzo Madama. L’annuncio della questione di fiducia, dato in assemblea dalla ministra Maria Elena Boschi, aveva subito suscitato le proteste da parte delle opposizioni.

Il voto sul decreto banche è arrivato nell’ultimo giorno disponibile per la conversione in legge. Il decreto stabilisce che le banche popolari con attivi superiori a 8 miliardi di euro dovranno diventare società per azioni e rinunciare al principio una testa, un voto. Le banche coinvolte sono dieci: Ubi, Banco Popolare, Popolare Milano, Popolare dell'Emilia Romagna, Popolare Vicenza, Veneto Banca, Popolare Etruria, Credito Valtellinese, Popolare di Sondrio e Popolare di Bari. E’ previsto che la trasformazione in spa debba avvenire entro 18 mesi dall'entrata in vigore delle disposizioni attuative di Bankitalia.
Provvedimento contestato dalle banche popolari

Nello stesso decreto introdotto anche un termine temporale per il cambio di conto corrente: dovrà avvenire al massimo entro 12 giorni lavorativi e dovrà essere gratuito. In caso di inadempienze dovranno essere pagate multe da 5.160 euro a 64.555 euro da parte di chi svolge “funzioni di amministrazione o di direzione e da dipendenti inadempienti”. Una riforma questa fortemente voluta da Renzi che lo scorso gennaio nell’annunciare il provvedimento aveva parlato di “momento storico” sottolineando di aver realizzato una riforma dopo "venti anni di dibattito”. Renzi inoltre aveva spiegato che “Non si tratta di danneggiare la storia di piccoli istituti ma di far sì che le banche sul territorio siano all’altezza delle sfide europee e mondiali”. Il provvedimento in effetti non era stato ben accolto dalle banche popolari che hanno accusato il Governo di esporle a scalate ostili dall'estero


 




 

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