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05/05/2015 - 08:58:03

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PIAZZA ARMERINA - SPRECHI COMUNALI: IL CASO DEGLI UFFICI DEL GIUDICE DI PACE.

''Vi sembra nomale che questo comune e gli altri comuni consorziati paghino un canone di quasi 17 mila euro all’anno per il locali?


Piazza Armerina - Sprechi comunali: il caso degli Uffici del Giudice di Pace.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. E’ buona regola, in tempi di vacche magre, che gli enti locali setaccino in modo approfondito  ogni settore di loro pertinenza, al fine di contenere la spesa ed evitare ogni tipo di spreco.
Perché, se qualcuno fosse sfuggito, a pagare siamo comunque noi cittadini.
In quest’ottica, l’amministrazione comunale non sta brillando particolarmente per oculatezza, forse alle prese con problemi di assestamento ed equilibrio istituzionale che al momento  sembrano occupare l’agenda degli amministratori del nobile comune.
Abbiamo già documentato (come M5S), dati alla mano, alcune delle voci di spreco di danaro pubblico rilevabili nelle pieghe del bilancio comunale.

Ma veniamo al caso specifico degli Uffici del Giudice di Pace che la nostra amministrazione conduce in locazione già da molto tempo (dal 1993 per l’esattezza).
Per chi non fosse particolarmente informato sulla materia, chiariamo che il d.lgs n° 156/12 stabiliva che gli enti locali, anche consorziati tra loro, potessero inoltrare istanza al Ministero della Giustizia al fine del mantenimento degli Uffici del G.d.P. soppressi, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, nonché del fabbisogno del personale amministrativo.

Sono a carico del Ministero, quindi, solamente i compensi dovuti ai magistrati onorari.
Tutto il resto, sede, personale, luce, acqua, ecc., è a totale carico del comune (o dei comuni consorziati), cioè a nostro carico.
Intendiamoci, l’aver mantenuto il G.d.P. a Piazza è stata un’azione amministrativa apprezzabile e doverosa, presa nell’interesse della città.
Ma mi domando: è possibile che questo comune non abbia dei locali di sua proprietà idonei ad ospitare tale ufficio?

E’ possibile (domanda retorica) che uffici pubblici non rispettino le c.d. regole dell’edilizia giudiziaria, ovvero di quel complesso di norme di cui si occupa il Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria tesa a garantire la sicurezza e prevenzione incendi, l’abbattimento delle barriere architettoniche e di adeguamento impianti?
Vi sembra nomale che - attesa la profonda crisi economica - questo comune (e gli altri comuni consorziati) paghino un canone di quasi 17 mila euro all’anno?
Sono le riflessioni di un cittadino comune, come tanti tartassato da tasse a balzelli, statali e comunali, alle quali non corrisponde nessun tipo di servizio.
Non è più tempo di sprechi,  favoritismi, e clientele.
Se non riuscite a comprendere come si fa a risparmiare, chiedetelo alle mamme e ai padri piazzesi che spesso devono fare i salti mortali per arrivare a fine mese.
Oppure, potreste chiedere a qualche esperto.

Giampiero Alfarini



 

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