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15/08/2015 - 08:20:06

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IL CONVENTO DI SAN PIETRO CON LA COMUNITÀ PARROCCHIALE AL SERVIZIO DELLA CITTÀ

La storia del monumento e gli ultimi interventi. Opererà il “Centro sociale, culturale e religioso Padre Enzo Cipriano


Il Convento di San Pietro con la Comunità parrocchiale al servizio della Città

Il convento di S. Pietro dei Minori osservanti nacque sulla base di un accordo firmato nell’anno 1500 tra Frate Michele da Piazza, Minore Osservante di S. Francesco, Guardiano del convento di S. Maria di Gesù e i Giurati di Piazza.
Qualche anno dopo, nel 1578, a seguito della Riforma dell’ordine francescano, fu assegnato proprio ai Minori Riformati. Comprendeva una Selva che occupava tutto la collina a sud della chiesa (oggi Giardino Garibaldi).
Tra il XVII e il XVIII sec. il convento si affermò come sede di uno “Studio” della Provincia francescana del Val di Noto, ricco di una amplissima biblioteca in parte già presente all’epoca degli Osservanti.

Dopo l’Unità d’Italia e l’emanazione delle leggi di liquidazione dell’asse ecclesiastico il “fabbricato di S. Pietro” venne ceduto nel 1868 dal Demanio al Comune e destinato a caserma di artiglieria. Successivamente ospitò l’ufficio postale, la caserma dei Carabinieri e il comando di polizia municipale, mentre le ali est e sud furono retrocesse dal Comune alla chiesa di S. Pietro nel 1957 e nel 1958 come “congrua parte” per l’esercizio delle attività pastorali sviluppatesi soprattutto dopo l’erezione a Parrocchia avvenuta nel 1957.
Nel 1989 il sindaco ordinò la chiusura della chiesa per presunti motivi statici e per dieci anni la comunità fu ospitata presso la chiesa di S. Giuseppe.

Grazie all’attività del battagliero e amatissimo parroco Don Vincenzo Cipriano, che resse la Parrocchia dal 1980 al 2011, anno della sua scomparsa, nel maggio 1998 egli riuscì a rimettere piede nella chiesa e a far eseguire una nuova pavimentazione in pietra arenaria, l’impianto di riscaldamento e altri lavori di restauro, sulla base di un progetto regalato da tecnici parrocchiani e finanziato dalla comunità parrocchiale, con il sostegno del Vescovo di Piazza Armerina.

Il 28 marzo 1999 a nove anni e sei mesi dalla chiusura, la chiesa fu riaperta al culto. Da quel momento ebbe inizio la seconda fase della battaglia di padre Cipriano: per completare il restauro della chiesa con la riapertura delle cappelle e i restauri delle opere d’arte sopravvissute ai furti sacrileghi e per il restauro e la riapertura del convento.
Nel settembre 1999 la Parrocchia richiedeva al comune di Piazza Armerina la concessione in comodato d’uso gratuito dell’intero ex convento “per essere destinato ad attrezzature collettive e servizi pubblici comprese le attività connesse con la vita parrocchiale”.
Il contratto, a tempo indeterminato, veniva sottoscritto nello stesso mese e impegnava la Parrocchia a provvedere al restauro conservativo del complesso monumentale, a propria cura e spese, a mezzo di finanziamenti propri o di richiesta di finanziamento inoltrata agli enti finanziatori.

Si trattò di un gesto di grande coraggio e di grande lungimiranza da parte di Padre Cipriano che, negli anni successivi, riuscì, sulla base di un progetto di restauro dell’intero convento commissionato a tecnici della parrocchia a fare restaurare e rimettere in uso parte dei locali dell’ala est e l’intera ala sud e, avendolo messo a disposizione della Soprintendenza di Enna, a fare realizzare i nuovi tetti e i consolidamenti strutturali dell’ala ovest, dove, successivamente, procedeva alla rifiniture degli interni.
In un decennio, dunque, la Parrocchia era riuscita a realizzare direttamente o indirettamente, oltre 500 mila euro di lavori sul convento.

Nel marzo 2010, al fine di utilizzare i fondi europei che venivano messi a disposizione dei comuni, il Parroco, in accordo con il Comune, procedeva alla donazione del progetto del restauro dell’intero convento per un importo di quasi 3,5 milioni di euro, dichiarando, nello stesso tempo, la volontà di continuare ad ottemperare al contratto di comodato.
Il comune ha presentato il progetto di restauro del convento, avendone aggiornato i prezzi e integrato gli elaborati, a cura dell’Ufficio tecnico, e ha ottenuto nel maggio 2013, il finanziamento accordato è di 3.452.979,14 euro per riportare a nuova vita il convento.
L’11 novembre 2014 il parroco don Ettore Bartolotta ha consegnato le chiavi del convento all’impresa incaricata della realizzazione dei lavori che verranno ultimati a fine settembre 2015.

Subito dopo, la Parrocchia, dando concretezza al sogno di don Vincenzo Cipriano, rientrerà in possesso dell’intero edificio destinato a centro sociale, con sala museale, ludoteca e spazi per attività collettive e una foresteria, oltre che tutti i locali per le attività parrocchiali, contribuendo in maniera significativa all’arricchimento religioso, sociale e culturale della città.
Nel convento opererà il “Centro sociale, culturale e religioso Padre Enzo Cipriano”, in memoria di chi  ha combattuto venticinque anni per la rinascita del più bel convento della città.

Il Parroco - Don Ettore Bartolotta
Il Consiglio Pastorale Parrocchiale 
Il Consiglio Per gli Affari  Economici della Parrocchia



 

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