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11/01/2016 - 12:50:08

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BENI CULTURALI: LE RIFLESSIONI DI UN NOSTRO LETTORE CHE VIVE E LAVORA AL NORD

Michele Suriana: il Giornale ha pubblicato un articolo che fa riflettere sulla valorizzazione del nostro territorio.


Beni culturali: le riflessioni di un nostro lettore che vive e lavora al nord Riceviamo e pubblichiamo

A proposito di opere d'arte antiche, segnalo un articolo pubblicato oggi a pag.34 de "Il Giornale" sul recupero di una statua bronzea "custodita" nel Paul Getty Museum (ancora!). Leggendolo non si può fare a meno di avvertire un moto di rincrescimento riguardo alle considerazioni cui approda il giornalista  sulla brutta figura subita giornalmente dalla Venere di Morgantina che "ora giace in provincia di Enna nel piccolo museo di Aidone, quasi deserto e di cui si fatica perfino a  trovare on line il sito di riferimento..." e poi " l'Italia pullula di reperti mal gestiti a centinaia di migliaia, che uno in più, mal gestito, non aumenterebbe né diminuirebbe il nostro patrimonio...". Come a dire che avendo tanti figli e non riuscendo a mantenerli tutti é meglio darli in adozione. Non importa a chi e dove, comunque é sempre meglio che tenerli da noi.

A questo punto non so perché mi viene in mente la SP 4,la Piazza Armerina-Aidone o la Aidone-Catania, oppure la gradevolezza,in termini di accoglimento e di ricettività, che viene offerta ai turisti incuranti delle avversità che decidono di visitare Aidone. Allora il rincrescimento iniziale cambia origine e obiettivo e si muta in autentico sordo risentimento che culmina in un interrogativo destinato a non avere risposta : perché ?. Sterile e inutilmente ripetitivo sciorinare la lista degli addebiti alle "autorità" di turno che a vario titolo, pilatescamente, si sono rimpallate negli anni i problemi connessi senza costruire nulla. Allora se la Venere ,come si preconizza nell'articolo in questione,é destinata a un progressivo,inarrestabile oblio forse é meglio che ritorni alla famiglia adottiva americana.Con la Venere si può fare, ma con il parco archeologico no. Non é trasferibile, quindi non adottabile.Neanche Montagna di Marzo. E or che mi sovviene, per lo stesso motivo, neanche la Villa del Casale di Piazza é adottabile. Certo é più fortunata ma sempre oggetto del turismo mordi e fuggi. 

Ancora oggi quando dico che la mia città di origine é Piazza Armerina, spesso mi si chiede: " Non la via, ma la città qual'é ?" (provare per credere). Poiché la consuetudine dialettica va rispettata, si rende obbligatoria la domanda :" Ma se questi siti si trovassero altrove, quale giovamento apporterebbero alle città e ai loro abitanti ?" Come la domanda, così la risposta, é scontata. Però se i figli si vogliono bene veramente (e mi riferisco ai nostri e al loro futuro) si é capaci di tutto, barricate comprese.

Leggo costantemente i vostri articoli che mi fanno sentire meno lontano dalla mia terra.

Michele Suriana



 

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