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09/03/2016 - 09:13:29

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CSAG - '' CROCETTA FACCIA CIÒ CHE È PRESCRITTO NELLA LEGGE REGIONALE 15/15''

I Sindaci di Gela, Piazza Armerina e Niscemi, congiuntamente ai comitati promotori, hanno inviato una missiva ai presidenti ANCI per intervenire sul passaggio territoriale delle 4 città siciliane


CSAG - '' Crocetta faccia ciò che è prescritto nella legge regionale 15/15'' [COMUNICATO STAMPA] Le dichiarazioni fatte dal Presidente della Regione, domenica scorsa a Caltagirone, se non fosse che parliamo di argomenti molto seri, provocherebbero ilarità. Per la creazione di un nuovo Libero Consorzio, il Presidente Crocetta si esprime così: “La possibilità c’è, basta trovare un raggruppamento di Città con 150.000 abitanti e Caltagirone può avere quella autonomia di cui ha diritto”. Purtroppo dobbiamo segnare la poca conoscenza delle Leggi in vigore e delle iniziative intraprese dalle comunità siciliane, da parte del Presidente della Regione Siciliana. Innanzi tutto, per la creazione di un nuovo Libero Consorzio occorrono 180.000 abitanti, e non 150.000 come citato dal Presidente, poi ci vuole la continuità territoriale, non bisogna quindi creare isole territoriali, le delibere a maggioranza qualificata uguali tra tutti i comuni che, debbono anticipatamente indicare l’ambito territoriale, la delibera sottoposta entro sei mesi all’esito di un referendum confermativo. Il tutto deve svolgersi entro sei mesi dalla prima delibera.

Ovviamente il Presidente è disattento, perché nelle città di Gela, Piazza Armerina e Niscemi, sono state dette e ridette, ormai tutti conoscono la situazione, con le attuali Leggi, non può nascere nessun nuovo Libero Consorzio. Neanche la politica regionale vede di buon occhio i cambiamenti territoriali, tant’è che ha legiferato due volte sull’argomento, nel vano tentativo di bloccare le scelte effettuate da queste coraggiose cittadine. Invece il sospetto diventa un altro, ovvero: non è che il Presidente diffidato, dai Sindaci e dai comitati ufficiali, per non applicare la L.R. 15/15, cerca di distrarre l’opinione pubblica, omettendo ciò che la Legge prescrive? L’Assessore delle Autonomie Locali, Luisa Lantieri, dopo l’Atto Stragiudiziale di diffida, si è premurata a comunicarci cosa fino ad ora è stato fatto, i DDL per il passaggio territoriale di Gela e Piazza Armerina, sono stati inviati per le determinazioni della Giunta Regionale il 27 ottobre 2015, il DDL per il passaggio territoriale di Niscemi è stato inviato l’11 gennaio 2016. Allo stato attuale, come prescritto dalla L.R. 15/15 art. 44 comma 2, il Governo regionale deve presentare all’ARS il disegno di Legge che prevede le modifiche territoriali ai liberi Consorzi comunali ed alle Città metropolitane.

Quindi il Presidente Crocetta, perché non applica la Legge producendo il DDL che prevede il passaggio territoriale ad altro ente intermedio dei comuni di Gela, Piazza Armerina, Niscemi e Licodia Eubea? Il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta deve solo prendere atto della volontà espressa dai consigli comunali di Gela, P. Armerina e Niscemi e, con il referendum confermativo, dalle comunità locali per il passaggio alla Città metropolitana di Catania. Crocetta non può proporre, in questa fase, altri obiettivi, come l’istituzione di nuovi Liberi consorzi. Deve solo approvare il ddl di modifica dei territori. Altrimenti, il suo appare solo un tentativo di distrazione dell’opinione pubblica verso obiettivi, oggi, irraggiungibili. Lui deve solo applicare la legge n. 15/2015 attualmente in vigore. Diversamente, tradirebbe le legittime aspirazioni dei gelesi, piazzesi e niscemesi, omettendo un atto dovuto. I comitati ufficiali ed i cittadini dell’area sono pronti ad ogni tipo di reazione, contro coloro i quali vogliono tradire la costituzione, lo statuto, le Leggi e la democrazia. Intanto, i Sindaci di Gela, Piazza Armerina e Niscemi, congiuntamente ai comitati promotori, hanno inviato una missiva (in allegato) ai presidenti ANCI per chiedere un incontro, al fine di attivare anche l’ANCI ad intervenire sul ritardo del passaggio territoriale delle quattro cittadine siciliane all’ente intermedio scelto, ritardo che sta causando un danno all’economia di queste cittadine, perché non possono programmare il loro futuro insieme ai comuni della Città Metropolitana di Catania.

CSAG

Comitato per lo sviluppo dell'area gelese

Lettera ai Presidenti dell'Anci

Egregi Presidente ANCI, Presidente ANCI Sicilia, Presidente Consiglio Nazionale ANCI, 
Vi scriviamo la presente lettera per metterVi a corrente di ciò che sta negativamente avvenendo nella nostra amata Sicilia, in termini di rispetto morale e materiale delle Leggi, dello Statuto della Regione Siciliana, nonché della Costituzione della Repubblica Italiana.

A scrivere sono i rappresentanti istituzionali ed i comitati promotori per il passaggio alla Città Metropolitana di Catania, dei comuni di Gela, Piazza Armerina e Niscemi.

Gli enti locali sopra citati, per svariati decenni, hanno provato la costituzione di un nuovo ente intermedio. Negli ultimi tre anni, hanno optato per l’aggregazione alla Città Metropolitana di Catania. Quest’ultimo percorso si è dimostrato il più difficile che queste comunità abbiano mai affrontato, giacché costellato da decisioni difficili con l’aggravante di una politica siciliana apparsa come ripetutamente propensa all’immobilismo, alla distanza dai cittadini, alla sottovalutazione delle richieste provenienti dal popolo. Ciò nonostante, queste tre comunità hanno deliberato, per ben due volte, attraverso i rispettivi consigli comunali, l’adesione all’ente intermedio catanese. Soprattutto la prima di queste due deliberazioni, è stata seguita da un 


referendum confermativo che ha visto la partecipazione, nei tre comuni, di oltre 32.000 cittadini-elettori, di cui oltre il 90% ha votato il “SI” all’adesione al nuovo ente intermedio Catanese.

Cionondimeno, superate queste difficilissime prove, a distanza di mesi, ancora attendiamo con impazienza che la Regione Siciliana approvi la legge di modifica territoriale del Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta e della Città metropolitana di Catania, come deciso dai cittadini e dalle istituzioni locali, nel pieno rispetto della Costituzione Italiana (art. 133), dello Statuto della Regione Siciliana (art. 15), e dei principi di sovranità popolare e di rappresentatività democratica espresse nelle Leggi parlamentari siciliane che disciplinano la materia ( L.R 8/14 e L.R. 15/15).

Nelle more, il 12 febbraio 2016, Sindaci e comitati promotori hanno inviato una diffida all’Assessore delle Autonomie Locali, al Presidente della Regione, al Presidente dell’ARS, chiedendo di concludere al più presto l’annosa vicenda..

Allo scopo di uscire da questa insostenibile fase di stallo, che di fatto impedisce la programmazione di questi tre comuni, causando anche un grande dispendio economico e ulteriore sfiducia nelle istituzioni, Vi chiediamo di avere la possibilità di poterVi incontrare, affinché  si possa concludere definitivamente questa splendida e partecipata iniziativa democratica.
 Vi porgiamo
 Distinti Saluti



 

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