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07/04/2016 - 09:26:58

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CASO REGENI, OGGI A ROMA IL VERTICE TRA INVESTIGATORI ITALIANI ED EGIZIANI

In un dossier di 2mila pagine che verrą fornito dagli inquirenti egiziani le informazioni finora scoperte sul sequestro e la morte di Giulio Regeni.


Caso Regeni, oggi a Roma il vertice tra investigatori italiani ed egiziani C'è attesa per il vertice di oggi tra gli inquirenti italiani e quelli egiziani che stanno indagando sul caso della morte di Giulio Regeni. Gli investigatori del Cairo sono arrivati a Roma ieri con un dossier di 2mila pagine che verrà sottoposto ai colleghi della Procura della capitale, mentre il Presidente del Consiglio ha ribadito: "Siamo impegnati a che su Regeni non sia una verità di comodo ma la verità. Aspettiamo che i magistrati facciano i loro incontri: noi siamo pronti a seguire quel lavoro con grandissima determinazione". Il premier ha ribadito che l'Italia non accetterà nessun "tentativo di svicolare rispetto alla verità", la quale è "dovuta" alla famiglia di Regeni ma anche all'Italia e ai suoi storici rapporti con l'Egitto.

Proprio ieri Repubblica ha pubblicato il contenuto di una nuova lettera anonima fatta pervenire ai suoi giornalisti secondo cui l'ordine di sequestrare Giulio Regeni è stato impartito dal generale Khaled Shalabi, capo della Polizia criminale e del Dipartimento investigativo di Giza". Secondo l'anonimo "fu Shalabi, prima del sequestro, a mettere sotto controllo la casa e i movimenti di Regeni e a chiedere di perquisire il suo appartamento insieme ad ufficiali della Sicurezza Nazionale" e "fu Shalabi, il 25 gennaio, subito dopo il sequestro, a trattenere Regeni nella sede del distretto di sicurezza di Giza per ventiquattro ore". In realtà tuttavia anche questa missiva rischia di essere un elemento di depistaggio, visto che nella serata di ieri la stessa Procura di Roma ha liquidato il suo contenuto: "Si tratta di un anonimo, uno dei tanti, in casi come questi di forte risonanza mediatica. Non hanno nessuna rilevanza giudiziaria".

Secondo gli inquirenti le informazioni fornite contengono una "molteplicità di imprecisioni nella ricostruzione dei fatti e soprattutto in riferimento agli esami autoptici". In sostanza la mail pubblicata "non verrà presa neanche in considerazione" dagli investigatori così come stabilisce "la procedura penale italiana". Secondo indiscrezioni fatte trapelare sul dossier del Cairo la polizia egiziana avrebbe effettuato approfondimenti su 200 persone che avevano avuto rapporti con Regeni. L'Italia, tuttavia, chiede che vengano forniti i video, tabulati telefonici, referti e verbali. Al vertice di oggi partecipano due magistrati e tre ufficiali di polizia egiziani, i colleghi della Procura della Repubblica di Roma e gli investigatori dello Sco e del Ros che seguono il caso.



 

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