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23/04/2016 - 09:14:47

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DAVIGO VERSO LA PRESIDENZA DELL'ANM: “OK DIALOGO, MA VOGLIAMO RISPETTO”

Il magistrato in pole per la presidenza dell'Associazione Nazionale Magistrati avverte Renzi in merito ad una battuta del premier di qualche tempo fa


Davigo verso la presidenza dell'Anm: “Ok dialogo, ma vogliamo rispetto” Piercamillo Davigo procede in volata verso la presidenza dell’Associazione Nazionale Magistrati: "Non esistono governi amici o nemici. Bisogna dialogare, ferma la pretesa della nostra dignità. Quel ‘brr che paura' a me non è piaciuto per niente, come non mi sono piaciute altre cose". Lo ha detto il consigliere di Cassazione ed ex pubblico ministero del pool di Mani Pulite, intervenendo questa mattina durante la riunione del Comitato Direttivo Centrale dell'Anm, che dovrà eleggere il nuovo presidente, il nuovo segretario e i nove membri della rinnovata giunta dell’organismo. Davigo, leader del gruppo ‘Autonomia e indipendenza’, nel suo intervento al nuovo direttivo dell'Associazione magistrati, ha voluto rispondere alla battuta che Renzi rivolse alle toghe durante una puntata di Porta a porta, parlando della riforma della Giustizia:: "L'Anm protesta? Brrrr, che paura… Hanno protestato per il taglio degli stipendi e ora protestano per il taglio delle ferie. Nel corso della riunione del nuovo direttivo dell’Anm, Davigo ha spiegato: “Non ho un carisma particolare, ma un’esperienza che spero di trasmettere anche ad altri per comunicare bene”. E ancora: “Sono convinto della necessità di un accordo tra tutti e credo nella rotazione degli incarichi”. E a proposito della mezza polemica tra esecutivo e toghe, ha detto: "Non si tratta di corporativismo, credo che sia possibile con la nostra unità trovare la fermezza per pretendere il rispetto della nostra dignità e per tutelare la giurisdizione. Inevitabilmente ci sarà una dialettica, ma tutto può essere recuperato con pazienza e dialogo". Poi, citando un magistrato britannico che era stato attaccato dal governo per aver assolto un imputato dall'accusa di terrorismo, aggiunge: “È giusto che ci sia tensione tra potere politico e giudiziario. Non sono i Paesi dove si vorrebbe vivere quelli in cui le decisioni dei giudici hanno sempre l'approvazione del governo”. 



 

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