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06/05/2016 - 09:23:24

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PIAZZA ARMERINA - VICENDA SAVIT: INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE ALFARINI

''Inadempienze' inefficienze e costi del servizio in prospettiva della scadenza del contratto con l’attuale società SAVIT s.r.l.''


Piazza Armerina - Vicenda Savit: interrogazione del consigliere Alfarini Il sottoscritto consigliere comunale Salvatore Paride Alfarini con la presente interroga il Sindaco e l’Amministrazione comunale relativamente alla problematica di cui all’oggetto ed a tal fine espone i seguenti fatti:

premesso
•    che il servizio è attualmente affidato in gestitone attraverso “appalto di pubblico servizio” tramite bando di gara ad evidenza pubblica;
•    che aggiudicataria è la ditta SAVIT SCICHILONE s.r.l. come da contratto di durata quinquennale stipulato in data 21/12/2011, e scadenza in data 21/12/ 2016;
•    che, dall’esame storico della documentazione amministrativa inerente l’appalto in questione, si evince che:
a)    in data 07 dicembre 2010, con determinazione sindacale n. 39 il sindaco pro-tempore Ing. Fausto Carmelo Nigrelli - al fine di garantire la continuazione del servizio di trasporto pubblico urbano - dava mandato al responsabile di Polizia Municipale, nelle more della predisposizione del bando di gara, di indire la procedura di emergenza di cui all'art. 5, comma 5, del reg. CE N° 1370 del 2007 in quanto la ditta C.S.A. Tours, concessionaria del servizio fino al 07/12/201o, non aveva più i requisiti di legge richiesti. Il servizio in questione, con determina n. 70135 del 7 dicembre 2010, veniva quindi affidato direttamente e temporaneamente alla ditta SAVIT SCICHILONE s.r.l.; 
b)    il successivo bando di gara pubblicato sulla G.U.R.S. n. 20 del 20/05/2011 e l’annesso Capitolato Speciale d’Appalto prevedevano un costo complessivo del servizio quantificato in € 438.792,00 annui, di cui € 236.391,32 (comprensivi dell’IVA al 10%) a carico della Regione Siciliana, e € 202.400,00 (comprensivi dell’IVA al 10%) a carico del comune. Tra le condizioni e i requisiti richiesti ai partecipanti alla gara vi erano: 1) “adeguata capacità economico-finanziaria” da comprovarsi mediante “idonee dichiarazioni bancarie” e con “esecuzione nell'ultimo triennio (2008/2009/2010) di servizi di trasporto pubblico locale identici o analoghi a quello in oggetto del presente appalto per un importo complessivo pari all'importo di € 1.500.000,00” (p. 9.2); 2) responsabilità verso il Comune e i terzi per la qualità del servizio offerto (p. 13); 3) esposizione degli orari e delle tariffe approvate dall’Amministrazione comunale all’interno delle autovetture e nelle apposite fermate lungo i percorsi (art. 8); 4) interventi migliorativi e innovativi sulle 15 pensiline insistenti nel territorio comunale (art. 10); 5) penale di € 250,00 al giorno in caso d’interruzione ingiustificata del servizio (art. 15); 6) obbligo di applicare le disposizioni di legge ed il C.C.N.L. che disciplinano l’inquadramento economico, giuridico e previdenziale dei dipendenti addetti ai servizi di autotrasporto (art. 17);
c)    la gara d’appalto veniva aggiudicata sulla base “dell’offerta economicamente più vantaggiosa” alla ditta SAVIT SCICHILONE s.r.l. che, come si evince dai verbali di gara, con un ribasso del 10,23%  otteneva un punteggio di 30 punti che sommati ai 36 legati al merito tecnico, all’organizzazione e agli elementi innovativi del servizio totalizzava un punteggio finale di 66 punti prevalendo così sull’altra ditta Sommatinese Viaggi s.a.s. che totalizzava 55,10 punti. In virtù di questo ribasso d’asta il costo totale annuo del servizio scendeva a € 393.902,96 di cui € 212.208,48 a carico della Regione Sicilia ed € 181.694,48 a carico del comune (di cui € 56.016,48 a valere sui fondi del 30% degli incassi della Villa Romana);
d)     tra le condizioni offerte dalla ditta Savit s.r.l. in sede di gara per aggiudicarsi l’appalto leggiamo: 1) che la ditta s’impegnava all’utilizzo di 5 autobus di cui tre di marca Mercedes sprinter 519 classe euro 5; 2) che la ditta era nella disponibilità di un terreno di mq. 2.620 da adibire ad autorimessa ed un ufficio di mq. 87 nel comune di Piazza Armerina acquisiti attraverso sottoscrizione di un contratto di comodato d’uso gratuito; 3) che la ditta proponeva una ulteriore corsa per la linea B con partenza alle ore 21:00 dal capolinea Villaggio Sammarco per il periodo dal 1 luglio al 30 settembre di ogni anno e una ulteriore coppia di corse giornaliere per la linea Mosaici con partenza alle ore 10:00 e 12:00 dal capolinea P.zza S. Marescalchi in concomitanza con le festività pasquali e natalizie di ogni anno; 4) che la ditta s’impegnava alla realizzazione di un progetto per nuove pensiline così come previsto dall’art. 10 del Capitolato, con annesso sistema di informazioni dinamiche riguardante i tempi d’attesa per l’arrivo degli autobus e, per il centro storico, con pensiline dotate addirittura di pannelli fotovoltaici.

Da quanto in premessa il sottoscritto chiede di sapere:

1.    come mai la ditta, pur avendo dichiarato di possedere le “adeguate capacità economico-finanziarie” previste dal punto 9.2 del bando, non  riesce alla data odierna a pagare regolarmente le retribuzioni ai propri dipendenti?
2.    come mai le informazioni affisse lungo il percorso riportano orari non aggiornati e completamente diversi rispetto a quelli effettivamente realizzati?
3.    come mai nonostante l’impegno ad acquistare autobus Mercedes la ditta usa per il servizio solamente autobus Renault? 
4.    come mai non si ha notizia di alcun terreno nella disponibilità dell'azienda che, prima parcheggiava gli autobus lungo il Viale Conte Ruggero, poi l'A.C. metteva nelle disponibilità della stessa gratuitamente un capannone nell'area ex SIACE con utenze gratuite di acqua e luce, e attualmente l'autorimessa risulta essere nel parcheggio del Palazzetto dello Sport vicino la scuola superiore Matilde Quattrino non  si sa con quale autorizzazione? Non risulta inoltre che l'azienda abbia nel Comune di Piazza Armerina locali adibiti ad uffici, l'unico ufficio conosciuto risulta essere a Caltanissetta in via Don Milani, 3 sede della stessa azienda.
5.    come mai nessuno ha visto le famose corse aggiuntive che la ditta si era impegnata ad implementare nell’offerta in sede di gara?
6.    come mai nessuno ha mai visto le nuove ed avveniristiche pensiline che, nel centro storico, dovevano essere dotate addirittura di pannelli fotovoltaici? Sappiamo benissimo, infatti, in quale stato di abbandono versano le 15 pensiline con vetri tutti rotti, sporche e l'erba selvatica che cresce sopra e sotto il tetto; il sistema dinamico di informazioni ha funzionato soltanto in poche pensiline e per un periodo limitato di tempo ed attualmente risulta essere non funzionante;
7.    infine, come mai nessuno ha vigilato, e soprattutto: sussistono ancora in capo all’azienda i requisiti e le condizioni, principalmente di carattere tecnico, economico e finanziario, per la prosecuzione del contratto di servizio?
    
Non si possono inoltre sottacere alcuni gravi fatti verificatisi di recente:

    nel luglio 2014, a seguito della ulteriore riduzione del contributo regionale pari “un quinto”, l’azienda tornava a battere cassa richiedendo un aumento delle tariffe per adeguarle al D.A.  n. 2432 del 7 ottobre 2013. La giunta comunale con delibera n. 122 del 7 luglio 2014 accordava la “Modifica dell’art. 6 del capitolato speciale”  prevedendo: l’aumento della tariffa per la corsa semplice da € 0,90 a € 1,10, con ulteriore maggiorazione di € 0,20 in caso di vendita a bordo del biglietto; la limitazione della validità dell’abbonamento mensile a sole “quattro corse giornaliere”; far pagare il biglietto al 50% agli ultra settantenni prima esentati. Il Consiglio comunale, investito della questione, con la delibera n. 47 del 21/07/2014 in accoglimento delle proposte della IVª Commissione consiliare, approvava solo in parte le proposte di modifica prevedendo in particolare una validità di 120 minuti del biglietto, cassando la limitazione dell’abbonamento a sole quattro corse giornaliere ed estendeva il trasporto gratuito agli ultra sessantacinquenni con ISEE da € 0 a € 7.000. Ebbene, alla data odierna, le condizioni previste dalla delibera consiliare n. 47 sono state totalmente disattese con grave pregiudizio per quell’ “utenza debole” che si era inteso tutelare! Come mai? Di chi sono le responsabilità politico-amministrative di questo grave e totale spregio della volontà espressa da questo civico consèsso?

    Il giorno 9 e 10 febbraio 2015, alcuni autisti della ditta esasperati per il mancato pagamento delle retribuzioni arretrate, protestavano interrompendo il servizio. Identificati, venivano deferiti all’Autorità Giudiziaria per il reato di cui all’art. 340 c.p. (interruzione di pubblico servizio). Per i dipendenti oltre il danno anche la beffa, perché oltre a beccarsi una denuncia (poi fortunatamente archiviata dal G.I.P.) si sono visti decurtare due giorni di retribuzione per una legittima protesta dettata dall’esasperazione per non poter sfamare le proprie famiglie. Chiedo: è stata sanzionata la ditta per i due giorni di mancato e ingiustificato servizio ai sensi dell’art. 15 del Capitolato, atteso che il mancato pagamento delle retribuzioni è riconducibile ad una chiara e precisa responsabilità aziendale? 

    Il giorno 8 settembre 2014 un autista della Savit procede alla domanda di pensione; con sua grande sorpresa l’INPS gli comunica di non essere più iscritto all’ex Fondo autoferrotranvieri che garantisce condizioni di favore per il pensionamento, ma che tale iscrizione è cessata dal 07/12/2010 data di licenziamento dalla CSA Tours. Dal 08/09/2011, data di assunzione alla Savit, risulta iscritto al F.P.L.D. senza la qualifica di “personale viaggiante addetto ai servizi di trasporto”. Eppure, il rispetto delle norme di legge e del C.C.N.L. relativamente al corretto inquadramento economico, giuridico e previdenziale dei dipendenti addetti ai servizi di autotrasporto è una condizione imposta oltreché da disposizioni di legge (art. 26, R.D. n. 148/1931; art. 19, D.Lgs. n. 422/1997; art. 13 L.R. n. 68/1983;), anche dal capitolato d’appalto (art. 17), nonché dall’art. 12 del contratto stipulato in data 21/12/2011, ove si specifica altresì che: “La mancata osservanza di questo articolo è motivo di recesso del Comune dal presente contratto”. Viepiù, con l’atto ricognitivo del 08 febbraio 2012, viene certificato che  anche relativamente al passaggio del personale alla SAVIT ciò « è stato effettuato agli stessi patti e condizioni di cui al Contratto del 07 dicembre 2007, Rep. n. 33, stilato con la Ditta C.S.A. Tours Soc. Cop.», cosa evidentemente non rispondente al vero. Risulta invece che gli autisti della Savit s.r.l. siano inquadrati come normali lavoratori dipendenti con applicazione del C.C.N.L. del terziario/commercio (sic!) anziché quello degli autoferrotranvieri.  Come mai questa palese violazione di disposizioni di legge e norme contrattuali? 

    Orbene, da quanto sopra descritto alcune riflessioni s’impongono anche in vista della prossima scadenza del contratto prevista per il 21/12/2016. 
    Mi è capitato recentemente di ascoltare alla radio il Sindaco dire che è intenzione dell’amministrazione sondare la disponibilità della Savit s.r.l. circa la volontà di proseguire nel  rapporto contrattuale. La stessa pare abbia fatto sapere per vie informali di non essere interessata alla prosecuzione del contratto di servizio perché ritenuto economicamente non conveniente. Ma alla luce delle gravi inadempienze normative e contrattuali sopra descritte non deve essere la Savit a tirarsi fuori dal rapporto contrattuale, ma bensì l’amministrazione comunale a non dover prorogare il contratto in essere nella consapevolezza che la ditta appaltatrice non possiede i requisiti economico-finanziari e tecnico per una sua rinnovazione.
    Tenuto conto dell’ulteriore riduzione del contributo regionale, le risorse attualmente disponibili a copertura del costo del servizio risultano essere pari a circa € 330.000 oltre al ricavato derivante dalla vendita dei biglietti quantificabile tra i 15 e i 20 mila euro annui. Tuttavia la ditta, oltre all’incasso dei biglietti, continua a pretendere l’originario corrispettivo pattuito per contratto pari ad € 393.902,48 senza tener conto della ulteriore riduzione intervenuta nel frattempo del contributo regionale, con la conseguenza che la differenza rischia di doverla mettere il comune attraverso il bilancio. Ciò malgrado, la stessa non riesce a pagare con regolarità i propri dipendenti che vantano diverse mensilità arretrate, e dichiara di non essere in grado di coprire i costi pur avendo nel frattempo licenziato un dipendente, ottenuto l’aumento dei biglietti, ridotto il numero di corse giornaliere e azzerato tutte le gratuità agli anziani. Questo è inaccettabile! Tenuto conto infatti della qualità e quantità del servizio offerto e dei costi per il personale utilizzato non è difficile quantificare, sia pure approssimativamente, il costo d’esercizio del servizio che risulta oscillare in una forbice compresa tra i 200 e i 230 mila euro annui.   
    Alla luce di quanto sopra e della fallimentare esperienza con le precedenti ditte appaltatrici, ed in prospettiva della scadenza ormai prossima del contratto con la SAVIT s.r.l., chiedo allora all’amministrazione di valutare se non sia più vantaggioso per le casse comunali e per la qualità del servizio da offrire ai cittadini una gestione in “HOUSE” del trasporto pubblico urbano. Con le stesse risorse si potrebbe implementare un servizio di mobilità pubblica molto più adeguato alle esigenze di una città a vocazione turistica come Piazza, volto a scoraggiare l’uso delle auto private che creano inquinamento, congestione e rumore; promuovendo una “educazione alla mobilità sostenibile” finalizzata ad incentivare forme alternative di spostamento attraverso mezzi pubblici, percorsi pedonali e ciclabili, car-sharing, ZTL, ecc… In simile contesto, un moderno “sistema integrato di trasporto pubblico urbano” basato anche sulle nuove tecnologie riveste un ruolo strategico e decisivo. 
    Peraltro, la gestione in “HOUSE” - cioè con affidamento diretto ad un soggetto solo formalmente distinto dall’amministrazione - dei servizi pubblici locali, anche a rilevanza economica, è una modalità pienamente consentita dall’ordinamento, purché si rispettino i criteri previsti dalle norme in materia (art. 5.2. REG. CE n. 1370/2007, come richiamato dall’art. 61 della L. n. 99/2009; art. 34, c. 20, D.L. n. 179/2012 e, - de iure condendo - come confermato dagli schemi di D.Lgs. relativi ai nuovi Testi Unici sui Servizi pubblici locali e sulle Società a partecipazione pubblica in corso di emanazione in applicazione della legge delega sulla riforma della  P.A. (c.d. Madia). 
    I tempi ci sono, necessitano solamente una forte volontà politica ed adeguate capacità amministrative.
    Ai sensi dell’art. 24 del “ Regolamento per lo svolgimento delle sedute del Consiglio Comunale” il sottoscritto chiede che la risposta alla presente interrogazione sia data in sede di Consiglio Comunale nella forma scritta, quanto più urgentemente possibile e, comunque, non oltre il termine previsto dal suddetto Regolamento.
La presente interrogazione viene anche trasmessa per conoscenza al Segretario comunale per gli eventuali adempimenti di competenza in ordine al controllo di legalità degli atti.
In attesa di riscontro, porgo i saluti più cordiali.

Piazza Armerina, 29-04-2016


                            Il sottoscritto consigliere comunale
                                Dott. Salvatore Paride Alfarini



 

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