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21/05/2016 - 09:51:59

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COMITATI PROREFERENDUM SCRIVONO AI PRESIDENTI DELL'ANCI

''Tutti i valori su cui si fonda uno stato democratico vengono calpestati e le legittime aspettative dei cittadini vengono tradite da chi ha dettato norme sulla riforma delle ex province''


Comitati ProReferendum scrivono ai Presidenti dell'Anci [COMUNICATO STAMPA]

Egregi

Presidente ANCI, Presidente ANCI Sicilia, Presidente Consiglio Nazionale ANCI, premesso che già in data 8 marzo 2016, gli scriventi comitati, unitamente ai sindaci di Gela, Piazza Armerina e Niscemi, hanno già sollecitato se SS.LL. ad intervenire e ad incontrarci per chiarire la tematica, ancora una volta ci ritroviamo a scrivere la presente lettera per metterVi al corrente di quanto sta negativamente avvenendo nella nostra amata Sicilia a causa della riforma delle ex province e in particolare, della sofferenza che si sta creando a quattro comuni siciliani e ai suoi cittadini. Negli ultimi tre anni, Gela, Piazza Armerina e Niscemi, hanno optato per l’aggregazione alla Città Metropolitana di Catania; Licodia Eubea ha scelto di aderire al Libero Consorzio di Ragusa. Quest’ultimo percorso si è dimostrato il più difficile che queste comunità abbiano mai affrontato, giacché costellato da decisioni difficili con l’aggravante di una politica siciliana apparsa ripetutamente propensa all’immobilismo, alla distanza dai cittadini, alla sottovalutazione delle richieste provenienti dal popolo.

Ciò nonostante, queste comunità hanno deliberato, per ben due volte, attraverso i rispettivi consigli comunali, l’adesione ad un ente intermedio diverso da quello di appartenenza. Soprattutto la prima di queste due deliberazioni, è stata seguita da un referendum confermativo che ha visto la partecipazione, nei quattro comuni, di 35.000 elettori, di cui oltre il 90% ha votato il “SÌ” all’adesione al nuovo ente intermedio. La situazione attuale lascia molto perplessi i rappresentanti dei comitati. Il 4 maggio 2016, la I Commissione ARS, dopo tutti gli sforzi sostenuti dai comuni e dai cittadini, chiesti attraverso le Leggi regionali (8/2014 e 15/2015) approvate dallo stesso Parlamento regionale, dà parere negativo ai quattro DDL di variazione territoriale commettendo quello che in molti definiscono, uno sfregio alla democrazia.

Tutti i valori su cui si fonda uno stato democratico vengono calpestati e le legittime aspettative dei comuni e dei cittadini vengono tradite da chi ha dettato norme sulla riforma delle ex province. Allo scopo di uscire da questa insostenibile fase di stallo, che di fatto impedisce la programmazione di questi coraggiosi e tenaci comuni, causando anche un grande dispendio economico e ulteriore sfiducia nelle istituzioni, Vi chiediamo, nella qualità di Presidente ANCI, Presidente ANCI Sicilia e Presidente Consiglio Nazionale ANCI, di rappresentare le nostre rimostranze in seno all’ARS, chiedendo il rispetto dei patti con i comuni, che sono enti pubblici che hanno pari dignità della Regione Siciliana anzi sono nati molto prima di essa e meritano il rispetto dovuto. La Regione Siciliana ha l’obbligo di rendere compiuta una riforma il cui iter interminabile, durando ormai da oltre tre anni, ha stremato e confuso cittadini ed istituzioni.

I Comitati



 

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