Vincenzo Nibali ha vinto per la seconda volta il Giro d’Italia. Dopo le due imprese delle ultime due tappe lo ‘squalo’ aveva ribaltato la situazione e aveva conquistato la maglia rosa, e soprattutto aveva messo le mani sulla vittoria nella novantanovesima edizione del Giro. Ma adesso c’è l’ufficialità. Perché non ci sono stati scossoni nell’ultima tappa e il siciliano può così stappare lo champagne per il quarto meritatissimo successo in una grande corsa a tappe.
L’ultima tappa – Per Nibali è stata una passerella l’ultima tappa, la Cuneo-Torino che inizialmente doveva essere di 163 chilometri. Il messinese è stato acclamato dalla folla e da tanti tifosi che difficilmente potranno dimenticare le sue ultime imprese e in particolare l’attacco sferrato nella penultima tappa che ha ricordato niente meno che il grande Eddie Merckx. La tappa è stata un po’ scorbutica in realtà. Perché è stata caratterizzata da una infinita e incessante pioggia e da tante cadute, sono finiti a terra anche Kruijswijk, Chaves e Uran, tre dei rivali di Nibali, che non hanno riportato grandi conseguenze a differenza di Lars Bak che si è rotto la scapola e si è ritirato all’ultima tappa. Sfortuna all’ennesima potenza. E visti tutti questi problemi sono stati cancellati gli ultimi sessanta chilometri. Infine bagarre anche nella volata vinta dal milanese Giacomo Nizzolo, che è però finito sotto investigazione per aver ostacolo Modolo nelle ultime fasi della volata.
Nibali bis – Il siciliano ha fatto amare nuovamente il ciclismo, come ai bei tempi di questo glorioso sport, a tantissimi italiani che sono rimasti ammirati dalla vittoria nella diciannovesima tappa e dai poderosi allunghi della ventesima tappa in cui tutti gli avversari dello ‘squalo’ sono stati azzannati con sagacia e maestria dal corridore dell’Astana che così ha bissato il successo del 2013 e ha vinto per la quarta volta nella sua carriera una grande corsa a tappe.
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