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01/08/2016 - 09:55:53

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ENNA - CONTINUANO I CORSI ALL'UNIVERSITÀ DUNAREA

Crisafulli: ''se il Miur non fosse stato consapevole del fatto che i corsi non potevano essere bloccati non si sarebbe rivolto ai giudici ma li avrebbe bloccati''


Enna - Continuano i corsi all'università Dunarea Dopo la recente sentenza di secondo grado del Tribunale di Caltanissetta che non ha accolto, il ricorso del Miur, in merito alla richiesta di bloccarne i corsi, tutti concordi, i resistenti, , in conferenza stampa, nel dire che il Miur stesso, avrebbe esagerato con l’ostracismo verso la Dunarea de Jos con il preciso intento di bloccarne i corsi di medicina ed infermieristica. Corsi che nè l’ateneo rumeno, nè il partner logistico Fondo Proserpina si sono mai sognati di bloccare sostenendone la piena legittimità in forza di consolidate normative dell’Unione Europea. E così per la seconda volta, qualche giorno fa, in secondo grado, la Corte nissena ha bocciato le istanze proposte dal ricorrente, il Miur attraverso l’Avvocatura dello Stato rappresentata dall’avvocato Roberto Faraci mentre i resistenti, erano la Dunarea de Jos difesa dall’avvocato Giovanna Saccaro e il Fondo Proserpina difeso dai docenti Kore Anna Lucia Valvo e Giuseppe Arena e dall’ex docente della Sapienza Augusto Sinagra.

Il collegio giudicante ha confermato la prosecuzione della continuazione dei corsi ed ha reiterato la condanna alle spese di giudizio per il Miur. Concordi gli avvocati dei convenuti nel tacciare di “ignoranza” in materia di diritto dell’Unione Europea il Miur, poichè a loro avviso la normativa era talmente evidente che non ci sarebbe stato motivo di ricorrere alla Magistratura. Ma sia gli avvocati che l’amministratore delegato del Fondo Proserpina Vladimiro Crisafulli, , hanno lasciato intendere a chiare lettere che alla base di tutto vi sarebbe stata, nella vicenda, una malafede di fondo da parte del Miur ed hanno dichiarato che agiranno penalmente e civilmente contro di esso e contro quanti hanno inteso diffamare l’attività dell’Ateneo rumeno, danneggiando principalmente gli studenti, e chiederanno un milione di euro di danni che investiranno in borse di studio ed attività di formazione. La strategia è stata confermata anche da Cesar Bicescu, d.g. dell’Università rumena che ha tuonato: “noi vogliamo fare educazione e non polemica, rispettando le leggi. Ma se saremo costretti a difenderci non ci tireremo indietro”.

Sia Vladimiro Crisafulli che gli avvocati hanno poi ribadito che se il Miur non fosse stato consapevole del fatto che i corsi non potevano essere bloccati non si sarebbe rivolto ai giudici ma li avrebbe bloccati “ motu propriu”. E per quanto riguarda i dubbi sollevati dal collegio giudicante nel dispositivo di sentenza gli avvocati, non hanno mancato di far emergere una certa incompetenza da parte dello stesso in materia di diritto europeo. Gli attori della conferenza stampa hanno, inoltre, prodotto alcuni atti ( sentenze del Consiglio di Stato) che smentiscono voci messe in giro, a loro avviso strumentalmente, come quella che un università non potrebbe fare attività a fini di lucro.. Prodotta, inoltre, un’interrogazione del deputato europeo Ramona Manescu, tendente a chiedere provvedimenti nei confronti della Repubblica Italiana, quindi del Miur per ostruzionismo verso la Convenzione europea . La commissione europea sta lavorando in risposta all’interrogazione. E per quanto riguarda le dichiarazioni di autorevoli esponenti del Miur sul fatto che lo stesso non riconoscerebbe le lauree rumene i resistenti hanno prodotto documenti dimostranti che il riconoscimento dei titoli non è di competenza del Miur ma del Ministero della salute. Infine Crisafulli ha dichiarato che i dirigenti dell’Asp gli hanno garantito il tirocinio degli studenti presso l’ospedale di Enna.

Mario Antonio Pagaria



 

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