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03/04/2009 - 09:12:51

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VENTI MINUTI PER MORIRE

In futuro a Piazza Armerina un infarto potrebbe costare la vita. La responsabilità è dei piazzesi.


VENTI MINUTI PER MORIRE

Venti minuti per morire. I venti minuti che separano l’ospedale Chiello di Piazza Armerina dall’Umberto I di Enna. Questo è il sacrificio che si chiede alla comunità armerina per risanare la sanità siciliana. Un sacrificio che dobbiamo fare per recuperare sprechi e cattiva gestione della regione.

Fra breve un infarto potrà essere letale nella nostra città, per quei venti minuti che ci separano dall’ospedale di Enna e per la mancanza di personale qualificato all’ospedale Chiello. Decine di morti ogni anno che peseranno sulle coscienze di chissà quale politico e amministratore, ma peseranno anche sulle nostre coscienze , sulle coscienze di ogni singolo cittadino, di ogni singolo abitante di Piazza Armerina. Noi siamo gli artefici di questa disfatta.

Nessuno ha difeso gli interessi di questa città perché nessuno poteva farlo: alle ultime elezioni regionali non abbiamo saputo mandare un rappresentante a Palermo, abbiamo disperso il voto in mille rivoli improduttivi. Non so se il piano di “rimodulazione” del Chiello verrà accettato, ma oggi  consentitemi di vergognarmi della mia città per quello che non ha saputo esprimere.

Venti minuti per morire, venti minuti di agonia per leggere sul volto dei nostri cari la disperazione e la rabbia. Venti minuti che sono il prodotto di un’agonia ben più grande: quella di una città che non sa unirsi neanche sui problemi più gravi e non sa riconoscere i suoi nemici. Una città pilotata da troppi interessi personali espressi da gruppi e famiglie che quasi sempre decidono le sorti di una collettività molle e disinteressata.

Anche la classe politica armerina porta la sua croce, pochi si salvano. Il giudizio su di loro non può non essere spietato. Sono loro che manovrano l’elettorato e condizionano il voto. Sono loro che dovrebbero rispondere , in prima persona, di quei venti minuti che separano la vita dalla morte.

Chiedere di votare un candidato non armerino  e la mancanza di una unione di intenti alle regionali è stato un errore che oggi stiamo pagando a duro prezzo.

Quando in futuro sentirete un’ambulanza che passa a sirene spiegate non pensate più ad una corsa verso la salvezza, ma quanto come popolo e cittadini siamo l’espressione più completa e evidente dell’imbecillità.

 

Nicola Lo Iacono

 

EDITORIALE: VENTI MINUTI PER MORIRE



 

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