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02/01/2017 - 09:05:43

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L'INFORMAZIONE NELLA SOCIETA' TECNOCRATICA

Che le post-truth siano il motore del populismo ormai sembra una verità assodata ma qual'è la soluzione?


L'informazione nella societa' tecnocratica Prima di intraprendere la nuova trattazione vorrei condividere con voi le linee guida di questa rubrica. Le riflessioni proposte analizzeranno lo sviluppo della società occidentale nella forma attuale che ho definito TECNOCRATICA. Gli articoli fin qui proposti si sono occupati a vario titolo di informazione. Ho diviso la questione in due grandi aree: i MACROCOSMI= trasformazioni sociali e MICROCOSMI= trasformazioni che riguardano i singoli individui. Come punto di partenza mi è sembrato doveroso occuparmi del modo in cui una società (MACROCOSMO) divulga la propria immagine e la sua storia. In questo la società occidentale ha fatto tesoro dell'insegnamento dei nazisti primi veri maestri della propaganda. 

Procedendo in questo filo logico oggi non posso non occuparmi dell'articolo di Giovanni Pitruzzella (nella foto) presidente dell'Antitrust apparso sul Financial Times. Il Presidente scrive: «La post-verità è uno dei motori del populismo ed è una minaccia che grava sulle nostre democrazie, siamo a un bivio: dobbiamo scegliere se vogliamo lasciare Internet così com’è, un Far West, oppure se imporre regole in cui si tiene conto che la comunicazione è cambiata. Io ritengo che dobbiamo fissare queste regole e che spetti farlo al settore pubblico». Torna un termine a noi caro “post verità”, un lessema di cui ho cercato di definire contorni e contenuti. Che le post-truth siano il motore del populismo ormai sembra una verità assodata e che queste abbiano contribuito a sconvolgere il panorama e le certezze politiche delle società occidentali non vi è alcun dubbio semmai c'è da chiedersi se esiste una soluzione al problema.

Quella prospettata dal Presidente è una soluzione di Stato affidata a quello che egli definisce “settore pubblico”. Forse non tutti sanno che il governo americano a seguito dell'attentato alle Torri gemelle introdusse il Patrioct Act, legge che limitò fortemente le libertà personali dei cittadini: furono istituiti controlli severi sulle ricerche effettuate tramite i motori di ricerca individuando alcune parole chiave che venivano registrate e monitorate. Da questo si passò a un controllo di intelligence sulla vita privata di singoli cittadini ignari di tutto ciò. La Legge, proposta da G. W. Bush e votata a stragrande maggioranza dal Congresso, istituì un organismo di controllo del web atto a trovare le cellule terroristiche che si nascondevano nel Paese. Negli anni l'esperimento non produsse alcunché se non una serie di dati sulle abitudini dei cittadini, sul loro pensiero, sui loro spostamenti. Vi sembra poco?

Le agenzie libere e indipendenti di cui parla Pitruzzella dovrebbero lavorare per conto di un istituzione governativa o statale o europea e quindi, alla stregua di quella americana,  in qualche modo dipendere da essa. Ma chi effettuerebbe la scelta di una società rispetto ad un'altra? Chi ne valuta l'operato? Che fine fanno i dati raccolti? Domande che nascondono una pericolosità intrinseca per la libertà dei cittadini degli Stati coinvolti.  
Dietro tutto questo si vuol nascondere l'unica verità: il traffico web è impossibile da controllare e di fatto ha prodotto una piena è totale libertà di stampa ed opinione che l'establishment non è più in grado di gestire. Le limitazioni proposte dal Presidente Pitruzzella sono assurde e anacronistiche; semmai bisogna focalizzare la propria attenzione sull'educazione e la cultura che servono a discernere le verità dalle baggianate propinate sul web. In questo contesto assume una rilevanza fondamentale la Cultura della popolazione.

E' risaputo che la scuola pubblica è ancorata a programmi desueti proposti da educatori che nella loro formazione poco hanno avuto a che fare con il mondo digitale quindi questi infiniti microcosmi sono lasciati in balia di notizie di cui non capiscono né la provenienza né l'attendibilità. Così il POPOLO è chiamato ad assumersi responsabilità di cui ignora la portata storica. Vi ricordate lo scoramento di molti inglesi intervistati dopo il voto favorevole alla Brexit?
Le responsabilità a cui sono chiamati i microcosmi nell'era tecnocratica sono inequivocabili e inoppugnabili. Non ho mai creduto all'innocenza del popolo tedesco del periodo nazista così come non crederò mai all'ignoranza che molti dei miei contemporanei paventeranno quando la nostra società volgerà verso le derive assolutistiche a cui sembra inesorabilmente votata. Il popolo è l'unico responsabile delle scelte populiste e non il web o le presunte lobby. Nel secondo ventennio del ventunesimo secolo si è quindi concretizzata in modo del tutto inaspettato la dittatura del popolo che sceglie, decide e sconvolge tutti gli schemi politici della società democratica. Guidati da false agenzie di stampa i microcosmi sono pronti ad esercitare il potere attraverso gruppi, social, blog autonomi slegati dalle istituzioni che propongono idee sul futuro confuse e contraddittorie. 

BENVENUTI NELL'ERA TECNOCRATICA. 

Paolo Centonze



 

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