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12/01/2017 - 08:35:42

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COMITATI PRO REFERENDUM: IL GOVERNO CROCETTA SI ARRAMPICA SUGLI SPECCHI

La tanto strombazzata riforma delle ex province, infatti, č nata male e sta finendo anche peggio delle pių pessimistiche previsioni.


Comitati pro referendum: il governo Crocetta si arrampica sugli specchi

[COMUNIATO STAMPA] I comitati ufficiali promotori delle variazioni territoriali in Sicilia, dopo aver segnalato per primi (comunicato stampa del 28 luglio 2016) il mancato raccordo tra la LR 11/15 e la LR 15/15, inerente la ponderazione del voto per i comuni che hanno rinnovato gli organi politici di vertice nelle amministrative 2016, inducendo la Regione Siciliana a rinviare le elezioni per ben due volte, si vedono ancora costretti a segnalare un altro problema riguardante di nuovo la ponderazione del voto per l’elezione dei rappresentanti delle ex province siciliane.
«Abbiamo da sempre perseguito un solo obiettivo in questa annosa vicenda – affermano i portavoce dei 4 comitati, Filippo Franzone (Gela), Salvatore Murella (Piazza Armerina), Luigi Gualato e Gaetano Buccheri (Niscemi) - e cioè quella di poter entrare nella Città Metropolitana di Catania; obiettivo centrato in pieno dai consigli comunali e dalle popolazioni delle città interessate su iniziativa dei comitati promotori.  Abbiamo promesso che non faremo mai partire i Liberi Consorzi Siciliani se prima la Regione non mantiene la “parola” data attraverso le Leggi, alle popolazioni di Gela, Piazza Armerina, Niscemi e Licodia Eubea. Tutto ciò lo stiamo attuando e vogliamo solamente che chi legifera mantenga il patto di rispetto reciproco con l’elettorato e la popolazione. Un patto che ad oggi in Sicilia è stato tradito!» 
Al loro fianco ed a quello dei comuni interessati, in una battaglia che è di democrazia e di civiltà, anche il luminare e noto avvocato, docente universitario ed ex assessore regionale, Gaetano Armao: «a giorni procederemo a depositare al TAR il ricorso per l'annullamento degli atti amministrativi che ormai celebrano un procedimento illegittimo. Ci sono delle chiare responsabilità e coloro che le hanno determinate dovranno spiegare ai cittadini di Gela, Piazza Armerina, Niscemi e non solo, come possa ignorarsi l'esito di partecipati referendum popolari».
Il Decreto Assessoriale n° 318 del 13 dicembre 2016, a firma dell’Assessorato alle Autonomie Locali retto dall'on. Luisa Lantieri, stabilisce i criteri per la ponderazione del voto dei consiglieri dei comuni interessati dal turno elettorale comunale della scorsa primavera (Maggio-Giugno 2016), così come disposto negli articoli seguenti: 

E' l'ennesimo strafalcione di una maggioranza di governo che, quantomeno in tema di Liberi Consorzi, ha raggiunto il culmine in termini di incompetenza. Pur rispettando il colore delle schede per fasce di ponderazione, in realtà il decreto assessoriale di cui sopra differenzia comunque le schede dei consiglieri dei comuni andati al voto nella primavera 2016, grazie all'inserimento nelle schede della dicitura “bis”, facendo così venir meno il rispetto del principio di segretezza del voto per i consiglieri di questi comuni. Il che rende agevolmente impugnabile innanzi al Tar il provvedimento in questione, peraltro già emanato ma non ancora pubblicato in Gurs. Noi siamo pronti a ricorrere, ma siamo altrettanto convinti che altri faranno a gara per anticiparci, tanto palese e chiaro è lo strafalcione, l'ennesimo in una serie a dir poco grottesca. Per questa via, non ci stupiremo affatto nell'incassare a breve il terzo rinvio delle elezioni di II livello dell’ente intermedio siciliano, con annesso il nono intervento legislativo e l'inevitabile, ulteriore, proroga dei commissariamenti.     
Un continuo arrampicarsi sugli specchi, per poi inevitabilmente scivolare giù per terra, condannando di fatto le ex province siciliane ad un perenne commissariamento. La tanto strombazzata riforma delle ex province, infatti, è nata male e sta finendo anche peggio delle più pessimistiche previsioni. Una riforma flop, sin dagli albori, con il plateale annuncio nel 2013 da parte del Presidente della Regione in una nota trasmissione televisiva. Dopo otto passaggi legislativi (LR 7/13, 8/14, 15/15, 28/15, 5/16, 8/16, 15/16, 23/16) e ben quattro anni di attese,  di quello spot propagandistico rimane solamente incertezza e provvisorietà.
     In questa pseudo riforma, il Presidente della Regione e la sua maggioranza all’ARS, hanno mostrato il peggio che i rappresentanti democraticamente eletti potessero mostrare ai cittadini di una democrazia compiuta. E certamente l’apice di un tale malgoverno si è raggiunto con il mancato rispetto delle volontà popolari dei cittadini di Gela, Piazza Armerina, Niscemi e Licodia Eubea, espresse attraverso referendum confermativi, oltre che attraverso due differenti e distanti delibere consiliari per comune. Una vicenda che non ha precedenti in nessuna democrazia occidentale, ove chi governa e legifera stabilisce dapprima le regole per il passaggio territoriale, per poi contraddire quelle stesse regole e con esse i cittadini e le amministrazioni che hanno inteso rispettarle appieno. 

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