.

17/01/2017 - 09:21:14

             1189

StartNews.it

 

GLI INDIVIDUALISMI NELLA SOCIETA' TECNOCRATICA

La coincidenza tra rappresentanza pubblica e collettivismo astratto è servita ai popoli per celare responsabilità nei più cruenti ed efferati eccidi che la storia ha vissuto


Gli individualismi nella societa' tecnocratica Esiste una dicotomia tra gli elementi populisti che costituiscono l'essenza della rappresentanza nella società tecnocratica e le leadership forti e riconoscibili dei movimenti. Sembra che da una parte si tenda a dar l'impressione che le scelte siano collegiali per far sì che le responsabilità ricadano sul gruppo, mentre dall'altra gli organi direttivi tracciano le linee guide del pensiero collettivo. La coincidenza tra rappresentanza pubblica e collettivismo astratto è servita ai popoli per celare responsabilità nei più cruenti ed efferati eccidi che la storia ha vissuto. 

Per gli appartenenti ai movimenti le differenze tra le vecchie forme di rappresentanza e la loro è  evidente: «Il partito si colloca sul terreno della politica, cioè del potere, i movimenti invece su quello del raggiungimento di obiettivi parziali. I movimenti perseguono obiettivi parziali, per questo le persone che vi aderiscono sono più numerose di quelle che militano nei partiti» scrive su “Il fatto quotidiano” del 19 settembre 2013 un “sostenitore” del M5S. 
I rappresentanti si sentono investiti da un alone mistico che li rende unici. I progetti che perseguono si sostanziano quasi sempre in un cambiamento, a volte violento, della società e per far questo il movimento si dota di un organizzazione atta a perseguire il progetto. Le scelte “condivise” vengono quindi dapprima discusse in ambiti ristretti che possono assumere nomi diversi; nel periodo del Terrore durante la Rivoluzione francese il movimento si riconosceva nel Comitato di Salute Pubblica guidato da Robespierre a cui seguì il Direttorio, termine usato anche per un organismo dirigenziale del Partito Fascista e attualmente dal M5S. Le regole di eleggibilità di questi “governi” sono ignote e si basano spesso sul carisma e su meriti di fedeltà e coerenza dei partecipanti. 

Un esempio che perfettamente racchiude quando su descritto è il movimento sovversivo delle  Brigate Rosse che sotto l'egida della lotta politica provarono sempre a considerare gli atti delinquenziali come atti collettivi fino a quando le menti pensanti furono dai tribunali inchiodati alle loro personali responsabilità.
In questa realtà dicotomica non è previsto il terzo cioè colui il quale pone delle critiche seppur costruttive ai modi in cui vanno perseguiti gli obiettivi prefissati.
In questo contesto che fine fanno le individualità? Le responsabilità personali? La libertà di poter esprimere un pensiero critico? 
Nessuna parola può esprimere meglio di questo video il concetto di legge morale e come queste nei periodi in cui si lascia la rappresentanza politica ai movimenti venga puntualmente calpestata e ridotta al nulla per un bene collettivo che persegue un benessere collettivo spesso condito da odio e scelte irrazionali.

https://www.youtube.com/watch?v=loqh5utnwvc


«Immagino si stia domandando per quale motivo io la ho colpita perché sia lei che io sappiamo bene che non dovevo fare quello che ho fatto e lo sa perché? Perché ognuno di noi nel profondo della sua anima sa bene cosa è giusto e cosa è sbagliato. È come se tutti avessimo una bussola dentro una bussola segreta che indica a ognuno di noi la stessa direzione. È questa la legge morale di cui tanto parlano i filosofi ed è la ragione per cui dentro di se non può voler fare agli altri quello che di sicuro non vorrebbe gli altri facessero a lei. Sappiamo anche che, se lo desidera, mi può uccidere. Molti di noi proprio come ho fatto io quando la ho colpita non seguono la legge morale, signor Capoblocco».



 

   Iscriviti alla nostra Mailing List

>

StartNews.it
Blog
sede:  Piazza Armerina
email: info@startnews.it