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17/01/2017 - 10:06:29

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ISTANBUL, ARRESTATO IL PRESUNTO KILLER DI CAPODANNO: ''HA CONFESSATO''

ネ finita la fuga di Abdulgadir Masharipov, l置omo ritenuto il responsabile della strage di Capodanno in Turchia. Catturato insieme ad altri stranieri in una abitazione del quartiere di Esenyurt.


Istanbul, arrestato il presunto killer di Capodanno: ''Ha confessato'' La polizia turca ha interrogato Abdulgadir Masharipov, il sospetto terrorista uzbeko dell'Isis accusato dell'attentato di Capodanno compiuto nel nightclub “Reina” della città turca e in cui sono morte 39 persone. Lo riferiscono i media turchi. Masharipov è stato arrestato nella serata di lunedì – dopo circa due settimane di ricerche – nel corso di un'operazione di polizia nel quartiere di Esenyurt, alla periferia europea di Istanbul. La notizia della cattura del presunto killer è stata inizialmente diffusa dal sito web del quotidiano Hurriyet, poi dalla Cnn turca e da altri media locali e infine confermata dal premier. I media hanno diffuso le immagini di Masharipov trascinato in manette dai poliziotti di fronte a telecamere e fotografi. È stata inoltre subito diffusa una foto in cui si vede il volto del presunto attentatore del Reina con ecchimosi e ferite e macchie di sangue sulla maglia.

Masharipov  avrebbe confessato

L’uzbeko avrebbe ammesso durante l’interrogatorio le sue responsabilità nell’attacco di Capodanno. Il governatore di Istanbul, Vasip Sahin, ha detto che Masharipov si era addestrato in Afghanistan. Citato dall'emittente “Cnn Turk”, Sahin ha aggiunto che Masharipov è nato nel 1983 in Uzbekistan e parla quattro lingue. Secondo quanto riferito dalla polizia, Masharipov ha tentato di nascondersi sotto il letto quando le forze dell'ordine hanno fatto irruzione nell'appartamento in cui risiedeva da alcuni giorni. Dopo l'attentato di Capodanno Masharipov, secondo la testimonianza della moglie arrestata lo scorso 11 gennaio, si era recato in una casa del quartiere di Zeytinburnu, dove si trovavano anche la moglie e i figli. L’uomo avrebbe poi lasciato quell'abitazione insieme al figlio più grande che risultava scomparso insieme a lui. La polizia turca sostiene che Masharipov sia arrivato nella provincia anatolica di Konya, in Turchia, con i suoi due bambini all’inizio del 2016. Avrebbe poi affittato una casa nel quartiere Basaksehir di Istanbul a fine dicembre e avrebbe lasciato l’abitazione il 31 dicembre prima dell’attacco. Il prefetto di Istanbul ha confermato che anche le sue impronte digitali corrispondono con quelle dell'attentatore del Reina.

Fermati anche altri presunti militanti jihadisti
Da quanto è emerso, Abdulkadir Masharipov è stato arrestato con il figlio di quattro anni e altre cinque persone (due uomini e tre donne) nel quartiere di Esenyurt. I cinque arrestati sarebbero ritenuti componenti di una cellula jihadista affiliata all'Isis: secondo le informazioni lasciate filtrare dalle forze di sicurezza avrebbero passaporto di Senegal, Egitto, Somalia e Kirghizistan. Quando la polizia antiterrorismo turca è piombata nell'abitazione di Istanbul in cui il presunto killer si nascondeva, lui avrebbe fatto resistenza. Non è chiaro tuttavia se ci sia stato anche uno scontro a fuoco. Masharipov sarebbe stato quindi portato da un medico della polizia per alcuni controlli sanitari, come avviene solitamente nelle operazioni antiterrorismo in Turchia, prima di essere trasferito in un commissariato di Istanbul.

Il presunto killer era nascosto in un covo dell’Isis
Abdulkadir Masharipov si sarebbe nascosto tre giorni fa nell'abitazione in cui è stato arrestato. Lo riferisce Ntv, secondo cui si tratterebbe di un covo dell'Isis e le persone trovate insieme a lui sarebbero anche loro militanti jihadisti. Nella casa sono state trovate armi e 197mila dollari. La polizia ha sequestrato anche 2 pistole con i relativi caricatori, una pistola ad aria compressa, un drone e alcune sim card. L'attentato della notte di Capodanno era stato rivendicato dallo Stato islamico che ha motivato l'azione come un gesto di vendetta contro il coinvolgimento militare della Turchia in Siria.



 

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