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12/05/2017 - 21:01:35

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CITTADINI SIETE TUTTI DEVOTI TUTTI ?

Il buon Gentiloni forse non sa, o finge di non sapere, che il suo status, già cambiato da un po', è ormai ratificato.


Cittadini siete tutti devoti tutti ? CONTROCANTO di Sergio Rossitto

Certo, certo, certo! Così rispondono, all'unisono, i fedeli del nuovo soggetto politico. Sembra di essere per le vie di Catania il 5 febbraio! Il "nuovo segretario", osannato dall'assemblea del suo partito, conta forse più fedeli di sant'Agata! Plaudito da tutti, anche dal premier seduto in prima fila al Marriott Hotel che ospita l'assemblea Dem. Il buon Gentiloni forse non sa, o finge di non sapere, che il suo status, già cambiato da un po', è ormai ratificato. Avatar di Renzi prima, primo ministro sotto tutela ora, affidato a un'inflessibile badante che lo accompagnerà anche a fare pipì! Non si sa mai. Anche nella ritirata potrebbe annidarsi un nemico del verbo renziano, un renitente agli ordini del capo. Unica voce fuori dal coro quella di Orlando. "Continuo a preferire Bersani a Berlusconi", osa dire, e viene immediatamente tacciato di eresia. Sconfessato anche dal buon Franceschini che, forse mosso dal timore di poter perdere pezzi consistenti della sua finora schiacciante maggioranza all'interno dell'assemblea, dichiara: "Ci rivolgiamo a Berlusconi, il Pd non punta a governare con l'area guidata da Fratoianni". Porte chiuse alla sinistra, avanti tutta con la destra!

Come se non bastasse, in mezzo a tanto sfacelo ecco riapparire la Boschi. Ma procediamo con calma. All'inizio fu il caso Anac; fu lì che la "manina” di Maria Elena intervenne per porre un freno ai poteri di vigilanza di Raffaele Cantone, il magistrato forse non più completamente controllabile. Il 13 aprile sparisce la norma che consentiva  a Cantone di intervenire preventivamente, senza attendere cioè l’intervento della magistratura ordinaria, in caso di palese irregolarità.
Come se non bastasse, il 28 aprile, dando per scontata la vittoria del suo sponsor-pigmalione alle primarie, riappare sui nostri schermi inviando a tutti i ministri una circolare di 17 righe: dovrà riguardare tutti gli atti del governo.
In realtà dovrà "autorizzare" tutte le nomine all'interno di ogni ministero, creando un potere a dir poco enorme, assoluto ed inestirpabile.

Un atto di una gravità inaudita, un'inaccettabile ingerenza! La reazione dei ministri è rabbiosa, giudicano inaccettabile questo schiaffo. Alcuni di loro, rossi in volto per l'indignazione, chiedono l'intervento di Gentiloni per una sconfessione immediata. In effetti, se il nostro premier avesse un minimo di spina dorsale, questa circolare non sarebbe mai esistita o, nel caso in cui fosse stata inviata a sua insaputa, avrebbe dovuto richiedere, appena venutone a conoscenza, le dimissioni della sottosegretaria.
Cosa fa invece? Ne prende le difese, ricevendo in cambio "pieno sostegno" al suo governo da parte del golden boy. Mani alzate però sulla legge elettorale. "Abbiamo provato di tutto, ora tocca a quelli che hanno votato NO al referendum....questa è la parola definitiva da parte nostra".
Imperturbabile, granitico al pari di Maria Etruria che, sotto il fuoco incrociato di tutti, non si scompone; parla di fake news ma poi aggiunge:"Si tratta di rispettare regole che ci sono già".
Ma se ci sono già, che bisogno ha di ribadirle? Repetita iuvant?
Colpisce e stupisce che la firma sia del Segretario generale Aquilanti. Almeno lui dovrebbe sapere che le competenze di ciascun ministro sono esclusive, tanto è vero che neppure il Premier, se il ministro mantiene le sue posizioni, può fare nulla, salvo "licenziarlo" dopo essersi consultato con il Quirinale.
La Boschi era diventata, di fatto, l'incontrastata prima attrice del governo Renzi ma, non essendosi dimostrata all'altezza dei compiti che le erano stati affidati, è stata retrocessa da ministro delle riforme a sottosegretario alla presidenza. Ruolo che probabilmente le sta stretto.
Rincuorata dal successo del golden boy ha provato a volare alto, come Icaro, e come lui si sta bruciando le ali.
Ha alzato troppo l'asticella, ha superato il limite della decenza! Ha resuscitato il Minculpop!
Ma per fortuna il diavolo fa le pentole... ed ecco che l'ex direttore del Corriere della Sera, non un Travaglio qualsiasi, non un fan grillino, come il direttore del Fatto quotidiano viene considerato, ma una persona seria come Ferruccio De Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera e del Sole 24 Ore, scrive nel suo libro edito dalla Rizzoli, Poteri forti (o quasi) "Maria Elena Boschi nel 2015, chiese direttamente all'amministratore delegato di Unicredit, di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria. La domanda era inusuale da parte di un membro del governo all'amministratore delegato di una banca quotata. Ghizzoni, comunque, incaricò un suo collaboratore di fare le opportune valutazioni patrimoniali, poi decise di lasciar perdere". Non bastano le smentite della "vergine cuccia", ovviamente. C'è piuttosto da chiedersi se l'ineffabile ex premier fosse stato il mandante della vergognosa richiesta! Se "controcanto" deve credere a qualcuno tra De Bortoli e Maria Etruria non ha ovviamente dubbio alcuno!

Provate a immaginare cosa sarebbe successo se i protagonisti di queste vicende fossero stati Silvio Berlusconi e una sua ministra: saremmo tutti scesi in piazza stracciandoci le vesti contro l’abuso di potere, l’uso privato di pubbliche funzioni, il familismo amorale e l’attacco all’indipendenza della magistratura. Ma in presenza di Maria Elena Boschi, ex ministra delle Riforme del governo Renzi, ora sottosegretaria del governo Gentiloni, non si muove foglia. Tutti zitti, per carità!
E se venissimo a sapere che Matteo Renzi, quando era premier, faceva seguire i giornalisti dai servizi, in cerca di aspetti della loro privata con cui poi minacciarli?
"Al telefono, Galluzzo mi spiegò di essere stato avvicinato dalla scorta del premier che gli aveva intimato di lasciare subito l'albergo. Questo il suo racconto: "Mi avvicinai al tavolo del ristorante dove cenava, nella terrazza dell' albergo, con la moglie e i figli. Mi fu possibile solo salutarlo e per un attimo stringergli la mano, poi cominciò a gridare, lasciando di stucco i tavoli degli altri ospiti, gruppi francesi, tedeschi e russi. E anche Agnese, che mi rivolse uno sguardo di comprensione, quasi di vergogna. Gridava talmente forte, inveendo contro il Corriere che invadeva la sua privacy, che la scorta accorse come se lui fosse in pericolo. Venni anche strattonato. Dovetti alzare la voce per dire al caposcorta di non permettersi. Lui reagì minacciandomi. Mi disse che tutta la mia giornata era stata monitorata, dal momento in cui avevo prenotato una camera nello stesso albergo, e che di me sapevano tutto, anche con sgradevoli riferimenti, millantati o meno conta poco, alla mia vita privata". Insomma, intollerabile. Se Berlusconi avesse fatto una cosa simile saremmo tutti insorti".
Ferruccio de Bortoli, "Poteri forti (o quasi)".
A Matteo però si perdona tutto!

Intanto gli italiani cosa fanno? Litigano tra loro, come d'abitudine. Non trovano di meglio che parlare di ong con procuratore capo di Catania annesso. Il dott Zuccaro, durante le audizioni nelle commissioni Antimafia e migranti ha ammesso che nessuna ong ha sforato deliberatamente in acque libiche senza autorizzazione della guardia costiera. E allora? Tanto rumore per nulla?

Quasi tutti d'accordo invece sull'uso indiscriminato di armi, preferibilmente a tutte le ore del giorno e della notte. Tutti in spasmodica attesa del varo della nuova legge sulla legittima difesa visto che quella preesistente non era sufficiente.
Si tuffano nel gossip e parlano, ridacchiando dell'età della moglie di Macron.
Si scandalizzano per gli 850 euro sborsati, sicuramente da chi se lo poteva permettere e senza coercizione alcuna, non per una cena con Obama, ma per i pass che hanno consentito l'accesso a tutte le iniziative della rassegna durata quattro giorni, ivi compreso l'atteso discorso dell'ex presidente. E, prosegue la mia amica Silvia, noto avvocato a Chicago, questi famosi 850 euro a biglietto, che hanno fatto sollevare il sopracciglio a molti, vanno alla Fondazione, la stessa che elargisce le somme per tutti i progetti di Obama, non ultimi quelli per incrementare il lavoro giovanile nella south side di Chicago. Chissà se i criticoni sono gli stessi che solo qualche anno fa parteciparono, (o invidiavano chi poteva permetterselo), alle cene con Berlusconi, sborsando cifre da capogiro che non si sapeva neanche che strade avrebbero preso! E pur non provando simpatia alcuna per i partecipanti all'ultimo evento (Renzi, Martina, Monti, Montezemolo, tutti inguardabili in maniche di camicia, e non solo sotto il profilo estetico), mi corre l'obbligo di porlo su un livello totalmente diverso rispetto a quello precedente, proprio per il fine, senza ombra di dubbio, molto più meritevole.

Distratti da tanti e gravi problemi, non si accorgono che il governo sta portando avanti, a loro insaputa, una legge sullo "smart job". Tradotto letteralmente equivarrebbe a "lavoro agile" ma il vero, triste significato del termine è lavoro a giornata o, ancora peggio, caporalato legalizzato. Senza alcuna tutela sindacale. E tutti tacciono, anche i 5s, forse messi ko dalla nuova grana scoppiata a Palermo, a quanto pare città maledetta per loro. Ma di questo parleremo alla prossima puntata.

Sergio Rossitto



 

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