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23/05/2017 - 08:55:20

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HO PERSO LE PAROLE

In ricordo di Chris Cornell, il cantante e musicista statunitense scomparso di recente


Ho perso le parole BLOGICO di Paolo Centonze

Questa settimana non parlerò di post- verità, di politica, di società. Non ho nessuna voglia di parlare di tutto ciò, perché? Con una frase di un rocker italiano ..... ho perso le parole. 
Il motivo? Chris Cornell, grande protagonista del grunge di Seattle, voce degli Audioslave, dei Soundgarden, dei Temple of the dog, vola in cielo a raggiungere gli amici Kurt Cobain voce storica dei Nirvana, Layne Staley frontman degli Alice in the chain e Andrew Wood cantante e bassista dei Malfunskun. Per molti non vuol dire nulla ma per quelli della mia generazione, i nati tra gli anni sessanta e settanta, che considerano il rock non solo un genere musicale ma uno strumento per cambiare il mondo, per noi che abbiamo vissuto come un dramma la perdita prematura di Kurt, l'ennesimo fiore appassito prematuramente, la morte di Chris coincide con la fine del rock  nella sua forma più dura ed estrema, quel rock che i critici avevamo codificato sotto il nome di grunge.

In una piovosa e grigia Seattle un gruppo di giovani tra gli anni ottanta e novanta partoriranno un nuovo sound che darà sfogo a tutte le loro frustrazioni, la loro tristezza, il non voler vivere nell'ordinarietà di una società disgustosa. Il grunge è quella parte del rock suonato male da garage band che hanno però dei frontman irresistibili con tante cose da dire e lo dicono in maniera diretta, senza mezzi termini, urlandoti in faccia tutta la loro rabbia L'ultimo eroe di quella parte dell'America questa settimana ci lascia. E' partito per il viaggio più lungo, quello di cui nessuno di noi conosce la meta. 
Chris aveva provato a parlare con il suo Dio, dedicando un intero album al suo amico Andrew e gli chiedeva: ''posso essere salvato, ho speso tutti i miei soldi su una futura tomba; Gesù di legno ti taglierò il venti per cento del mio peccato futuro. E prego''. Prega Chris, vuol incontrare nuovamente i suoi amici, improvvisare una jam, raccontarsi storie passate ed angosce che li hanno accompagnati nelle loro brevi esistenze.

Chris ci ha sempre spinti ad essere noi stessi (be yourself), a protestare duramente contro i falsi miti della società occidentale. Se avete due minuti di tempo guardate il video dei Soundgarden Black Hole sun: in quel buco nero Chris fa in modo che ci finiscano tutti, da Marlyn alla middle class americana. Guardandolo noi avevamo la sensazione che alla fine avremmo vinto e con i nostri eroi, a suon di riff di chitarra, avremmo creato un mondo dove le disparità sociali sarebbero state notevolmente ridotte, un mondo più pulito e senza conflitti, ma non è andata così.
Ai miei ragazzi che oggi a scuola mi chiedevano perché Chris si è suicidato ho risposto che questo non è dato sapere e forse non lo vogliamo sapere, ma sicuramente in una società che esalta la stupidità di cantanti sfornati nei talent show, in un mondo discografico che produce solo inutili interpreti, Chris che ci stava a fare?

Sicuramente le chitarre degli irlandesi U2, le stranezza degli Radiohead, la voce dell'aristocratico Sting, la raffinatezza dei Coldplay, il suono feroce ed intenso dei Green Day, l'ironia dei Red Hot Chili Peppers e tante altre realtà continueranno ad accompagnarci in questo lungo viaggio chiamato vita ma quella era un'altra musica ed i cori strazianti e sinceri dei giovani di Seattle vengono affidati alla sola voce di Eddie Vedder cantante dei Pearl Jam. 
Oggi ci siamo svegliati più vecchi, più stanchi e meno idealisti, ci siamo chiesti se ne è valsa la pena sprecare tante energie per pensare ad un mondo migliore e per essere intrinsecamente contro corrente.   

Non ho mai pensato che la nostra generazione fosse migliore di questa, anzi, vivo bene in mezzo ai giovani e ne riconosco le profonde differenze rispetto alla mia. Essi hanno molte più possibilità, sono realmente cosmopoliti ed hanno il mondo a portata di click. In fondo i giovani d'oggi sono contenti di vivere in questo mondo, sono pronti a difendere, costi quel che costi, il loro smartphone o il colore nuovo delle scarpe che indossano; la povertà dei tre quarti del mondo non li riguarda, come non li riguardano gli sbarchi di tanta gente che è disposta a rischiare la vita per raggiungere quel paradiso in terra chiamato Occidente. 

Siamo a Maggio si avvicina la fine della scuola e tutti i ragazzi cominciano a pensare al regalo per la promozione o al prossimo viaggio all'estero. Solo in pochi compreranno un libro da leggere, nessuno un cd. In molti scaricheranno il tormentone dell'estate, che l'anno scorso parlava di un trattore in tangenziale e siamo tutti in attesa delle rime da cuori infranti, dei falsi cattivi tatuati in ogni dove.  Noi vecchi, durante le nostre vacanze, spolvereremo i nostri vecchi vinili o i cd e ci imbatteremo in quella copia originale dell'album Temple of the dog, lo metteremo su ed ascolteremo Say hello 2 heaven, alzeremo lo sguardo verso il cielo e ti invieremo il nostro saluto. Ciao Chris stiamo ascoltando le tue parole, la tua voce così potente, così vera, così persuasiva, abbiamo gli occhi pieni della tua bellezza, dell'eterna giovinezza, ci facciamo coinvolgere dai tuoi versi e ti auguriamo di trovare in cielo quella serenità che non hai avuto in questo mondo.



 

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