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28/05/2017 - 09:04:49

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ARRESTI A LEONFORTE - COLTIVAZIONE, PRODUZIONE, DETENZIONE E SPACCIO DI SOSTANZE STUPEFACENTI

All’alba di ieri, la Polizia di Stato, a conclusione di articolata e complessa attività investigativa, ha eseguito l’arresto di tre soggetti


Arresti a Leonforte - coltivazione, produzione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti COMUNICATO STAMPA POLIZIA DI STATO

Leonforte (Enna), sgominato dalla Polizia di Stato un sodalizio criminale, arrestati n. 3 soggetti, facenti parte di un’associazione a delinquere dedita alla coltivazione, produzione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo marijuana, in possesso, fra l’altro, anche di armi.

All’alba di IERI, la Polizia di Stato, a conclusione di articolata e complessa attività investigativa, ha eseguito l’arresto di tre soggetti, di Nissoria e Leonforte, in esecuzione di Ordinanza Applicativa della Custodia Cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Caltanissetta, giusta richiesta del P.M. titolare dell’indagine, presso la Procura Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, a carico di:
a)    Custodia Cautelare in Carcere:
1.    MINGARI FAVVENTO Salvatore, Classe 1968, di Nissoria, pregiudicato;
b)    Custodia Cautelare degli Arresti Domiciliari:
2.    CATANIA Giacomo, Classe 1979, di Leonforte; 
3.    PICCOLO Fabio, Classe 1977, di Leonforte, con pregiudizi di polizia.
INDAGATI
CATANIA Giacomo, MINGARI FAVVENTO Salvatore, PICCOLO Fabio
A)    In ordine al delitto p.e p. dall’art. 74 comma I, II, e III, D.P.R. 9 ottobre 1990, nr. 309, per essersi associati allo scopo di commettere più delitti di cui all’art. 73 stessa legge, e specificatamente per coltivare, produrre, illecitamente detenere, vendere, offrire, mettere in vendita, cedere, distribuire, trasportare, procurare ad altri, offrire, consegnare sostanze stupefacenti del tipo Delta-9-tetraidrocannabinolo (marijuana) di cui alla tab. II, prevista dall'art. 14 della legge medesima.
Con l’aggravante di cui al IV comma avendo i partecipanti la disponibilità di armi o materie esplodenti, anche se occultate o tenute in luogo di deposito.
Fatti accertati in Leonforte e Nissoria da epoca anteriore e prossima al 31 ottobre 2012 fino alla prima metà del 2014.

CATANIA Giacomo, MINGARI FAVVENTO Salvatore, PICCOLO Fabio
B)    In ordine al delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv., 110 e 73 D.P.R. 309/90 perché, in concorso fra loro, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, operando anche avvicendandosi tra loro, anche in tempi diversi senza l’autorizzazione di cui all’art. 17 D.P.R. 309/90, illecitamente coltivavano, producevano, detenevano in quantità tali da non apparire destinata ad un uso personale, offrivano, mettevano in vendita, cedevano, distribuivano, commerciavano, trasportavano, procuravano ad altri, consegnavano, vendevano quantitativi vari di sostanza stupefacente di tipo Delta-9-tetraidrocannabilo (marijuana) di cui alla tab. II, prevista dall'art. 14 della legge medesima.
Con le ulteriori aggravanti di cui all’art. 80 lettere “c” ed “f” della legge medesima, per MINGARI FAVVENTO Salvatore, di aver indotto a commettere reato di cui all’art. 73 D.P.R. 309/90 una altra persona, e di aver offerto e ceduto marijuana al fine di ottenere prestazioni sessuali da parte di alcune clienti.
Fatti accertati in Leonforte e Nissoria da epoca anteriore e prossima al 31 ottobre 2012 e fino alla prima metà del 2014.

MINGARI FAVVENTO Salvatore
C)    In ordine al delitto p. e p. dall’art. 81.cpv del c.p., dall’art. 2 e 4 della legge 895/67, con più azioni esecutive di un medesimo disegni criminoso, per avere illegalmente detenuto e portato in luogo pubblico più armi da sparo e relativo munizionamento, ed in particolare: un fucile cal. 12, con cani esterni e canne mozze, matricola nr. 1897, e relativo munizionamento e una pistola calibro 7,65 con relativi 18 proiettili.
Fatti accertati a Nissoria (EN) fino al 12/07/2014.

D)    In ordine al delitto p. e p. dall’art. 23 commi 3 e 4, della legge 895/67, per avere detenuto e portato illegalmente in luogo pubblico il fucile a canne mozze di cui al precedente capo “C”, arma clandestina perché illegalmente alterata.
Fatti accertati a Nissoria (EN) fino al 12/07/2014.
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I FATTI
In particolare, prendendo spunto dalle indagini emerse nell’ambito della nota operazione “Nick Name” , gli uomini della Sezione “Antidroga e Crimine Diffuso” della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Leonforte accertavano la costituzione da parte dei tre odierni indagati di un sodalizio criminale dedito alla coltivazione ed al traffico di sostanze stupefacenti di tipo marijuana, nel territorio dei comuni della provincia ennese di Leonforte e Nissoria.
La conseguente attività tecnica, telefonica e ambientale, a carico degli indagati, supportata dai classici servizi di pedinamento ed osservazione, consentiva di cristallizzare e di documentare l’esistenza e l’attività di una piccola ma ben funzionante associazione, il cui ruolo di primo piano era rivestito dal MINGARI FAVVENTO Salvatore, il quale curava in prima persona l’approvvigionamento dello stupefacente, all’uopo destinando anche alla coltivazione, produzione e custodia della marijuana, i terreni dell’azienda agricola di famiglia.
MINGARI FAVVENTO Salvatore, oltre a curare personalmente lo spaccio nel comune di Nissoria, si avvaleva della collaborazione dei coindagati PICCOLO Fabio e CATANIA Giacomo, non solo per la conduzione delle piantagione, ma anche per lo spaccio della marijuana nel comune di Leonforte.
Le operazioni di intercettazione consentivano, da un lato, di delineare le modalità operative del “gruppo criminale”, la copiosa attività di spaccio al medesimo riferibile, la ripartizione dei ruoli tra i tre sodali, nonché la interscambiabilità dei ruoli, ritenuto dall’A.G. l’elemento nodale per la contestazione di cui all’art. 74 delD.P.R.309/90.
Dall’altro, la medesima attività tecnica, consentiva, altresì, di acclarare numerosi episodi di cessione di marijuana, posti in essere dagli indagati in favore di soggetti già noti agli investigatori quali consumatori abituali di droghe, nonché quale ulteriore aggravante per il solo MINGARI FAVVENTO, di pretendere da alcune acquirenti, quale corrispettivo per la dose ceduta, prestazioni sessuali che venivano rese in ragione dello stato di tossicodipendenza in cui versava l’acquirente e della conseguente necessità di ottenere lo stupefacente per soddisfare il proprio fabbisogno.
L’interpretazione complessiva delle numerose conversazioni intercettate veniva suffragata da un mirato servizio di P.G. condotto presso il fondo agricolo di proprietà del MINGARI FAVVENTO Salvatore, allorquando venivano rinvenuti e sequestrati di 350 grammi di marijuana, nonché un fucile cal. 12  con cani esterni e canne mozze, poi risultato compendio di furto consumato e munizionamento di vario calibro, anche da guerra, occultato all’interno di un contenitore in plastica.
Il contenuto dei dialoghi captati e registrati successivamente al rinvenimento e sequestro, oltre a rilevare che tanto la droga quanto l’arma ed il munizionamento fossero nella piena disponibilità del sodalizio criminale, rivelavano il possesso di un’ulteriore pistola da parte del Salvatore MINGARI FAVVENTO, della quale si era rinvenuto il solo munizionamento, calibro 7.65.
Al termine di tale fase, il quadro indiziario a carico degli odierni indagati assumeva contorni definiti. Dall’ascolto delle conversazioni emergeva la particolare cautela adottata dagli stessi nell’utilizzo del telefono cellulare e, dalla circostanza, che gli interlocutori si esprimevano costantemente utilizzando una terminologia allusiva e preventivamente concordata.
Avvalendosi del descritto modus operandi, gli indagati pianificavano logisticamente le operazioni di approvvigionamento di stupefacente, ricercando, inoltre, la condizione di massima sicurezza durante le fasi di cessione della stessa.
Inoltre, nelle perquisizioni connesse all’esecuzione della misura, Salvatore MINGARI FAVVENTO veniva trovato in possesso di circa 24 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, venendo pertanto nuovamente denunciato ai sensi dell’art. 73 d.p.r. 309/90.
Gli arrestati, dopo gli adempimenti di rito, venivano collocati, rispettivamente, agli arresti domiciliari e presso la Casa Circondariale di Enna, come disposto dall’A.G. procedente, la Procura della Repubblica Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Caltanissetta, che ha coordinato brillantemente le indagini.



 

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