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18/07/2017 - 16:14:58

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PIAZZA ARMERINA - DIECI EXTRACOMUNITARI ARRESTATI DALLA POLIZIA DI STATO E DALL'ARMA DEI CARABINIERI

Gli arresti dopo i tafferugli di ieri mattina. Deferite in stato di libertà anche tre donne- Lesioni a cinque poliziotti e ad un carabiniere


PIazza Armerina - Dieci extracomunitari arrestati dalla Polizia di Stato e dall'Arma dei Carabinieri
Piazza Armerina, ospiti del centro di accoglienza “Sud Servizi” inscenano una protesta in strada, bloccando la Via Leonardo Da Vinci; il tutto degenera in atti di resistenza alla forza pubblica intervenuta. Dieci extracomunitari arrestati dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri per resistenza continuata e per il blocco stradale. Deferite in stato di libertà anche tre donne che, all’atto dell’arresto dei dieci ospiti del centro, hanno opposto resistenza ai poliziotti e carabinieri intervenuti.
Nella mattinata del 17 luglio, i poliziotti del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina – diretti dal Commissario Capo Dr. Vincenzo Sangiorgio – e i militari del Nucleo Radiomobile della Compagnia Arma Carabinieri di Piazza Armerina – al comando del Capitano Vincenzo Bulla – hanno proceduto all’arresto di dieci extracomunitari ospiti del centro di accoglienza “Sud Servizi”, sito in Piazza Armerina in Via Leonardo da Vinci, che – dopo aver inscenato una protesta per delle asserite carenze della struttura di cui sono ospiti – hanno dato vita ad un blocco stradale, rendendo di fatto impossibile la circolazione e, successivamente all’intervento della forza pubblica, hanno opposto una strenua resistenza, provocando lesioni a cinque poliziotti e ad un carabiniere nell’atto di sedare i tafferugli. 
I FATTI
La scorsa mattina intorno alle ore 09.00, giungeva presso la Centrale Operativa del Comando Arma di Piazza Armerina una segnalazione relativa ad un nutrito gruppo di extracomunitari che, in Contrada Santa Croce, nei pressi del centro di accoglienza “Sud Servizi” di Via Leonardo da Vinci, occupava la sede stradale impedendo il transito delle auto.
Sul posto interveniva dapprima una pattuglia del locale N.O.R.M. che, dopo aver esaminato la situazione presentatasi, decideva di richiedere ausilio, in considerazione del numero elevato di extracomunitari che bloccavano la sede stradale. 
Infatti, una cinquantina di soggetti si era dislocata lungo la strada ove aveva collocato, da un lato all’altro della carreggiata e nei due sensi di marcia, una rete arancione del tipo usato per la recinzione dei cantieri, impedendo il transito veicolare e pedonale ed inveendo, altresì, all’indirizzo degli utenti, nel frattempo sopraggiunti numerosi. 
Successivamente giungeva in ausilio una pattuglia del locale Commissariato di P.S. che, unitamente ai militari, riusciva a far sgomberare la sede stradale, non senza difficoltà, allontanando tutti i manifestanti verso il marciapiede. 
In tale fase, si riconoscevano tra i manifestanti alcuni ospiti della vicina struttura di accoglienza e tra questi, in particolare, O. O. O. (che veniva immediatamente individuato come l’animatore della protesta – in ragione del contegno e delle esortazioni che rivolgeva ai compagni perché non accondiscendessero a lasciare la sede stradale).
Alcuni di questi ospiti continuavano a gridare all’indirizzo dei poliziotti e dei carabinieri intervenuti, intimandogli di non avvicinarsi, con gesti inequivocabilmente minacciosi; soprattutto l’O.O.O. appariva alquanto agitato, lo stesso infatti, in inglese, gridava “andatevene via, qua decidiamo noi perché la Polizia non ci aiuta!”.
Dopo aver faticosamente riportato alla calma tutti gli extracomunitari, gli operatori cercavano di carpire da questi le ragioni della protesta. In tal frangente l’O.O.O. consegnava un documento di rivendicazione scritto, relativo a generiche doglianze sulle carenze della struttura, relativamente alla fornitura di cibo e vestiario.
Nonostante i continui tentativi di riportare definitivamente la situazione alla calma, un nutrito gruppo di extracomunitari accerchiava letteralmente i poliziotti ed i carabinieri, che nel frattempo avevano ricevuto ausilio anche da altre pattuglie, inasprendo nuovamente i toni. Tutti i tentativi di persuasione non hanno portato a nulla, poiché l’O.O.O., in preda all’ira, spingeva ripetutamente gli operatori, colpendone finanche uno all’addome per poi tentare di darsi alla fuga in direzione della struttura di accoglienza. Da ciò ne è conseguito un grande parapiglia, nel corso del quale i dieci extracomunitari arrestati, riconosciuti direttamente dai poliziotti e dai carabinieri intervenuti, si sono ripetutamente resi autori di una strenua e pervicace resistenza verso il personale operante. 
All’esito di tali concitate fasi cinque poliziotti e un carabiniere hanno riportato lesioni.
Alla luce di quanto accaduto si procedeva quindi all’arresto dei dieci extracomunitari che, stante le circostanze del fatto di grave allarme sociale, a partire da un blocco stradale, perseveravano nell’illiceità, opponendo una ferma, continua e costante resistenza agli operanti. A cagione delle concitate fasi dell’arresto rilevano, in ordine alla personalità degli arrestati, i ripetuti tentativi degli stessi di sottrarsi all’arresto, anche ricorrendo ad un cambio di abiti (alcuni dei soggetti coinvolti venivano infatti notati dagli operanti, all’atto dell’arresto, con abbigliamento differente da quello che presentavano nel corso dell’articolato intervento entro il quale hanno consumato le condotte illecite contestate). I ripetuti e inutili tentativi di fuga, inoltre, sono indicativi di una non comune pericolosità sociale degli arrestati, attestata anche dalla continuazione nei reati contestati, nonostante la presenza della forza pubblica.
Inoltre, all’esito del complesso intervento che ha visto coinvolto un considerevole numero di poliziotti e carabinieri, tre donne – anch’esse ospiti dello stesso centro di accoglienza – si rendevano protagoniste di atti di resistenza al momento dell’arresto e successivo accompagnamento presso gli uffici del Commissariato dei dieci ospiti, ostacolando il personale intervenuto che cercava di far salire gli arrestati nelle autovetture di servizio, arrivando anche a stendersi sul manto stradale al fine di ostacolare la marcia delle auto.
Dell’avvenuto arresto, alle ore 11.00, veniva data comunicazione al Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Enna, Dr. Giovanni Romano, il quale – stante l’indisponibilità presso gli uffici di polizia operanti di locali idonei ad assicurare la custodia degli arrestati – disponeva la traduzione degli arrestati presso la Casa Circondariale di Enna.
Gli arresti effettuati dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri a Piazza Armerina testimoniano, ancora una volta, il pieno e fattivo spirito di collaborazione tra le forze dell’ordine in questa Provincia ed il grande spirito di sacrificio nell’espletamento del servizio da parte di poliziotti e carabinieri che, a tutela dell’incolumità pubblica e dell’ordine pubblico, non esitano mai a svolgere il proprio servizio dinanzi a situazioni e rischi per la propria incolumità. La grande professionalità dimostrata in una situazione che – se non prontamente affrontata – avrebbe potuto provocare delle ancor più gravi ripercussioni sull’ordine pubblico e sull’incolumità dei cittadini, e degli stessi poliziotti e carabinieri intervenuti, dimostra l’elevato livello di preparazione delle forze dell’ordine nell’affrontare le sempre crescenti problematiche connesse all’enorme flusso migratorio che sta caratterizzando questi ultimi anni. 
 



 

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