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21/02/2018 - 12:45:42

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IL SEGRETARIO REGIONALE DI DIRPUBBLICA SULLE NOMINE DEI DIRIGENTI COMUNALI A PIAZZA ARMERINA

Il dott. Alfonso Catalano è stato eletto segretario regionale del sindacato Dirpubblica nell'assemblea dei lavoratori tenutasi a Palermo il 12 febbraio.


Il segretario regionale di Dirpubblica sulle nomine dei dirigenti comunali a piazza armerina Alfonso Catalano, funzionario del comune di Piazza Armerina, è stato eletto segretario regionale del sindacato Dirpubblica nell'assemblea dei lavoratori tenutasi a Palermo il 12 febbraio 2018 presso la Direzione Regionale dell'Agenzia delle Entrate. StartNews ha voluto porre qualche domanda al neo segretario sulla condizione del lavoro pubblico in questa fase storica. 

 
Ci vuole spiegare cos'è Dirpubblica e cosa differenzia questa sigla dalle altre organizzazioni sindacali?
 
Dirpubblica è il sindacato dei lavoratori del pubblico impiego che sebbene la sua genesi avvenga tra i lavoratori del Ministero delle Finanze, nel tempo si è diffuso in tutti i comparti della pubblica amministrazione compresi gli enti locali. Proprio la mia elezione a segretario regionale per la Sicilia è il riconoscimento di questa evoluzione. La differenza con le altre sigle sindacali è scritta nella storia di Dirpubblica che si è sempre battuta a tutela della legalità nelle pubbliche funzioni e nella salvaguardia della funzione e del ruolo del Personale pubblico riuscendo ad ottenere importanti sentenze come quella dei "finti dirigenti" nelle Agenzie delle Entrate che ha avuto una eco nazionale per avere messo in discussione la validità delle cartelle esattoriali. In sintesi, Dirpubblica ha l'ambizione e la pretesa di tutelare il lavoro pubblico attraverso l'applicazione dei principi della nostra costituzione democratica. 
 
Belle parole, ma non trova antistorica la missione di Dirpubblica vista la costante assimilazione del lavoro pubblico a quello privato?
 
Vede, l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro senza distinzione tra lavoro pubblico e privato. Tuttavia, il prosieguo della lettura della nostra Carta ci dice anche che i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore prestando giuramento nei casi previsti dalla legge, che i pubblici uffici sono organizzati  in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità e, più importante di tutti per quello che riguarda il sindacato, i pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione. Per questo l'assimilazione a cui si riferisce appare una forzatura giuridica ed anche logica, dato che ad identiche attività lavorative corrispondono distinte e diversissime finalità, di profitto individuale nel caso del lavoro privato e di servizio ed imparzialità in quello pubblico. Non è un accidente che in Dirpubblica si discute di promuovere una campagna per la reintroduzione del giuramento di fedeltà alla Costituzione per tutti i pubblici dipendenti, giuramento da considerare anche come strumento di lotta alla corruzione che è il vero cancro di cui soffre il Paese in questa fase storica. Su questi temi a Piazza Armerina nel maggio dello scorso anno il nostro segretario nazionale, dott. Giancarlo Barra, ha tenuto un convegno dal titolo: "Lavoro pubblico: al servizio della nazione o al servizio della fazione?" 
 
Il Sindaco di Piazza Armerina in questi giorni ha emanato la determina n. 7 del 2018, con la quale estende la durata degli incarichi dirigenziali fino al 31 dicembre 2018, cioè oltre il periodo del suo mandato che dovrebbe scadere a giugno, cosa ne pensa?
 
Premesso che non sempre sono i sindaci a scrivere gli atti che firmano, trovo il documento in questione poco chiaro e per questo ambiguo. Se da un lato la continuità del servizio affidato ai pubblici dipendenti è una garanzia per i cittadini e per gli stessi lavoratori, dall'altro non può farsi a meno di notare che, nel caso di specie, tale garanzia è solo apparente e per questo finta. Allo stato attuale, ricordiamo, non è stato approvato il bilancio di previsione, non è stato aggiornato il documento unico di programmazione e la stessa Amministrazione pare abbia chiesto un intervento dei servizi ispettivi regionali perché il Consiglio Comunale non ha approvato nei termini previsti del 31 luglio 2017 la verifica degli equilibri di bilancio, che, come si sà, è causa di scioglimento dell’organo. Inoltre, la legge prevede lo "spoil system", cioè la possibilità per i nuovi amministratori eletti di scegliersi i dirigenti per realizzare il proprio programma politico. L'istituto è stato applicato anche dal Sindaco uscente che all'atto del suo insediamento "fece fuori" due lavoratori e perse in Tribunale, non tanto perché non avesse il diritto di farlo, ma perché non motivò adeguatamente l'atto.  Appare evidente che lo stesso diritto dovrebbe spettare al nuovo arrivato anche per non esproprialo, per correttezza istituzionale e politica, di un pezzo di futuro amministrativo.  Anche il regolamento degli uffici e dei servizi del comune di Piazza Armerina non consente le nomine oltre la durata del mandato e lo stesso piano anticorruzione recentemente approvato prevede la rotazione dei funzionari esattamente come sta accadendo a livello regionale. Nel caso specifico, infine, l'atto appare irrispettoso dei principi democratici e per certi versi irriverente nei confronti del nuovo arrivato che si vedrebbe privato dell'importantissima prerogativa di fare scrivere la relazione di inizio mandato da persona di sua fiducia. Se passasse la tesi che l'amministratore uscente possa scegliersi chi scrive, sia la relazione di fine mandato, sia quella di inizio, ne soffrirebbero i cittadini e la stessa democrazia in quanto non ci sarebbero contrappesi ma un solo soggetto che, come si suol dire, "se la canta e se la suona". Ricordiamo, per chi non lo sapesse, che la relazione di inizio mandato, prevista dall'art. 4 bis del Decreto Legislativo 6 settembre 2011, n. 149, è l'atto fondamentale attraverso il quale il nuovo amministrare verifica la reale condizione finanziaria dell'ente, discrimina la propria responsabilità da quella di chi lo ha preceduto e decide, in base a questa fondamentale verifica, se intraprendere percorsi di riequilibrio finanziario che graveranno su tutta la comunità. Ritengo che la questione debba essere affrontata a livello politico sempre nel rispetto di quei principi costituzionali di cui parlavamo prima, cioè senza arbitrio, ma con saggezza e ragionevolezza e senza spazi per effimere e controproducenti furberie.
 
Sappiamo che si terranno le elezioni per le RSU nella varie amministrazioni, cosa intende fare Dirpubblica a livello locale?
 
Stiamo preparando una lista per presentarci al comune di Piazza Armerina per la prima volta ed abbiamo riscontrato un po'di difficoltà nei lavoratori a schierarsi. Qualcuno ha addirittura evitato di firmare la lista dei candidati di Dirpubblica per paura che figurasse il proprio nome. Questi comportamenti manifestano una pericolosa regressione in senso antidemocratico dovuta ad un clima poco sereno che spinge i lavoratori a privarsi autonomamente e preventivamente dei propri diritti pur di non avere questioni. Per me è una sconfitta di cittadinanza prima che sindacale e mi auguro che alla fine la gente sappia scegliere proprio per evitare derive involutive che hanno visto i sindacati sempre più figurare come propaggini dei partiti, che organizzazioni a difesa del lavoro. 



 

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