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19/08/2010 - 20:08:25

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IL MATRIMONIO CON ADULTERIO. CI SCRIVE IL NIPOTE DI UNA DELLE VITTIME DELLE DICERIE

Mia zia era al mare e non ha ancora deciso di sposarsi.


Il matrimonio con adulterio. Ci scrive il nipote di una delle vittime delle dicerie

Da un nipote della vittima di  false dicerie riceviamo la seguente lettera che pubblichiamo volentieri.

Cronache dal paese delle Centova

Salve, sono il nipote della maggiore indiziata dello scandalo matrimoniale, recentemente accaduto o presuntivamente accaduto. Sapete quel matrimonio di cui tanto si parla in cui durante il banchetto nuziale è stato consumato l’adulterio? Ecco si esattamente quello. Inutile dire che mia zia non è minimamente in causa alla questione, lei era da circa 10 giorni a mare, con il fidanzato, entrambi in totale relax e senza alcuna idea di imbastire nozze. La popolazione Armerinaforse per mancanza di un ricco calendario festivo, si è trovata ad imbastire una delle più grandi operazioni di depistaggio nella quale ogni persona aggiungeva primai nomi, poi i dettagli e in seguito testimoni oculari della vicenda. Io, così come la mia famiglia mi sono ritrovato in mezzo alla diatriba e ho potuto sperimentare con mano, la proverbiale “bocca larga” dei piazzesi. Non è passato giorno senza che scoprissi di avere un nuovo amico, seriamente preoccupato per il mio stato di salute e per il brutto periodo che stavo passando per poi subito chiedere “Ma cuntami… come è stato?”, persone dalla minima conoscenza chiamare a casa per avere notizie su questa tragedia o i diversi fermi a mò di “posti di blocco” subiti mentre si cammina per le strade di Piazza in moto, da persone che DEVONO sapere come è stato possibile e naturalmente come sto passando questo momento. In queste numerose occasioni ho tastato con mano il potenziale inventivo dei piazzesi: ·Chi avevasaputo da testimoni che avevano visto mia zia in abito bianco ·Chi aveva visto mia zia al Tg3 Regionale ·Chi metteva in quel bagno dello scandalo prima un cognato, poi un altro, poi un ex fidanzato Ed ogni volta era sempre difficile far credere che non era vero, ti guardavano con uno sguardo smarrito, dapprima convinti che vuoi nascondere la cosa, poi che non vuoi parlare per infine cedere quando cercavi di spiegare che quantomeno dovevi essere invitato al matrimonio che non c’è mai stato. Eppure molti ti lasciavano con l’amaro in bocca non pienamente soddisfatti che tu da questa storia ne uscivi intatto e lui aveva appena fatto una magra figura, insomma lui era venuto li per gongolare un po’, sicuramente si era preparato il discorso e un’ampia tattica di supporto, il tutto inconfutabilmente confermato dall’amico che aveva sentito o così gli aveva detto una persona “sicura”. Tornando all’accaduto, ancora nessun poliziotto o carabiniere sa i nomi dei partecipanti, nessun cameriere o fotografo ha mai confermato un nome e ad oggi sembra solamente una grande nuvola di fumo, gonfiata ad arte dai piazzesi, in un modo così credibile e certo che il ministero della propaganda nazista si chiederebbe come è stato possibile in appena 2 settimane. In compenso io da questa esperienza ho scoperto di conoscere tante persone che non sapevo, tanti cari amici che mi sono vicini e si preoccupano per me e ci tengo a rassicurarli che mio Nonno sta bene e non si è preso nessun infarto per il dolore e i miei genitori non sono stati in giro per 2 giorni solamente perché invitati. Grazie a tutti per i numerosi pensieri d’affetto rivolti

Sandro



 

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