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23/02/2011 - 09:34:37

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MONITORAGGIO SULLE CAVE ATTIVE E CESSATE ESISTENTI NELLA PROVINCIA DI ENNA.

Recenti attività investigative hanno evidenziato un’esposizione del settore all’ingerenza della criminalità



Comunicato stampa


Ieri 22 febbraio 2011 si è tenuta presso la Prefettura di Enna una riunione del Comitato per l’Ordine e La Sicurezza Pubblica presieduta dal Prefetto Dott.ssa Giuliana Perrotta a cui hanno partecipato, l’Assessore Regionale  delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica Dott.ssa Caterina Chinnici, l’Assessore Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità Dott. Pietro Carmelo Russo, il Dott. Angelo Pizzuto Capo di Gabinetto Vicario dell’Assessore Regionale del Territorio e dell’Ambiente ed il Dr. Lucio Guarino Capo di Gabinetto Vicario dell’ Assessore Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità in uno ai Procuratori della Repubblica della Provincia di Enna e Nicosia Dr. Calogero Ferrotti e Dr. Fabio Scavone ed al Procuratore della DDA di Caltanissetta, Dr. Sergio Lari e ai vertici regionali delle Forze di Polizia, Gen. di Div. Riccardo Amato, Comandante Legione Carabinieri Sicilia e Col. Giuseppe Sironi, Capo di Stato Maggiore Comando regionale Guardia di Finanza e al Questore di Enna Dr. Salvatore Patanè, al Comandante provinciale dei Carabinieri Ten. Col. Baldassare Daidone, al Comandante provinciale della Guardia di Finanza Col. Giuseppe Pisano, al Capo Centro D.I.A. di Caltanissetta, Col. Gaetano Scillia ed ai componenti del Gruppo Interforze, coordinato dal Vice Prefetto Dr.ssa Matilde Pirrera,  al fine di valutare le risultanze del monitoraggio sulle cave esistenti nella Provincia di Enna,  attivato lo scorso mese di  giugno in sede di Riunione Tecnica di Coordinamento Interforze. Considerato che precedenti controlli e recenti attività info-investigative delle Forze dell’Ordine hanno evidenziato un’esposizione del settore all’ingerenza della criminalità organizzata e attesa la complessità delle disposizioni di legge  che regolamentano l’attività ispettiva ed autorizzatoria in relazione alle cave, la R.T.C.I. è stata integrata con la presenza di tutti i rappresentanti degli Enti che a vario titolo sono interessati, per la loro attività istituzionale, al settore estrattivo: Distretto Minerario, Agenzia Regionale per la Prevenzione Ambientale, Polizia Provinciale.La bontà della scelta della Prefettura ha trovato conferma e impulso a continuare nella Direttiva datata 23 giugno 2010 a firma del  sig. Ministro dell’Interno “Controlli antimafia preventivi nelle attività a rischio di infiltrazione da parte delle organizzazioni criminali” che ha invitato espressamente i Prefetti ad attivare nei confronti dei siti estrattivi un piano di monitoraggio, da effettuare anche tramite accessi ispettivi, avvalendosi dei Gruppi Interforze di cui al D.M. 14 marzo 2003, le cui competenze sono state recentemente estese anche oltre l’ambito delle Grandi Opere con l’articolo 2 comma 2 della legge n. 94/2009 che ha introdotto l’articolo 5 bis del decreto legislativo n. 490/1994. L’attività di coordinamento svolta dalla Prefettura sia in sede di RTCI che di Gruppo Interforze per il monitoraggio delle grandi opere, ha permesso, anche tramite le verifiche in situ,  di acquisire un panorama completo delle attività estrattive presenti sul territorio, evidenziando casi di abusivismo, di mancato rispetto delle prescrizioni ambientali e ogni altra situazione di rilievo suscettibile di essere opportunamente valutata da parte degli Enti competenti al rilascio dei provvedimenti autorizzatori in materia. Inoltre in relazione al numero delle cave oggetto del monitoraggio va evidenziato che l’insieme in esame risulta sicuramente significativo, atteso che seppur la provincia di Enna sia l’ultima in termini di popolazione residente e si classifichi al 5° posto per estensione territoriale, annovera sul suo territorio, secondo i dati diffusi dalla Regione Siciliana ed aggiornati al 31 dicembre 2008,  un numero di cave ( 52) sovrapponibile a quello di territori ben più vasti quali Palermo (56 cave attive), Messina ( 42 cave attive) e Caltanissetta ( 48 cave attive), inoltre lo screening ha riguardato le 82 cave cessate e 19 impianti di trattamento di materiale di cava e di inerti.  Le risultanze del monitoraggio sintetizzate nelle allegate slides hanno fornito la fotografia di un settore sensibile alle infiltrazioni della criminalità organizzata e gestito in violazione delle disposizioni ambientali.I Rappresentanti della Regione hanno manifestato grande apprezzamento per il lavoro svolto, che al momento costituisce un unicum a livello regionale ed hanno assicurato l’individuazione, in sinergia, di specifiche disposizioni anche di natura pattizia finalizzate a rendere efficaci gli accertamenti antimafia nel settore estrattivo e più in generale in relazione agli appalti pubblici.I rappresentanti della Magistratura, nell’unirsi all’apprezzamento per il lavoro svolto, hanno invitato il Comandante della Legione Carabinieri Sicilia a voler segnalare al Comando Generale l’esigenza che venga istituito presso la provincia di Caltanissetta, con competenza anche su quella di Enna, una sezione del N.O.E. dei Carabinieri.
Il Prefetto nel ringraziare le Forze di Polizia e le altre Istituzioni competenti in materia per la preziosa collaborazione e sinergia d’intervento, ha evidenziato che con la metodologia utilizzata è stato possibile creare una vera e propria anagrafe di un settore particolarmente delicato non solo sotto il profilo antimafia ma sotto l’aspetto ambientale, sanitario ed economico, con dati ed immagini suscettibili



 

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