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31/10/2011 - 06:54:04

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IL VESCOVO PENNISI - APPELLO AI GIOVANI ''NON BASTA INDIGNARSI, OCCORRE IMPEGNARSI''

Ma non esiste una legislazione in grado di aiutare chi vuole intraprendere un'attività



Intervenendo all’incontro-dibattito su giovani e lavoro il Vescovo di Piazza Armerina Michele Pennisi ha rivolto un appello ai tanti ragazzi in cerca di un lavoro :”Non basta indignarsi, occorre impegnarsi”. Nel suo intervento il Vescovo ha sottolineato ancora una volta la necessità che i giovani pensino al loro futuro lavorativo non in termini di posto fisso , ma cercando di muoversi in una logica imprenditoriale. Ci troviamo in perfetta sintonia con le parole di monsignor Pennisi , ma riteniamo che se da una parte occorre un cambio di mentalità tra i giovani, è necessario anche che un salto di qualità venga fatto nelle strategie formative e di sostegno offerte dalle istituzioni. Non parliamo del solito assistenzialismo economico che si presta a forme speculative e che nel passato ha prodotto enormi danni , ma di un sostegno logistico e formativo che aiuti i giovani a non compiere errori di impostazione e che permetta di ridurre al minimo il rischio imprenditoriale.

Molto spesso per intraprendere una attività in conto proprio si procede solo sulla base di intuizioni, a volte errate e che, in molte occasioni, finisco per frustrare ogni velleità imprenditoriale. Purtroppo in Sicilia, ma anche i Italia, non esiste una legislazione organica che intervenga nella fase di start up delle aziende e che metta a disposizione di chi vuol intraprendere strumenti formativi e di indagine. Questo comporta grossi errori di valutazione che spesso determinano il fallimento di una iniziativa ancor prima che possa decollare. Nella nostra realtà locale lo spirito imprenditoriale dei giovani sovente si riduce all’ideazione e all’apertura di punti vendita o di erogazione di servizi in mercati saturi o non redditizi. Inoltre con troppa facilità si avvia l’attività con sistemi finanziari non idonei che hanno come conseguenza la creazione di una massa debitoria difficile da compensare con gli introiti. Così vediamo nascere attività commerciali che aprono e chiudono nel giro di pochi anni o anche di pochi mesi.
L’appello di Mons. Pennisi va dunque condiviso , ma occorre che i giovani che aspirano ad un lavoro autonomo abbiano coscienza del mercato, strumenti per potere operare e soprattutto la capacità di attingere ed elaborare informazioni  che consentano di valutare vantaggi e svantaggi dell’iniziativa.



 

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