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09/03/2012 - 08:03:55

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VICENDE POLITICHE - ALFANO, SEGRETARIO AL GUINZAGLIO.

Berlusconi sta per mettere in funzione il suo ‘’partitificio’’.Tentativo estremo per ricucire tutti gli strappi interni al Pdl.


Vicende politiche - Alfano, segretario al guinzaglio.

Che Angelino Alfano, segretario del PDL, non avesse un mandato per governare il partito di Berlusconi ma delle precise direttive è stato chiaro fin dal primo minuto del suo insediamento. In verità il suo aspetto impettito, le sue prime dichiarazioni e qualche screzio con il fondatore avevano fatto sperare al popolo di centrodestra di aver ritrovato un uomo in grado di governare idee e progetti e non più interessi personali. L’illusione è durata poco. E’ bastato che il Patito Democratico, l’Udc e Mario Monti, sull’onda del successo di altre riforme, preannunciassero di voler mettere mano a quelle della Giustizia e della Rai  a far insorgere l’ira funesta del Cavaliere che tirando le briglie al “cavallo di razza” ne ha prontamente impedito qualunque iniziativa.
Mi chiedo come gli elettori del Pdl prenderanno questa ingerenza e con quale spirito difenderanno un partito che di fronte alle necessità di rinnovamento si tira indietro, non per nobili cause ideologiche o per molto meno nobili cause legate alla difesa di questa o quella categoria, ma per la salvaguardia di un unico interesse di un’unica persona.

Ma la cosa più incomprensibile per gli elettori del Pdl è vedere un partito diviso al suo interno che da una parte continua a ignorare i motivi di tale divisione con una leadership fortemente connessa a Berlusconi e dall’altra chiede un rinnovamento democratico che con molte probabilità verrà garantito, nelle intenzioni del suo fondatore, da un maquillage commerciale con un nuovo simbolo e un nuovo inno che avranno l’unico obiettivo di distrarre e confondere i sostenitori, evitando così di parlare di contenuti che potrebbero in molti casi essere scomodi.
Il Cavaliere si prepara dunque ad usare armi di distrazioni di massa per confondere i militanti e, nel contempo, fare proseliti con un movimento nuovo di zecca partorito dal suo “partitificio” personale.

Il buon Alfano in cuor suo, pur rispettando le direttive, siamo convinti apprezzerebbe, e non poco, un ulteriore passo indietro di Berlusconi. Questo lui non lo direbbe neanche sotto tortura, ma non mi stupirei se qualcuno anteponesse al suo nome la lettera ‘’H’’,  Halfano (half in inglese vuol dire metà) visto che in realtà è un segretario  a metà, che deve gestire un partito che ha perso la metà dei voti, in cui la metà degli iscritti vorrebbe un cambiamento e in cui l'altra metà si nutre di illusioni.

Nicola Lo Iacono



 

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