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26/03/2012 - 14:05:50

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POLITICA - NASCE IN PROVINCIA DI ENNA ‘’SICILIA IN MOVIMENTO''

''Siamo stanchi di restare inquadrati in logiche politiche che non ci appartengono, sacrificano la nostra identità e deprimono le nostre potenzialità.''


Politica - Nasce in provincia di Enna ‘’Sicilia in movimento''

 «Siamo stanchi di restare inquadrati in logiche politiche che non ci appartengono, sacrificano la nostra identità  e deprimono le nostre potenzialità. Siamo stanchi di un sistema di potere che non tiene in nessun conto le esigenze della gente e ci costringe ad elemosinare i nostri diritti di cittadini. Vogliamo esprimere un modello gioioso e collaborativo di stare insieme e di condividere esperienze; vogliamo provare ad abbattere vincoli  e lacci che ci costringono ad accettare una realtà povera e sofferente. E’ con l’orgoglio di essere siciliani, all’ombra dei campanili delle nostre nobili città, che ci siamo dati la mano per iniziare un cammino di impegno che ci vede lontani dai partiti politici, ma pronti al confronto con le istituzioni, per tentare di contribuire a rendere più giusta la nostra società e più attenta alle esigenze del lavoro, dell’educazione, dell’ambiente e della salute».
E’ questo il significativo esordio programmatico di un movimento che sta nascendo in Sicilia, dalla Sicilia più interna, dalla Provincia di Enna, ma che ha già numerosi ancoraggi nelle altre provincie e che vuole recepire il senso di disagio che tutti proviamo verso la politica tradizionale e la barriera della rappresentanza, sempre distaccata dalle reali esigenze dei cittadini. Un movimento di cittadinanza attiva che prende il nome di “Sicilia In Movimento” e che si è costituito con un momento intenso di partecipazione tra uomini liberi dalle appartenenze e che vuole abbracciare l’apporto di chi condivide le linee essenziali del manifesto condiviso dal primo nucleo fondativo.
Ad animare le prime battute di questo sforzo organizzativo di collegamento si sono ritrovate numerose esperienze della vita politica e sociale della Provincia di Enna: Gaetano Di Maggio (ex Assessore Prov.), Maurizio Prestifilippo (Presidente Prov. Confcommercio ed ex Sidaco di Piazza Armerina), Luca Faraci ( Consigliere Prov.), Nuccio Lombardo, Salvatore Sammarco ( ex Assessore di Valguarnera), Gabriella Capizzi (ex Assessore di Calascibetta), Saverio Caputo, Antonello Virzi’, Giuseppe Gloria, Angelo Ciulla ( Consigliere Comunale di Barrafranca), Antonino Bevilaqua, Roberto Alerci, Filippo Datola, Filippo Lo Giudice, Gianluca Speranza,Patrick Aleo, Angelo Merlo, Salvatore Balsamo ( Assessore di Barrafranca). Aldo Li Volsi, Fedele Presti, Cosimo Scordi.   La difesa dei servizi sanitari, a quella dell’ambiente con l’emergenza di Pasquasia, ai problemi dell’approvvigionamento idrico delle città e delle campagne, all’avanzamento dei servizi, il movimento vuole fare comprendere che bisogna tornare alla difesa del piccolo imprenditore, artigiano e commerciante, alla cura dei suoli e allo sviluppo di agricoltura e allevamento tradizionali, privilegiando i prodotti della nostra tradizione e i consumi locali, valorizzando le risorse energetiche della nostra terra a partire dal sole, aprendo finalmente le nostre città e i loro patrimoni d’arte e cultura al turismo più qualificato, riscoprendo il movimento lento e dolce e il mangiare sano.
Sulla rappresentanza il movimento esprime una tesi in netto contrasto con le tendenze attuali: «Per diminuire i costi della politica non serve ridurre al minimo gli spazi di rappresentanza e di democrazia, mantenere il numero dei deputati significa garantire a tutti i territori il protagonismo nelle assemblee elettive, è diminuendo le indennità e i privilegi che si devono realizzare le economie necessarie. Vanno evitati gli errori di spesa, gli interessi delle lobbyes e la malversazione del denaro pubblico con un sistema efficiente di controlli. Ridurre i consiglieri comunali non serve a niente se gli amministratori che rimangono non ritrovano il senso di servizio a cui deve essere improntata la politica. Ciò che è di tutti deve restare di tutti; fino ad oggi il “pubblico” sembrava non essere di nessuno».
Un movimento promettente che vuole rianimare il senso della partecipazione civile e che si preannuncia come una delle più rilevanti novità di questa stagione di crisi della fiducia.

 



 

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