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09/11/2012 - 13:58:21

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CARI POLITICI O CAMBIATE O VI CAMBIANO. INTERNET MODIFICA IL RAPPORTO CON IL POTERE

Un politico che non comunica in prima persona via Internet ha solo un motivo: ha qualcosa da nascondere.



Il laconico comunicato con cui Fabrizio Tudisco si è dimesso da coordinatore cittadino del PDL non è altro che l’effetto, a livello locale, del vento di tempesta che sta agitando tutta la politica italiana. Tudisco annuncia le sue dimissioni dal blog del Partito delle Libertà  da lui stesso curato  e,  in maniera involontaria, sottolinea il nuovo corso della comunicazione politica che ormai non riesce più a  fare a meno delle Rete. Un altro episodio quest’ultima settimana ha sottolineato la fondamentale importanza di Interntet quale intermediario tra la politica e i cittadini. Il dibattito nell’’ultimo consiglio comunale, quello che ha rettificato la votazione sul bilancio comunale, si è svolto con una serie di interventi che traevano spunto da articoli apparsi sulla nostra testata giornalistica online. Segnaliamo anche il ricorso a Youtube, per spiegare le loro ragioni, da parte di due consiglieri del centrodestra che da sempre si erano detti scettici sul ruolo dell’informazione attraverso Internet.

La rivoluzione è dunque cominciata. Una rivoluzione nel modo di fare e di intendere la politica non più relegata nelle stanze del potere, ma aperta ai cittadini , alle loro critiche e alle loro richieste. La storia del movimento 5 Stelle nasce, nello scetticismo generale, attraverso la Rete e male hanno fatto molti politici a sottovalutare l’importanza di questo tipo di comunicazione non mediata che ha avuto il pregio e la capacità di agitare le acque stagnanti della politica italiana. Il “popolo di internet”,  che sembrava dovesse restare relegato ad una sua esistenza digitale, nelle ultime elezioni siciliane si è manifestato nel mondo reale con tutta la sua potenza innovatrice.

Sembra quasi realizzarsi la profezia di George Orwell e del suo Grande Fratello, ma con un ribaltamento delle posizioni: non è il potere che attraverso la tecnologia controlla il popolo, ma il popolo a detenere gli strumenti tecnologici per controllare il potere.
Se questa posizione sembra un po’ troppo estrema è per il semplice fatto che la rivoluzione, a cui abbiamo già accennato, è solo all’inizio. Basti pensare che fra qualche anno tutte le abitazioni avranno a disposizione la linea internet e tutte le comunicazioni tra la pubblica amministrazione e cittadini avverranno via computer,  per rendersi conto quanto la Rete sarà protagonista del nostro futuro prossimo.

Venticinque anni  fa, quanto in un corso di aggiornamento per insegnanti, spiegavo cosa sarebbe accaduto nella nostra vita quotidiana grazie all’uso dei computer e  parlavo delle reti di collegamento fra utenti, di ebook e di telefonini, un professore dell’istituto Capuana di Piazza Armerina al termine del mio intervento si avvicinò e mi sussurrò in un orecchio: “si vede che lei ha letto molta fantascienza”. Oggi che viviamo nell’era di Internet e dove ogni giorno si annunciano nuovo prodotti che rivoluzionano continuamente il nostro modo di comunicare e trattare le informazioni, c’è ancora qualcuno che pensa che l’innovazione tecnologica è solo a misura di ragazzino “smanettatore” e che tutto quello che viene raccontato sul futuro prossimo e imminente sia solo “fantascienza”.

Purtroppo per loro così non è. Purtroppo per noi molti di questi scettici si annidano nel mondo della politica, settore della vita sociale italiana che più di ogni altro mantiene un atteggiamento conservatore. Oggi, per fortuna,  si inizia a destare sospetti quando  si afferma di volere ricoprire un ruolo pubblico e non si ha una capacità comunicativa “digitale”,  non si  ha un passato sulla Rete,  non si gestisce un Blog o una pagina Facebook o Twitter. E' facile dedurre che chi si nasconde o si sottrrae al dialogo  ha qualcosa da nascondere.

 Nelle ultime elezioni siciliane non tutti i candidati hanno usato Internet per comunicare, non tutti avevano dimestichezza con la rete e alcuni di loro sono comunque stati eletti. Ma per nostra fortuna è un fenomeno destinato ad esaurirsi.  Le prossime elezioni  politiche e amministrative del 2013 saranno ancor di più segnate dall’uso della Rete e i politici avranno sempre più necessità di comunicare attraverso i social network. Sono sicuro che il prossimo consiglio comunale di Piazza Armerina sarà formato da politici meglio preparati da questo punto di vista . Non solo preparati ad usare la tecnologia ma soprattutto in grado di dialogare con i loro elettori.
Mi seccherebbe essere rappresentato da chi va ad occupare un posto pubblico perdendo all’indomani delle elezioni ogni contatto con chi lo ha sostenuto.
Per il momento dovremmo accontentarci dei Consiglieri che abbiamo, quasi tutti digiuni di informatica. L’unico che mantiene un Blog su cui scrive è il presidente Giuseppe Venezia, gli altri navigano….nel buio.

Nicola Lo Iacono




 

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