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31/12/2012 - 09:43:01

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2013: GLI ITALIANI SONO CRESCIUTI ABBASTANZA? LO VEDREMO CON LE ELEZIONI POLITICHE

Centrodestra o centrosinistra? La scelta non è solo questione di posizioni politiche. Si decide anche di tutelare interessi diversi.



Con il 2012 va via una anno pieno di insidie in cui uno dei pochi  dati oggettivi è un impoverimento delle famiglie italiane, soprattutto quelle del ceto medio. Per quanto si possano criticare i politici e i loro privilegi, assumendo in molti casi atteggiamenti populisti, se c’è una verità inconfutabile sta nel fatto che quello stesso ceto medio che oggi subisce tutti gli effetti negativi della crisi è lo stesso che per oltre un ventennio ha sostenuto chi ha mirato a smantellare lo stato sociale, la ricerca scientifica, la scuola e permesso ad una politica clientelare di impadronirsi del potere esercitandolo non in nome del Popolo italiano ma per conto e in nome dei propri interessi personali.

Monti é servito ha salvare l’Italia dal baratro e su di lui oggi si vorrebbero  far ricadere  le colpe di tutto quello che è accaduto, dimenticando che alle spalle del suo governo ci sono anni di scelte sbagliate, di sottovalutazione della crisi e di corruzione. I partiti lo hanno utilizzato per prendere decisioni impopolari, oggi si preparano ad utilizzarlo come una sorta di capro espiatorio per giustificare il proprio fallimento. Al Professore è stato dato il compito di svolgere il lavoro “sporco”,  sapendo benissimo che avrebbe spremuto gli italiani non tanto per risanare la situazione economica, obiettivo che ha ben altri tempi di realizzazione,  quanto per ridare credibilità all’Italia dopo il nefasto passaggio di Berlusconi che ci ha ridicolizzati di fronte all’opinione pubblica mondiale e , soprattutto, agl’occhi dei mercati finanziari.

Tutti sapevano che Monti è il rappresentante dei poteri forti, delle banche dell’alta finanza e che da lui non si ci poteva aspettare che una politica di rigore che solo in minima parte tenesse conto delle esigenze delle fasce sociali più deboli. Aveva il compito di farci bere una medicina assai amara e lo ha fatto. Ha portato a termine il suo compito seguendo le sue idee e i suoi dogmi economici. Si poteva uscire dalla posizione in cui ci trovavamo alla fine del 2011 i maniera diversa? Forse si, ma avrebbero dovuto mettere un uomo con idee e cultura economica diversa  a capo del Governo.

Il 2013 ci porterà le nuove elezioni e sarà un banco di prova per il popolo italiano. Vedremo se saprà elevarsi abbastanza da rendersi conto che il bipolarismo tra centrodestra e centrosinistra non è solo una divisione puramente politica ma comporta una diversa visione degli interessi e dei soggetti da tutelare. Al di là delle divisioni ideologiche vi sono due elementi che vanno tenuti in considerazione. La destra mette a centro dello sviluppo economico di una nazione gli interessi legati al capitale e ai poteri forti (banche, mercati finanziari,ecc), la sinistra quelli legati agli individui e alle famiglie. Non esiste una linea di demarcazione netta fra le due posizioni, ma i presupposti di partenza sono diversi. Ambedue le posizioni mirano allo sviluppo della società e , a priori, nessuna delle due è sbagliata o giusta, nessuna delle due ha ricette vincenti o perdenti. L’importante è che l’italiano medio e elettore sia consapevole a chi si affida nel momento in cui entra nell’urna elettorale e sceglie chi deve rappresentarlo. L’interessante è non stupirsi quando un governo di centrodestra emana una legge a favore delle banche e ignora gli interessi delle famiglie. Come non bisogna stupirsi se un governo di centrosinistra tassa i risparmi investiti in borsa o la seconda casa.

Quello che crea scompiglio in questo schema è il populismo, ovvero quei proclami e quelle decisioni che sembrano andare nella direzione di portare un vantaggio ai cittadini e che si trasformano in una pura promessa elettorale o in un danno per la comunità. Mi riferisco ad esempio al proclama berlusconiano di eliminare l’Imu, la tassa sulla casa il cui introito va alle casse comunali. L’eliminazione sulla prima casa sarà uno dei provvedimenti che verrà preso da chiunque andrà al governo, eliminarla anche per coloro che posseggono più di una abitazione sarebbe una danno per i cittadini che si vedrebbero aumentare le imposte locali e diminuire i servizi. E’ già accaduto per l’Ici.
Il populismo, il parlare alla “pancia” degli individui o al loro portafoglio, è una tecnica che funziona perché di solito propone soluzioni semplici a problemi complessi. In questi mesi si è fatto credere agli italiani che sarebbe bastato ridurre i compensi e i privilegi dei politici per risolvere i problemi economici dell’Italia. Con una semplice legge tutto si sarebbe risolto. In realtà così non è, in primo luogo perché prosciugando il portafoglio dei politici quello che si ricava non può rimettere in moto l’economia e, in secondo luogo, perché se fosse così semplice non ci sarebbe motivo di considerare tutte le altre azioni indispensabili a far marciare l’economia con il giusto ritmo ( diminuzione delle tasse, investimenti, uso della tecnologia, infrastrutture, ecc.). Il populismo, la politica delle favole, funziona benissimo con le menti deboli e con le persone disinformate ed è per questo che la maturità e la civiltà di un popolo si misura anche da quanto sa resistere a certe spinte populiste e demagogiche.

Detto questo non ci resta che aspettare che il nuovo Parlamento si metta al lavoro, speriamo di essere cresciuti abbastanza e di aver fatto tesoro delle esperienze passate. Questo è l’augurio che facciamo a tutti per il 2013.




 

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