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17/02/2013 - 19:35:56

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L’INTERVENTO DI CLAUDIO BISIO AL FESTIVAL DI SANREMO. I POLITICI ESPRESSIONE DELLA SOCIETÀ

Il vero problema non è cambiare chi è votato ma cambiare chi vota.


L’intervento di Claudio Bisio al festival di Sanremo. I politici espressione della società

Tra chi ha ascoltato l’intervento di Claudio Bisio al Festival di Sanremo c’è con certezza qualcuno che sarà rimasto sorpreso e magari si sarà concesso qualche attimo di riflessione sulla politica e i politici italiani. Nel suo intervento l’attore e presentatore ligure ha messo l’accento, alla sua maniera, sulla necessità di riflettere sul fatto che in fin dei conti i politici sono pura espressione della società che li legittima attraverso le elezioni. Se in media  il livello degli elettori è scadente, scadente sarà il prodotto delle loro scelte.
Non esiste un sistema diverso per amministrare un Paese, una regione o una città , bisogna scegliere dei rappresentanti e sperare che facciano il loro lavoro con competenza e onestà. Chi vuol fare credere che il rinnovamento della politica parte dall’alto , mandando a casa tutti quelli che oggi ci rappresentano e sostituirli con altri, non tiene conto che cambiare la faccia non serve a nulla se poi chi va ad occupare un posto e va a gestire del potere è altrettanto corruttibile o incapace come il suo predecessore.  Esistono partititi, organizzazioni , movimenti che possono garantire sull’assoluta correttezza e capacità dei loro membri? Se pensiamo che duemila anni fa anche nell’organizzazione di un certo Gesù qualcuno decise che trenta denari potevano bastare per tradire i propri ideali,   non dovremmo avere grandi difficoltà a rispondere alla domanda.

Ci vorranno tanti decenni per garantirci dei politici all’altezza della situazione. Lo stesso tempo che impiegheremo come società a evolverci, a diventare più civili e rispettosi delle regole. Eppure un piccolo passo verso questa direzione potremmo farlo giorno 24 febbraio rinunciando per una volta a farci trattare come teste vuote, disponibili a credere a qualunque cosa ci venga detta purché ci porti un vantaggio immediato. Perché è proprio su questo che conta chi ci vede non come cittadini ma come pecorelle da contare una per una il giorno dello spoglio.
Prendiamoci un po’ di tempo per riflettere e chiediamoci: le promesse che alcuni politici stanno mettendo in campo, pur portandoci sulla carta dei vantaggi, a quale prezzo sarebbero realizzabili? Siamo sicuri che ciò che ci viene dato con una mano non ci viene tolto con l’altra?

Disoccupati che vengono remunerati pur non facendo nulla, tasse restituite perché ingiuste… è possibile che sono promesse che se mantenute non prevedano un prezzo da pagare? Non ve lo verranno certo a dire in campagna elettorale qual'è questo prezzo, ma state sicurI che c’è. Non so voi ma io mi sento più protetto da chi mi dice che ancora ci sarà qualche anno da soffrire e che passo dopo passo si uscirà fuori dalla crisi. I proclami, le formule magiche le dichiarazioni ad effetto sono le armi degli imbonitori, di chi ti vuol vendere una vecchia 600 scassata per nuova o vuol farti dimagrire con delle alghe miracolose.

Vogliamo migliorare la politica? Allora cerchiamo di valutare con serenità le proposte e i programmi dei candidati. Come nelle gare di tuffi dal trampolino, dove il punteggio più alto e il più basso assegnato dai giudici non viene conteggiato, anche noi eliminiamo le proposte più eclatanti e quelle meno reali. Cerchiamo cioè di votare al netto delle minchiate.

Nicola Lo Iacono

 



 

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