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25/02/2013 - 12:21:29

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OPERAZIONE PANDEMIA: «ARRESTATE 5 PERSONE PER AVER AVUTO RAPPORTI SESSUALI CON UNA MINORENNE»

Sesso a pagamento con una giovane di 15 anni


Operazione Pandemia: «arrestate 5 persone per aver avuto rapporti sessuali con una minorenne»

“Operazione Pandémia”. Enna – ulteriori 5 informazioni di garanzia notificate ad altrettanti indagati: avevano avuto rapporti sessuali a pagamento con una minorenne. Dopo i cinque arresti (uno con esecuzione in carcere e quattro ai domiciliari) e la notifica di ulteriori quattro avvisi di garanzia, nell’ambito dell’operazione “Pandèmia” del mese di settembre 2012, a seguito della quale è stato possibile porre fine ad un’attività delittuosa di induzione, sfruttamento favoreggiamento della prostituzione minorile ai danni di una giovane di anni 15,

 le ulteriori indagini svolte dalla Squadra Mobile di Enna e dirette dalla Procura della Repubblica – D.D.A. di Caltanissetta, hanno consentito di identificare ulteriori 5 indagati ritenuti responsabili dei medesimi delitti. Si tratta di cinque soggetti, ai quali sono state notificate altrettante Informazioni di Garanzia e sul Diritto di Difesa, per avere intrattenuto nel tempo rapporti sessuali a pagamento con una minore, avviata alla prostituzione da B. L., nata a Catania, classe 1973, residente ad Enna, casalinga: 1. A. M., di Campobello di Licata (AG), classe 1938, incensurato, pensionato; 2. P. S., di Enna, classe 1972, incensurato, cameriere; 3. F. L., di Enna, classe 1969, incensurato, operaio; 4. C. G., di Enna, classe 1945, con precedenti penali per reati contro la pubblica amministrazione, la pubblica fede e l’ordine pubblico, pensionato; 5. B. C., di Calascibetta (EN), classe 1935, con precedenti penali per reati contro la persona ed omessa custodia di armi, pensionato.

 Agli stessi, gli uomini della sezione “reati contro la persona, reati sessuali ed in danno di minori” della Squadra Mobile, diretti dal Vice Questore Aggiunto dott. Giovanni Cuciti, hanno notificato, come in precedenza detto, Informazione di Garanzia e sul Diritto di Difesa, emessa dalla Procura della Repubblica – D.D.A. presso il Tribunale di Caltanissetta, dott. ssa Maria Pia Ticino, in quanto indagati per il delitto previsto dagli artt. 81, comma 2, e 600 bis, comma 2 , c.p., per aver compiuto atti sessuali con minore, in epoca successiva al compimento degli anni 16, corrispondendo somme di denaro ed altre utilità per le prestazioni ricevute; al B. C. è stata, altresì, contestata l’aggravante di cui all’art. 600 bis comma 3 c.p., per aver compiuto atti sessuali con la minore in età compresa tra gli anni 14 e 18. 

 Come già comunicato lo scorso mese di settembre, con l’operazione “Pandèmia” è stato possibile fare luce su un giro di prostituzione minorile diretto ed organizzato da B. L. la quale aveva sfruttato le prestazioni sessuali di una giovane per reperire somme di denaro per il soddisfacimento dei propri bisogni, vizi e passatempi. Le indagini avevano preso avvio dopo che gli investigatori della Squadra Mobile avevano notato la B. L., indicata da più fonti dedita alla prostituzione, che si accompagnava regolarmente con una giovane, la quale, invece di frequentare la scuola, era solita seguire la donna, in occasione dei suoi numerosi spostamenti in città.

Avviati una serie di mirati servizi, con l’effettuazione anche di intercettazioni e pedinamenti, si poteva accertare la piena responsabilità dell’indagata in ordine ai delitti contestati, posto che la stessa, inducendo alla prostituzione la ragazza, ne traeva in cambio denaro col quale soddisfare le proprie necessità quotidiane. A seguito dello svolgimento dei servizi tecnici di intercettazione di conversazioni, inoltre, si sono potuti raccogliere incontrovertibili elementi di reità in capo agli altri soggetti, riscontrandosi pienamente l’ipotesi delittuosa. La B. L., all’epoca delle indagini, non svolgeva alcuna attività lavorativa, neanche precaria, viveva in un’abitazione in affitto, pagando un canone mensile e possedeva un’autovettura che utilizzava per spostamenti interprovinciali, in occasione dei quali sovente frequentava sale giochi.

È apparso, pertanto, evidente come la B. L., anche sfruttando la minore, sia riuscita a reperire le somme di denaro che le hanno consentito di soddisfare le esigenze della vita quotidiana, nonché di “coltivare” i suoi vizi (gioco e fumo). Importante elemento investigativo emerso è che i soggetti che si sono “incontrati” con la giovane per avere rapporti sessuali, sono prevalentemente gli stessi che hanno intrattenuto rapporti con la B. L. e che, approfittando della mediazione della stessa, privi di ogni scrupolo morale, hanno indirizzato il soddisfacimento dei loro istinti sessuali verso la minore; ciò al fine di mantenere una “clientela selezionata”, anche per evitare pericolose fughe di notizie che potessero attirare le attenzioni delle Forze dell’Ordine.

L’indagata era solita accompagnare la minore presso i luoghi convenuti o presso le abitazioni degli indagati, dove poi si consumavano i rapporti sessuali. Più raramente, i clienti venivano accolti presso la casa della donna. In alcuni casi, i rapporti sessuali sono stati consumati dalla B. L. alla presenza della giovane, la quale, contestualmente, sarebbe stata a sua volta oggetto di attenzioni fisiche.



 

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