“Lo stanziamento complessivo di 8 milioni di euro in favore dei lavoratori della Merloni e degli ex-dipendendti Agile è uno dei segnali concreti di come l’Europa lavori a sostegno dell’economia e del tessuto sociale, in questo caso italiani”.
Così Giovanni La Via, capo della delegazione italiana del Ppe al Parlamento europeo, commenta il voto dell’Aula con cui è stato dato il via libera alla mobilitazione del Fondo Europeo di adeguamento alla Globalizzazione per un importo di circa 8 milioni di euro per i 1517 lavoratori della ditta Merloni e per gli 856 ex-dipendenti Agile, società informatica presente in 12 regioni italiane.
Entrambe le aziende a causa della crisi economica, hanno dovuto ridurre drasticamente la forza lavoro trovandosi costretti a licenziare i propri dipendenti. Il Fondo Europeo di adeguamento alla Globalizzazione è stato creato nel 2006 con lo scopo di dare un supporto supplementare ai lavoratori che soffrono le conseguenze della crisi e i cambiamenti strutturali derivanti da un’economia sempre più globale e, in particolare, da una crisi economico-finanziaria che sta colpendo duramente il tessuto produttivo europeo.
Al fondo, nel complesso, sono destinati circa 500 milioni di euro l’anno, finalizzati a promuovere la ricollocazione, la formazione ed il re-inserimento dei lavoratori nel mercato nazionale ed europeo. “In questo momento storico –aggiunge La Via- assistiamo ad una crisi di fiducia nei confronti dell’Europa e dell'utilità delle sue istituzioni, che subiscono un continuo attacco da parte dell’opinione pubblica e dei media.
Il fondo europeo di adeguamento alla Globalizzazione –sottolinea l’eurodeputato- è, invece, uno degli strumenti che testimonia concretamente l’attività europea a sostegno di chi vive situazioni difficili”. La Via conclude affermando che, così come ribadito in sede di negoziazione del bilancio multiannuale europeo “in questi casi, il valore aggiunto europeo é evidente: gli investimenti destinati all’esercizio finanziario comunitario hanno un valore di ritorno per le economie degli Stati membri decisamente più elevato rispetto a quello delle risorse stanziate dai bilanci nazionali”.
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