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05/06/2013 - 09:00:55

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ENNA - LA RAPINA AL MPS; GLI SVILUPPI INVESTIGATIVI DOPO L’ARRESTO DEI TRE PALERMITANI IN TRASFERTA

Decisivo l'intervento di un agente di Polizia Peniteniaria


Enna - La rapina al MPS; Gli sviluppi investigativi dopo l’arresto dei tre palermitani in trasferta

 Che qualcosa fosse andato storto nelle prime fasi della rapina al MPS di Enna, sito nella centralissima piazza VI dicembre, era apparso chiaro sin dal primo intervento: non solo l’intervento sul posto di un agente di Polizia Penitenziaria che ha bloccato, coadiuvato da un impiegato dell’istituto, tenendolo sotto tiro della propria arma d’ordinanza, il ventiquattrenne palermitano Tommaso NICOLICCHIA, fino all’arrivo degli agenti della Squadra Mobile della Questura;

anche la chiusura delle porte di accesso all’istituto – all’interno del quale erano presenti numerosi clienti – ha di fatto impedito che i complici Giuseppe PALMA e Damiano TARANTINO, anch’essi giovani palermitani rispettivamente di 21 e 20 anni, con precedenti di Polizia, potessero entrare all’interno della banca anche per dare man forte al loro “compagno d’avventura”. Non solo, l’arrivo dei Poliziotti che di corsa ed a piedi sono giunti dalla locale Questura, oltre che della Volante di zona, ha certamente indotto i due complici ad allontanarsi per fare perdere le proprie tracce.

 D’altro canto, non avrebbe avuto senso che il NICOLICCHIA, anche dopo essere stato immobilizzato all’interno della banca, continuasse ad “intimare” di aprire la bussola; era chiaro che doveva accedere qualcun altro per terminare le operazioni di “prelievo forzato”. Sulla scorta di quanto emerso, appariva evidente che il ruolo del NICOLICCHIA, una volta acceduto all’interno della filiale della MPS, fosse proprio quello di dare avvio alle prime fasi della rapina, agevolando, nel contempo, l’apertura della bussola ed il conseguente ingresso dei complici. Proprio per tale motivo, le pattuglie della Polizia di Stato hanno stretto la zona del centro di Enna alla ricerca dei complici, che effettivamente sono stati rintracciati mentre tentavano di nascondersi nella rientranza di un palazzo, parzialmente occultata dal ponteggio per lavori in corso nella zona.

 Non solo; l’ipotesi investigativa č stata pienamente confermata quando, nel pomeriggio, č stato possibile esaminare le immagini del sistema di video sorveglianza della banca, dalle quali si nota distintamente che, dopo l’ingresso del NICOLICCHIA, avvenuto alle ore 11.33.33, anche il PALMA, alle ore 11.33.55, cerca di entrare nell’istituto di credito in questione, seguito alle ore 11.34.09 dal TARANTINO. In relazione agli ultimi due, le riprese evidenziano come il primo calzi un berrettino con visiera ed un paio di occhiali da sole; l’altro un berretto in paglia ed occhiali da sole. Tali copricapo, indossati al momento della rapina, non venivano rinvenuti all’atto dell’arresto; successivamente durante un ulteriore controllo lungo via delle Reepentite, all’altezza del civico 41, sotto una vettura ivi parcata, venivano trovati un paio gli occhiali da sole di colore marrone ed il cappello di paglia di colore beige, utilizzati dal TARANTINO Damiano, durante le fasi della tentata rapina.

E’ verosimile che i rapinatori, se ne siano disfatti unitamente ad eventuali strumenti atti ad offendere (quali il classico taglierino) da utilizzare durante la fasi della tentata rapina. Inoltre, sempre dalla visione delle telecamere di sorveglianza, emerge che il PALMA riusciva ad accedere all’interno della bussola pur non potendo varcare la seconda porta, mentre il TARANTINO, invece, rimaneva all’esterno perché la stessa restava chiusa. Il PALMA, accortosi di essere bloccato, fa segnale al complice all’interno della banca di far aprire la porta senza tuttavia riuscirvi. A quel punto, forzando l’ingresso della porta principale, riesce ad uscire dileguandosi con il complice.

La rapina al MPS di Enna; gli sviluppi investigativi dopo l’arresto dei tre palermitani in trasferta. Che qualcosa fosse andato storto nelle prime fasi della rapina al MPS di Enna, sito nella centralissima piazza VI dicembre, era apparso chiaro sin dal primo intervento: non solo l’intervento sul posto di un agente di Polizia Penitenziaria che ha bloccato, coadiuvato da un impiegato dell’istituto, tenendolo sotto tiro della propria arma d’ordinanza, il ventiquattrenne palermitano Tommaso NICOLICCHIA, fino all’arrivo degli agenti della Squadra Mobile della Questura; anche la chiusura delle porte di accesso all’istituto – all’interno del quale erano presenti numerosi clienti – ha di fatto impedito che i complici Giuseppe PALMA e Damiano TARANTINO, anch’essi giovani palermitani rispettivamente di 21 e 20 anni, con precedenti di Polizia, potessero entrare all’interno della banca anche per dare man forte al loro “compagno d’avventura”.

Non solo, l’arrivo dei Poliziotti che di corsa ed a piedi sono giunti dalla locale Questura, oltre che della Volante di zona, ha certamente indotto i due complici ad allontanarsi per fare perdere le proprie tracce. D’altro canto, non avrebbe avuto senso che il NICOLICCHIA, anche dopo essere stato immobilizzato all’interno della banca, continuasse ad “intimare” di aprire la bussola; era chiaro che doveva accedere qualcun altro per terminare le operazioni di “prelievo forzato”. Sulla scorta di quanto emerso, appariva evidente che il ruolo del NICOLICCHIA, una volta acceduto all’interno della filiale della MPS, fosse proprio quello di dare avvio alle prime fasi della rapina, agevolando, nel contempo, l’apertura della bussola ed il conseguente ingresso dei complici. Proprio per tale motivo, le pattuglie della Polizia di Stato hanno stretto la zona del centro di Enna alla ricerca dei complici, che effettivamente sono stati rintracciati mentre tentavano di nascondersi nella rientranza di un palazzo, parzialmente occultata dal ponteggio per lavori in corso nella zona.

Non solo; l’ipotesi investigativa č stata pienamente confermata quando, nel pomeriggio, č stato possibile esaminare le immagini del sistema di video sorveglianza della banca, dalle quali si nota distintamente che, dopo l’ingresso del NICOLICCHIA, avvenuto alle ore 11.33.33, anche il PALMA, alle ore 11.33.55, cerca di entrare nell’istituto di credito in questione, seguito alle ore 11.34.09 dal TARANTINO. In relazione agli ultimi due, le riprese evidenziano come il primo calzi un berrettino con visiera ed un paio di occhiali da sole; l’altro un berretto in paglia ed occhiali da sole. Tali copricapo, indossati al momento della rapina, non venivano rinvenuti all’atto dell’arresto; successivamente durante un ulteriore controllo lungo via delle Reepentite, all’altezza del civico 41, sotto una vettura ivi parcata, venivano trovati un paio gli occhiali da sole di colore marrone ed il cappello di paglia di colore beige, utilizzati dal TARANTINO Damiano, durante le fasi della tentata rapina.

E’ verosimile che i rapinatori, se ne siano disfatti unitamente ad eventuali strumenti atti ad offendere (quali il classico taglierino) da utilizzare durante la fasi della tentata rapina. Inoltre, sempre dalla visione delle telecamere di sorveglianza, emerge che il PALMA riusciva ad accedere all’interno della bussola pur non potendo varcare la seconda porta, mentre il TARANTINO, invece, rimaneva all’esterno perché la stessa restava chiusa. Il PALMA, accortosi di essere bloccato, fa segnale al complice all’interno della banca di far aprire la porta senza tuttavia riuscirvi. A quel punto, forzando l’ingresso della porta principale, riesce ad uscire dileguandosi con il complice.



 

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