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13/06/2013 - 08:00:01

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IL PD ANALIZZA IL VOTO E ASPETTA PROPOSTE. NESSUNA DECISIONE PRESA NELL'INCONTRO DI IERI SERA

“Siamo il primo partito e vogliamo avere un ruolo guida in questa città”. La sconfitta imputata alla presenza disturbatrice del Megafono e alla sottovalutazione di Miroddi



Si è svolta ieri sera una affollatissima riunione del Partito Democratico armerino che, alla presenza dei dirigenti, del segretario Gianfranco la Porta dell’ex Sindaco Carmelo Nigrelli  ha analizzato l’esito della competizione elettorale. La folta partecipazione di simpatizzanti e iscritti al partito è stata sottolineata da Nigrelli che, nel suo intervento, ha parlato di un PD vivo che desidera svolgere un ruolo guida nella città partendo dalla considerazione che è l’unico strutturato e in grado di raccogliere le istanze dei cittadini. “Nessun dramma – ha detto Nigrelli – ci eravamo prefissati tre obiettivi: il primo era quello di arrivare al ballottaggio, il secondo quello di portare in Consiglio comunale un mix di competenza e rinnovamento, il terzo quello di essere il primo partito locale. Due dei tre obiettivi sono stati raggiunti.”

Nigrelli ha poi analizzato i motivi della sconfitta. “Abbiamo commesso due errori strategici. Il primo è quello di non aver spiegato ai cittadini il vero motivo della presenza disturbatrice della lista Crocetta, la cui strategia in Sicilia è stata quella di appoggiare nei grossi centri il  nostro partito e nei piccoli centri di provocarne la sconfitta, per dimostrare così la propria forza e utilizzarla come carta di scambio nella scalata ai quadri dirigenziali del PD di cui Lumia e Crocetta fanno parte. Una strategia nota ai massimi livelli e contro la quale  la dirigenza nazionale e regionale, nel caso di Piazza Armerina, non ha mosso un dito”. “Un fatto quest’ultimo – ha continuato Nigrelli – che sarà oggetto di una vibrante protesta con i nostri quadri dirigenziali a tutti i livelli”.
L’ex sindaco ha poi individuato tra le cause della sconfitta anche una sottovalutazione del potenziale di Miroddi. “Durante la campagna elettorale ci siamo concentrati sul bersaglio grosso (Prestifilippo N.D.R.), avremmo dovuto avere un atteggiamento più duro anche contro il rappresentante delle due liste civiche e dell’UDC.”

Sul futuro del partito Nigrelli ha intenzione di puntare sui giovani e sul rinnovamento e da oggi il suo ruolo sarà quello di curare il settore giovanile e costruire un PD armerino basato su quella nuova generazione che nella campagna elettorale ha dimostrato di avere capacità e voglia di fare.

L’intervento di Nigrelli è stato preceduto da quello del segretario Gianfranco La porta che dopo avere annunciato la fine della sua esperienza alla guida de PD armerino, e che tale decisione non è in funzione della sconfitta elettorale visto che sarebbe stata presa in qualunque fosse stato l’esito delle elezioni, ha analizzato i motivi della sconfitta. Analisi che in gran parte ha coinciso con quella del sindaco uscente.

Cosa farà adesso il Patito Democratico in relazione al ballottaggio di giorno 23 giugno è stato il tema che ha occupato la seconda parte dell’incontro-dibattito. Alla fine, dopo gli interventi di Cimino, Ribilotta, Azzolina, Massimilianio La Malfa  e del pubblico, si è scelto di prendere tempo prima di decidere qualunque azione politica e stabilire se appoggiare uno dei due candidati. La linea “attendista” è prevalsa anche perché ad oggi nessuno dei dirigenti ha ricevuto, da parte di Miroddi o Prestifilippo,  una richiesta finalizzata ad un incontro esplorativo.
Un elemento è apparso chiaro dalla discussione: qualunque accordo non potrà prescindere dalla necessità di rispettare in qualche maniera il lavoro svolto in questi cinque anni da Nigrelli e assicurarne in qualche modo una certa continuità sulla via di uno sviluppo economico e sociale di Piazza Armerina.



 

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