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30/08/2013 - 09:49:08

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CHIUDETE L’OSPEDALE CHIELLO.

Le segnalazioni da parte di degenti e di operatori sanitari fanno nascere il sospetto di una struttura in agonia



Le continue lamentele che riceviamo per il cattivo funzionamento di alcuni  servizi del  Chiello da parte di degenti e dello stesso personale ci spinge a fare alcune riflessioni sulla capacità operativa della struttura sanitaria. In particolare ci chiediamo se l’ospedale stia andando al di sotto di quella soglia di sicurezza ed efficienza necessarie a garantire la salute dei cittadini e se l’eccessivo indebolimento, segnalatoci in questi giorni, possa in qualche maniera favorire la nascita di qualche caso di “malasanità” che potrebbe screditare ulteriormente il lavoro svolto dal personale costretto, in base alle testimonianze che abbiamo raccolto, ad affrontare giorno dopo giorno sempre nuove difficoltà nonostante l’impegno e la dedizione utilizzata nel tentare di svolgere al meglio i propri compiti.

Tutto questo ci fa sospettare, ma  è più di un sospetto, che stia per concludersi quel processo iniziato alcuni anni fa di demolizione lenta e continua della struttura ospedaliera armerina.  “La morte dolce” del Chiello, voluta da una riforma sanitaria il cui unico scopo è ridurre i costi a discapito della sicurezza dei cittadini, è stata programmata da tempo e , nonostante gli sforzi dei politici locali che si sono susseguiti in questi anni e della collettività rappresentata da un comitato cittadino, sembra ormai inevitabile. Ci chiediamo e vi chiediamo per quale motivo a questo punto non si ricorra ad una drastica chiusura di tutti i servizi e di tutti i reparti evitando così potenziali rischi per i  cittadini che , spesso inconsapevoli dei problemi, ricorrono alla struttura ospedaliera.

La soluzione affinché il Chiello rimanga un ospedale e non venga trasformato in un semplice pronto soccorso esiste ed è praticabile da un punto di vista amministrativo. Basterebbe recuperare il concetto di “ospedali riuniti” e assegnare alla struttura specifici reparti e compiti. Questo potrebbe però voler dire che alcuni servizi dovrebbero essere sottratti all’ospedale Umberto I di Enna  ed essere trasferiti a Piazza Armerina o dovrebbero nascerne di nuovi di esclusiva competenza del Chiello. Questo progetto , logico e fattibile, non provoca però grandi entusiasmi nella classe politica ennese ansiosa di “punire” Piazza per il recente abbandono dell’Ato rifiuti. 
Al di là di quello che vuol farsi credere è la politica che svolge ancora un ruolo determinante nella gestione della sanità pubblica, quella politica che fino ad oggi ha prodotto sprechi  e si appresta adesso a produrre vittime umane.

Il ruolo dell’Ospedale Chiello è fondamentale ma se dovesse perdurare un atteggiamento ostruzionistico riteniamo sia più giusto anticipare i tempi e chiudere la struttura sanitaria. Speriamo che questa nostra provocazione serva ad animare un dibattito che sembra si sia assopito in un’opinione pubblica ormai indifferente e rassegnata.




 

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