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29/12/2013 - 08:58:06

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FARAONE, RENZIANO DEL PD, ATTACCA IL GOVERNO: “O SI CAMBIA O SI MUORE”

Il responsabile del welfare del Partito Democratico indirizza una stoccata al governo Letta


Faraone, renziano del Pd, attacca il governo: “O si cambia o si muore”

Stoccata o semplice segnale che sia, la si chiami come si vuole, questo pomeriggio c’è stato l’ennesimo segnale che le strade del Pd (inteso come organico risultante della nuova segreteria eletta da pochi giorni) e il govrno di Enrico Letta, non sono destinati ad avere un futuro esattamente roseo ed armonioso e a viaggiare necessariamente sul medesimo binario. Ad inviare un segnale alla compagine guidata da Enrico Letta è stato questa volta Davide Faraone, siciliano, responsabile del welfare nel Partito Democratico, renziano della prima ora e fedelissimo, che sulla propria pagina Facebook ha pubblicato un messaggio quanto mai eloquente che fa luce sulle falle dell’azione di questo governo e lo fa senza peli sula lingua

 

«Mentre noi lavoriamo - afferma Faraone - ad un'agenda con dentro grandi riforme per il paese, con tempi certi di realizzazione, al governo e in parlamento, con il suo "bicameralismo perfetto" (un vero ossimoro) c'è chi brucia tutto. Così non va. Eletto Matteo Renzi si azzera il contagiri e si riparte. Non elencherò gli errori del passato, ma se metto uno dietro l'altro gli errori commessi da questo governo, dal giorno dell'elezione del nuovo segretario Pd, 15 dicembre, fino ad oggi (appena 13 giorni) viene fuori un filotto impressionante: una legge di stabilità di"galleggiamento"(poco per il futuro), le slot machine, gli affitti d'oro, il provvedimento su Roma capitale. Se chiedi la fiducia ai parlamentari della Repubblica, se chiedi il sostegno in bianco ai deputati della maggioranza, lo fai per provvedimenti "alti", utili per il paese, non per legittimare decine e decine di inutili "marchette". E poi sul mille proroghe: si nominano nuovi prefetti, portati a 207 quando le prefetture sono la metà, si "abbonano" 400 milioni a Roma quando tutti i comuni soffrono. Due ottimi provvedimenti per dar fiato alle stanche trombe della Lega Nord. E poi i soldi Ue parcellizzati per il sud e per il lavoro su mille provvedimenti senza alcune strategia, con il solo obiettivo di non perderli. O ancora le deroghe al patto di stabilità per comuni non virtuosi, che chiedono di stabilizzare i precari anche dove si sfora la pianta organica e niente per i comuni virtuosi che vogliono realizzare opere utili per la collettività. Questo Pd, con le grandi speranze che suscita, l'Italia, con le sue difficoltà e le sue grandi potenzialità, non può permettersi questo governo e i suoi errori. E non basta un ritocco, un "rimpasto", o si cambia radicalmente o "si muore".»


Faraone in particolare cita gli errori più recenti, quelli commessi dall’esecutivo nei soli 13 giorni passati da quando Matteo Renzi è stato definitivamente eletto in qualità di segretario di partito: si passa dall’abbono a Roma (un favore alle trombe della Lega), le imperfezioni del decreto Milleproproghe e soprattutto la questione slot machine. Messaggio tagliente che si conclude con un segnale deciso e netto, che non contempla mezze misure: un rimpasto non basta, o si cambia radicalmente o si muore.




 

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