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13/06/2008 - 08:14:26

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PIAZZA ARMERINA. SI CHIUDE LA CAMPAGNA ELLETTORALE. LO SCEMPIO DEI MANIFESTI

Sceglieremo la nuova classe politica che dovrà guidarci in un periodo che si preannuncia difficile.


Si conclude questa sera la campagna elettorale a Piazza Armerina, una campagna contraddistinta dal punto di vista politico dai soliti temi ma che verrà ricordata per lo scempio che tutti i candidati hanno fatto con i loro manifesti sui muri della città. Ci vorranno mesi per rimuoverli e nel frattempo dovremo continuare a goderci i faccioni più o meno sorridenti con i loro slogan scontati  e spesso bugiardi.

L’affissione selvaggia è un atto di vandalismo nei confronti della città che meriterebbe una severa sanzione ma che spesso non viene punita, con il risultato che i candidati si sentono autorizzati a ricercare i posti più impensati per affiggere manifesti che promettono legalità, pulizia e disponibilità. Una guerra, quella dei manifesti, che se non fosse per il danno che crea all’immagine della città, potrebbe essere definita grottesca e ridicola, come ridicola sa essere la politica quando scende a certi livelli.

Da un po’ di anni è passata l’idea che un candidato senza manifesti è un candidato perdente e la diminuzione dei costi, grazie alla tecnologia, permette a chiunque di stamparne grossi quantitativi e imbrattare impunemente i muri della città. Sulla fantasia dei messaggi pubblicitari si potrebbe scrivere un libro. Frasi brevi che illustrano l’obiettivo del candidato che , nella maggior parte dei casi, ricordano gli slogan delle saponette degl’anni sessanta e dei detersivi di lavatrice. Le foto sono ancora più ridicole: i faccioni spesso ritoccati al computer per nascondere i difetti più evidenti ed esaltare i lineamenti finiscono per far assomigliare i nostri candidati a serial killer ricercati dalla polizia.

Cosa ricorderemo di questa campagna elettorale ? Sicuramente i comizi. Alcuni divertenti altri conditi di dotte citazioni  ma che nella maggior parte dei casi, pieni di tecnicismi e frasi di rito,  mettono in evidenza la scarsa capacità comunicativa degl’oratori che finiscono per annoiare un pubblico che qust’anno è accorso numeroso.

Anche in questa tornata elettorale , alla fine, sceglieremo comunque la classe politica che dovrà rappresentarci. Non tutti voteremo con coscienza anche perché la maggior parte degl’elettori voterà , almeno nel primo turno, prendendo come punto di riferimento non il bene della città ma l’interesse personale , i rapporti di parentela e gli ordini di scuderia. Se questa parte dell’elettorato dovesse prevalere avremo un classe politica scarsamente rappresentativa degl’interessi della città , se a prevalere sarà l’elettorato libero e pensante è probabile che saremo meglio rappresentati.

Diciamolo con molta chiarezza: il problema di Piazza Armerina è che gli uomini “liberi e pensanti” sono troppo pochi rispetto alla massa disinformata e ignorante che non ha cognizione ragionata dei problemi e che vive , spesso , senza comprendere ne cercare di comprendere.

Lunedì sera sapremo chi ha vinto e chi ha perso: speriamo che a vincere sia Piazza Armerina.



 

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