Pietro Grasso
Da giorni assistiamo alla sovraesposizione mediatica, suo malgrado, della Presidente della Camera on.Boldrini per essere stata la prima ad applicare, in sede di approvazione di un decreto legge, la cosiddetta “ghigliottina”, scatenando l'ira dei parlamentari grillini che, attuando un estenuante filibustering, intendevano far decadere l'efficacia di un importante decreto legge. Forse questa sovraesposizione è stata considerata utile e positiva dal Presidente del Senato Sen.Grasso, il quale ha trovato modo di applicare anche lui, per la prima volta, la costituzione di parte civile da parte del Senato, in un processo che vede imputato l'ex Presidente del Consiglio Berlusconi. Atto questo che potrebbe anche considerarsi “atto dovuto”. Ma il comportamento del Presidente Grosso merita alcune considerazioni: l'iniziativa non è stata autonoma del Presidente del Senato, ma è stata la Procura della Repubblica di Napoli “ a ritenere che il Senato potesse essere parte lesa nel procedimento”; il Presidente Grasso ha richiesto un parere al Consiglio di Presidenza del Senato il quale ha risposto in senso negativo; non tenendo conto del parere non vincolante fornito dal Consiglio di Presidenza, nella sua autonomia e responsabilità ha ritenuto di autorizzare la costituzione di parte civile.
Due considerazioni al riguardo è opportuno fare: la prima,la sua iniziativa non è stata autonoma ma sollecitata da organi estranei al Senato, anche se molto vicini al Presidente Grasso la seconda avere mortificato il suo ufficio di Presidenza che, tenuto conto della decisione già presa, poteva benissimo non essere interessato al problema. Ma altra considerazione diversa potrebbe essere fatta. Non quella di essere ancora subordinato al suo vecchio ordine , ma di iniziare una strategia politica in vista di possibili , probabili e non lontani avanzamenti di carriera. Strategia che l'ha portato a remare contro, e che avrebbe potuto affossare gli sforzi di Renzi nel tentativo di realizzare quelle riforme che tutti si attendono, e che molti tenteranno con ogni mezzo di bloccare. Ma l' obbiettivo previsto, quello di creare le condizioni di una forte reazione da parte di Berlusconi per far saltare l'intesa raggiunta con Renzi non è stato raggiunto, dal momento che l'ex Presidente del Consiglio, intuendo il vero motivo della decisione adottata, ha confermato la validità dell'accordo.
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