.

21/02/2014 - 12:03:56

             636

StartNews.it

 

GLI ERRORI NELLA GESTIONE DEL CASO DEI “MARÒ”

La solidarietà dei paesi europei avrebbe dovuto rappresentare un maggior peso nel rapporto Italia – India


Gli errori nella gestione del caso dei  “Marò”

Sono trascorsi due anni dal giorno dell'incidente che costò la vita ai due pescatori indiani, e due anni dalla trattenuta in India , per essere giudicati da magistrati indiani,dei due marò italiani considerati responsabili .Non sono mancate ,e non continuano  a mancare,le iniziative del nostro governo nel tentativo di riportare a casa i nostri due concittadini.
La solidarietà dei paesi europei avrebbe dovuto rappresentare un maggior peso nel rapporto Italia – India.


Ritengo però, che la gestione della difficile pratica è stata aggravata da errati comportamenti.
Il primo da parte del Comandante della nostra nave che,se come asserisce, navigava in acque internazionali, dopo quanto accaduto non avrebbe dovuto invertire la rotta per consegnarsi alle autorità indiane.
Il secondo da parte del nostro governo che, ottenuta la possibilità di far trascorrere ai due marò le festività natalizie a casa, con formale impegno di rientro alla data prefissata, decise prima di non rispettare questo impegno e,successivamente, a seguito delle  formali minacce da parte del governo indiano, rispettarlo tardivamente.
Il terzo non avere compreso che il problema della uccisione dei due pescatori in India è un fatto che, l'errato comportamento del nostro governo, ha portato all'attenzione della opinione pubblica indiana e che viene sfruttato ,da più parti , in questo momento elettorale che vive il paese.Momento che, purtroppo, non consente nemmeno alla italiana Sonia Gandhi di sostenere le nostre giuste richieste, considerato che suo figlio è impegnato -forse con scarse possibilità- in questa campagna elettorale.

 

I numerosi rinvii della magistratura indiana,  non avere ancora definito una chiara accusa, possono rappresentare motivi dilatori per pervenire ad una definizione della pratica, con maggiore serenità, all'indomani delle prossime elezioni.
Avere, in quest'ultimo periodo, alzata la pressione internazionale accusando la magistratura indiana di inutili continue dilazioni, potrebbe creare sfavorevoli valutazioni  sull'esito del giudizio.
A parte le valutazioni sul piano umano, per quanto riguarda lo stato d'animo e di ansia dei due marò e delle loro famiglie, i rappresentanti del nostro governo avrebbero dovuto capire il significato dei numerosi rinvii del processo, da settimana a settimana, e considerare l'aspetto di uno straniero in Italia che, in un qualsiasi processo ,assisterebbe a rinvii di un anno ed anche di più. Un esempio del funzionamento della nostra magistratura per averlo vissuto di persona. Nel mese di giugno di alcuni anni fa mi è stata notificata una convocazione, nella qualità di testimone, per una causa presso la Pretura di Enna con udienza fissata per il 13 dicembre.
Il giorno dell'udienza, esattamente alle ore 9, ero presente in Pretura -dove si svolgevano numerosi processi- in attesa di essere chiamato a testimoniare.
Intorno alle ore 14 il Pretore decise una breve interruzione per riprendere i lavori alle ore 15.
Chiesi ad un sottufficiale dei Carabinieri che gestiva de pratiche a che punto si trovava quella che interessava me.
Il sottufficiale ,che mi conosceva bene, mi disse “non ho visto alcuna pratica con il suo nome” ed alla mia esibizione della notifica mi rispose “ se lei vuole aspettare può farlo benissimo,  però non si è accorto che la notifica riguarda il 13 dicembre dell'anno venturo”.
Una notifica per un processo in Pretura effettuata con 18 mesi di anticipo.



 

   Iscriviti alla nostra Mailing List

>

StartNews.it
Blog
sede:  Piazza Armerina
email: info@startnews.it