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24/02/2014 - 12:18:50

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MARÒ IN INDIA, LA PROCURA: “NO ALLA LEGGE ANTITERRORISMO”

Per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone il Governo indiano è favorevole ad abbandonare il Sua act, la legge per la repressione della pirateria.


Marò in India, la procura: “No alla legge antiterrorismo”

Per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò italiani da due anni in India perché accusati di aver ucciso due pescatori, non dovrà essere applicata la legge antiterrorismo. Nell’attesa udienza di questa mattina, giunta dopo molteplici rinvii, il procuratore generale indiano G. E. Vahanvati ha presentato l’opinione del governo favorevole ad abbandonare il Sua act per la repressione della pirateria ma ha anche chiesto che i capi d’accusa per i due fucilieri italiani vengano formulati dalla polizia Nia. Dall’unità, cioè, che ha svolto le indagini sul caso. La difesa si è opposta a questa ultima ipotesi e il giudice ha fissato una nuova udienza tra due settimane. La difesa sostiene infatti che senza il Sua Act non può essere la Nia a presentare la vicenda e il processo dovrebbe essere presieduto da una giuria allargata. Con l’eventuale applicazione del Sua act, che prevede anche la pena di morte, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sarebbero stati processati come presunti terroristi.

 


Eliminazione Sua act primo passo - All’uscita dell’udienza odierna in Corte Suprema, l’avvocato della difesa dei due marò italiani Mukul Rohatgi ha voluto sottolineare il risultato di aver eliminato lo scoglio rappresentato dalla legge antiterrorismo. L’avvocato ha spiegato che “con l’eliminazione del Sua Act abbiamo fatto un primo passo”. Ora saranno presentate le motivazioni avverse al mantenimento della polizia investigativa Nia. Ieri, alla vigilia della nuova udienza, il ministro della Difesa indiano Ak Antony aveva pronunciato parole dure nei confronti dei due marò: “Non ci saranno compromessi”, aveva dichiarato, “non abbiamo intenzione di retrocedere in nessun modo nel caso”. Il ministro indiano, parlando con i cronisti nel Kerala, aveva detto che i due marò saranno giudicati in base alle leggi del loro Paese. L’ultima parola sull’incriminazione dei fucilieri di marina spetta al presidente della Corte Suprema, il giudice B.S. Chauhan.


 




 

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