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20/03/2014 - 08:32:38

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RENZI: “NON CHIEDIAMO LA LINEA ALL'EUROPA, SIAMO ORGOGLIOSI DELL'ITALIA”

l Presidente del Consiglio oggi in Parlamento per riferire sui prossimi impegni internazionali dell'Italia e sui provvedimenti in materia fiscale del Governo


Renzi: “Non chiediamo la linea all'Europa, siamo orgogliosi dell'Italia”

Ore 21.15 - Il Senato approva la mozione Zanda. Dopo un dibattito durato diverse ore, in tarda serata il Senato ha approvato  la mozione presentata dal senatore Luigi Zanda del Partito Democratico. Una mozione che il Premier Matteo Renzi farà propria per il prossimo consiglio dell’Unione europea in programma giovedì a Bruxelles. Palazzo Madama ha dato il via libera alla mozione con 195 voti favorevoli e 92 voti contrari. I senatori invece hanno respinto tutte le altre quattro mozioni presentate in Aula.

 

Ore 17:30 – Comincia l’intervento di Renzi al Senato, con il quale sostanzialmente ribadirà alcuni concetti espressi nella relazione di questa mattina alla Camera dei deputati: “Dobbiamo smetterla di considerare l’Europa come la causa dei nostri mali e soprattutto abbiamo la necessità di abbandonare il pessimismo del ‘fare la fine della Grecia”. Poi ha ripetuto come i 3 piedistalli dai quali ripartire sono la “tenuta dei conti, la politica internazionale e la competitività delle aziende”, ribadendo che l’Italia non è chiamata a fare compiti “per far contento qualche capo di Stato”, ma deve fare le riforme per essere coerente col concetto del “chi vuole cambiare l’Europa deve prima cambiare se stesso”. Poi ha ribadito: “Noi non intendiamo superare il limite del 3% e lo diciamo con la consapevolezza che altri grandi Paesi, come la Francia, lo stanno facendo. Questo perché noi abbiamo ampiamente le carte in regola, nonostante la zavorra del reddito pubblico”. Sulla politica internazionale poi Renzi insiste sulla necessità della “condivisione in sede europea”, anche e soprattutto in relazione alle due grandi questioni già evidenziate nell’intervento alla Camera: l’equilibrio del Mediterraneo (Renzi ha citato la sua visita a Tunisi) e la crisi in Crimea (“L’Europa non può farsi viva a giorni alterni, accanto alle sanzioni deve esserci canale di comunicazione”).

 

Ore 15:15 – La replica di Renzi segue lo stesso binario del primo intervento: “L’Italia deve presentarsi sul palcoscenico europeo con le carte in regola. Se lo farà sarà l’Europa ad avere bisogno di noi”. Così il Presidente del Consiglio ha suggellato il parere favorevole alla mozione Speranza ed altri, che raccoglie le indicazioni suggerite dal Governo in vista del Consiglio Europeo del 20 e 21 marzo.

 

Ore 13:30 – Cominciano gli interventi dei gruppi a seguito delle comunicazioni del Presidente del Consiglio. Dopo la richiesta di Fedriga (Lega Nord) di un ampliamento dei tempi del dibattito, in considerazione della notevole durata dell’intervento di Renzi, hanno parlato prima Garavini (Pd) e poi Palese (Fi), con quest’ultimo che ha criticato l’impostazione della legge di stabilità di Saccomanni – Letta, spiegando: “Con queste premesse, le sue sono solo buone intenzioni”.

 


Ore 13:20 – Renzi ricorda Don Peppe Diana, tra gli applausi dell’Aula, poi parla degli interventi nel campo economico: “In questi anni l’Italia i compiti li ha fatti, i Governi che ci hanno preceduto non si sono girati i pollici e questo è un Paese di cui siamo orgogliosi. Noi sappiamo di avere una grande zavorra culturale ed economica, così come sappiamo diamo più all’Europa rispetto a quanto riceviamo, siamo un contribuente attivo: il punto è che il Pil è crollato, anche a causa dell’assenza di riforme strutturali”. Sulla questione fiscale, Renzi è chiaro, spiegando da dove arriveranno le risorse per i 10 miliardi di taglio Irpef: “Ci presenteremo in Parlamento con l’elenco dettagliato della spending review e nel Def mostreremo le risorse liberate a livello di bilancio, ma quei soldi andranno ai 10 milioni di italiani che guadagnano meno di 1500 euro al mese”. “Ci sono tanti italiani che hanno smesso di sperare, anche perché l’Italia vive in un clima di terrore”, ha poi chiosato Renzi parlando della “componente psicologica”, che frena gli acquisti e la ripresa dei consumi. “La linea non la chiediamo all’Europa”, ha spiegato Renzi, “ma pensiamo che il futuro non sia uno spazio da aspettare ma un luogo da conquistare; noi siamo stanchi di sentire chi dice ‘non faremo la fine della Grecia’ perché il punto è dire quale inizio vogliamo costruire. La politica ha ancora un valore e c’è un unico modo per avere un euro in più in tasca: avere più Europa nelle istituzioni”.

 

Ore 13:10 – Il Presidente del Consiglio torna a parlare del piano del Governo su lavoro ed economia: “L’Europa non deve controllarci i conti o farci le pulci, non siamo due controparti ma siamo sulla stessa barca. O l’Italia è in grado di dare se stessa per dare slancio all’Unione, che peraltro deve uscire dalla logica dell’austerity, oppure non c’è spazio per la politica”. L’Italia, però, “deve fare la sua parte, portando a termine il percorso delle riforme, dalla pubblica amministrazione alla legge elettorale”: “Come possiamo essere credibili nel chiedere di cambiare le regole del gioco a livello europeo sul lavoro se abbiamo questi numeri sulla disoccupazione giovanile? Per essere credibili in Europa, dobbiamo prima cambiare l’Italia. Noi non stiamo facendo una concessione all’Europa nel fare le riforme, ma stiamo facendo la nostra parte, come condizione per essere credibili”. In tale direzione Renzi rilancia poi la questione della “tempistica certa” per le riforme: “Le riforme sono una novità, non tanto nei contenuti, ma nella consapevolezza di tutte le forze politiche che siano la premessa per stare al tavolo europeo. Sul lavoro in particolare credo che il Parlamento possa fare grande riflessione su come sono andate le cose in questi 2o anni, visto il fallimento dell’idea di creare lavoro per decreto, con la disoccupazione a livelli atroci”.

 

Ore 13:00 – “Nel mese di ottobre appuntamento ad hoc in Italia sull’Agenda Digitale con tutti e 28 i Paesi Europei”, così Renzi racconta di aver preso accordi sia con la Merkel che con Sarkozy, passando poi alla questione della politica estera comune dell’Europa: “Sottolineiamo come il Mediterraneo debba tornare ad essere centrale, come luogo privilegiato della politica continentale, anche in relazione ai cambiamenti del mondo arabo. Sull’Ucraina riteniamo che il referendum svolto in Crimea sia illegittimo e siamo impegnati con i Paesi Europei che fanno parte del G8. A partire da domani partiremo con le sanzioni, che siano graduali e reversibili, affinché sia mantenuto un canale di comunicazione per arrivare ad una soluzione condivisa che non ci faccia tornare al modello cortina di ferro”.

 

Ore 12:45 – Con un po’ di ritardo comincia l’intervento di Matteo Renzi, che ha subito spiegato come il Consiglio Europeo del 20 e 21 marzo, che doveva essere imperniato su temi del lavoro e dell’economia, subirà un cambio di agenda in relazione agli avvenimenti della Crimea. “Il rischio della deriva tecnocratica e burocratica necessita di risposte chiare”, è poi entrato nel merito Renzi, “a maggior ragione perché dopo le elezioni avremo il cambiamento della Commissione ed il semestre italiano di Presidenza Ue”. Da qui bisogna partire, spiega Renzi: “Bisogna riprendere lo sguardo alto ed ideale della Ue. In questo scenario noi parteciperemo al Consiglio Europeo incentrando l’attenzione sulla competitività delle imprese. Ma l’Europa deve tornare a fare il suo mestiere anche sulla competitività industriale, che noi inseriremo all’interno del progetto discusso con i tedeschi, che pone interessante innovazione di metodo inserendo nel discorso anche le componenti energetiche ed occupazionali”.

 

Dopo l’incontro di lunedì con la cancelliera tedesca Angela Merkel, Matteo Renzi torna in Parlamento a riferire sull’imminente vertice europeo di Bruxelles e sulle misure che il Governo intende mettere in campo sul piano economico e finanziario. L’ordine del giorno della Camera infatti reca: “Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, in vista del Consiglio europeo di Bruxelles del 20 e 21 marzo 2014, nonché sullo stato dell’economia e della finanza pubblica” (qui sarà possibile seguire la diretta streaming dell’intervento); alle 16:30 poi il capo del Governo sarà nell’Aula di Palazzo Madama.

 

Ovviamente è alta l’attesa per quel che concerne le indicazioni emerse dall’incontro di Berlino e per le prossime mosse dell’Italia sul piano internazionale, ma bisogna considerare anche la necessità di Renzi di precisare (o almeno definire in maniera più chiara) alcuni punti del piano del Governo presentato nella conferenza stampa di mercoledì scorso. Proprio oggi infatti è stata diffusa la bozza del piano Cottarelli sulla spending review e restano molti punti interrogativi ai quali il premier è chiamato a dare risposta (in particolare su pensioni, dipendenti pubblici e spese militari).


 




 

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