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29/04/2014 - 14:05:11

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PIAZZA ARMERINA – ENNA O CATANIA? OCCORRE TROVARE I SOLDI PER ORGANIZZARE UN REFERENDUM

Ieri un il consiglio comunale sull’argomento, ma bisogna fare presto se Pietraperzia decide di andare con Caltanissetta non potremo più scegliere


Piazza Armerina – Enna o Catania? Occorre trovare i soldi per organizzare un referendum

Tutti concordi, almeno all’apparenza, a passare con l’area metropolitana di Catania anche in Consiglio comunale. E’ questo il risultato della riunione di ieri che vedeva all’ordine del giorno un solo punto dedicato alla scelta, nell’ambito della legge che prevede il riordino dell’assetto geografico-amministrativo della regione siciliana, tra Enna e Catania.  Anche la maggior parte dei piazzesi, come dimostra il sondaggio che stiamo proponendo sulle nostre pagine, ha pochi dubbi: il futuro  si chiama Catania.

 

Ma per concretizzare il passaggio ci sono diversi problemi da affrontare . Il primo riguarda la tempistica. In base ai calcoli Piazza Armerina potrà decidere di lasciare il Libero Consorzio di Enna solo se sarà la prima a scegliere di farlo. Se Pietraperzia, che ambisce al Consorzio di Calatanissetta,  dovesse decidere prima di Piazza,  la diminuzione degli abitanti nell’attuale provincia non ci permetterebbe di scegliere. Occorre fare in fretta e la decisione di ieri sera del consiglio comunale di nominare una commissione per avviare un dibatto con tutte le forze sociali non ci sembra che vada in questa direzione. Che senso ha una commissione nel momento in cui la legge prevede un referendum per sondare il parere dei cittadini?

 

Ed è proprio questo referendum che  rappresenterebbe un secondo problema. Il costo sarebbe infatti mal sopportato dalle nostre casse. In pratica, da quanto emerge dalle dichiarazioni dell’amministrazione, non ci sono i fondi necessari.
Crediamo che una decisione così importante per il futuro di Piazza Armerina rappresenti  un interesse prioritario rispetto a qualunque altro problema e a qualunque politica del consenso. Se dovesse essere necessario potrebbe essere utilizzato il capitolo di spesa  per il Palio dei Normanni o quello dell’agosto armerino per finanziare il referendum. Siamo convinti che la maggior parte dei piazzesi sarebbero disposti a rinunciare per un anno a questi due avvenimenti pur di uscire dall’egemonia ennese.
Ci rendiamo conto che questo potrebbe portare qualche problema all’amministrazione, soprattutto dal punto di vista del consenso, ma ricordiamo al sindaco e alla giunta municipale che amministrare una città come Piazza Armerina vuol dire assumersi anche alcuni oneri e soprattutto anteporre gli interessi che essa esprime a quelli politici e di partito.

 



 

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