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08/08/2014 - 12:42:57

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RIFORMA COSTITUZIONALE: IL SENATO APPROVA IL DDL RENZI – BOSCHI

Dopo l'analisi degli emendamenti, arriva il voto finale sulla controversa riforma costituzionale di iniziativa del Governo: 183 i sì, 4 astenuti.


Riforma Costituzionale: il Senato approva il ddl Renzi – Boschi

Ore 12:20 – Il Senato ha approvato il ddl costituzionale con 183 sì e 4 astenuti.

Ore 12:15 – Dopo i brevi interventi dei relatori Finocchiaro e Calderoli (che ha annunciato la sua astensione, non risparmiando qualche critica a Grasso), ha parlato il ministro Boschi, che ha ringraziato i suoi “compagni di viaggio”, dai funzionari del senato ai sottosegretari, fino ai relatori e proprio al Presidente del Senato.

 

Ore 11:25 – Zanda, capogruppo del Partito Democratico, annuncia lo scontato voto favorevole del Partito Democratico: “Il nostro Stato è fragile e sono fragili le sue articolazioni, noi dobbiamo passare dalla recessione allo sviluppo, anche rendendo la nostra democrazia più forte e più efficiente”. Poi la difesa della bontà del provvedimento: “Una riforma attesa da anni, che contribuirà a rendere più efficienti le istituzioni”. Successivamente gli interventi in dissenso rispetto ai gruppi, con la minoranza del Pd, per bocca di Vannino Chiti (poi arriveranno dichiarazioni simili di Mineo e Tocci), che ha confermato la volontà di non partecipare al voto. In dissenso rispetto ai loro gruppi anche Minzolini, Ricchiuti, Mauro e la senatrice a vita Elena Cattaneo.

 

Ore 11:15 – A seguire l’intervento di Paolo Romani, per conto di Forza Italia: “Al Governo non riconosciamo il merito di aver tagliato le tasse, decidendo di seguire le fallimentari esperienze dei Governi tecnici e no, con i loro “salva – Italia”, “Sblocca – Italia”, che hanno portato ad un -0,2% per l’Italia; restiamo opposizione leale e responsabili [...] ma questa riforma è un passo avanti e, benaltrismo a parte, rappresenta un ottimo risultato, raggiunto con la collaborazione decisiva di tutti, senatori e tecnici di Palazzo Madama [...] il Senato dimostra così di non essere una casta arroccata nella difesa dei propri interessi. Questa riforma porta due firme, quelle di Matteo Renzi e Silvio Berlusconi”.

 

Ore 11:05 – Durissimo, come previsto, l’intervento di Vito Petrocelli, del Movimento 5 Stelle: “Ci aspettavamo almeno la presenza di Renzi in questo giorno nero per la democrazia ed il Paese [...] Questa riforma non è tra le priorità degli italiani, che certamente non pensano alla Costituzione quando non riescono a pagare bollette sempre più alte [...] Abbiamo proposto di diminuire il numero dei parlamentari, ma Renzi ha detto “no”; nessuna delle nostre duecento proposte è stata approvata: dov’è il dialogo di cui si parla? In quest’Aula abbiamo visto solo un ministro che twitta e dispensa sorrisi ai banchi di Forza Italia”. Poi il capogruppo grillino elenca dati Istat e attacca: “Renzi, hai fallito. Solo a pensare a quello che accadrà in autunno mi vengono i brividi, ma come possono Renzi e Padoan mentire così spudoratamente?”. Infine, il capogruppo ha annunciato la volontà di consegnare alla presidenza tutte le e-mail arrivate dai cittadini sul tema, prima di uscire dall’Aula: “La sovranità appartiene al popolo e non al Presidente del Consiglio”.


 



 

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