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13/11/2014 - 08:22:13

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INCONTRO RENZI-BERLUSCONI SULL'ITALICUM: ACCORDO A METÀ, INTESA SU PREMIO AL 40%

Accordo sul premio di maggioranza a chi supera il 40% dei voti, mentre ancora nessuna decisione sulla soglia di sbarramento e sull'attribuzione del premio di maggioranza alla lista o alla coalizione


Incontro Renzi-Berlusconi sull'Italicum: accordo a metà, intesa su premio al 40%

L’atteso incontro, l’ottavo in un anno, tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi per concordare i dettagli dell’accordo sull’Italicum è durato poco meno di due ore e ha portato solo ad un accordo parziale. Nella nota congiunta del Pd e di Forza Italia diramata dopo l’incontro si legge: “L’Italia ha bisogno di un sistema istituzionale che garantisca governabilità, un vincitore certo la sera delle elezioni, il superamento del bicameralismo perfetto, e il rispetto tra forze politiche che si confrontino in modo civile, senza odio di parte”. Nell’incontro trovato l’accordo sull’innalzamento della soglia al 40% e sull’introduzione delle preferenze dopo l’accordo sul capolista bloccato. Nessun accordo invece per quanto riguarda la soglia minima di ingresso e l’attribuzione del premio di maggioranza alla lista, anziché alla coalizione. Nella nota però si sottolinea che queste differenze “non impediscono di considerare positivo il lavoro fin qui svolto e di concludere i lavori in aula al Senato dell’Italicum entro il mese di dicembre e della riforma costituzionale entro gennaio 2015?. Infine nella nota ci si augura che la legislatura possa arrivare al 2018. “Questa legislatura che dovrà proseguire fino alla scadenza naturale costituisce una grande opportunità per modernizzare l’Italia. Anche su fronti opposti, maggioranza e opposizioni potranno lavorare insieme nell’interesse del paese e nel rispetto condiviso di tutte le istituzioni”. Alla riunione che si è tenuta a Palazzo Chigi erano presenti oltre al leader di Forza Italia, anche Gianni Letta e Denis Verdini. Insieme al Premier invece il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti, e il vice segretario del Pd, Lorenzo Guerini.

 

La direzione del PD
Serata comunque piena di impegni per il Presidente del Consiglio che sarà anche alla direzione del Pd. Incontro che si preannuncia non semplice visto che prima dell’appuntamento ci sarà una riunione della minoranza del partito che cercherà di portare in direzione un pacchetto di richieste che rendano più accettabili la nuova legge elettorale e il nuovo pacchetto sul lavoro. A questo incontro partecipano anche Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani. I civatiani invece hanno già deciso di non partecipare alla direzione a causa dello scarso preavviso e hanno denunciato: “Come al solito non ci è pervenuto alcun testo da valutare per preparare la riunione, è tutto nella testa di Renzi al quale facciamo tanti auguri per gli incontri, sicuramente molto più approfonditi, che dedica a Berlusconi e Verdini. Civati stesso, annullando un incontro fissato a Bruxelles, sarà invece presente in segno di rispetto ma non parteciperà al voto”. Dopo la nota non si è fatta attendere la replica del segretario del Pd Matteo Renzi. “La Direzione può essere convocata d’urgenza in caso ciò sia reso indispensabile dall’agenda politica” ha sottolineato il Premier, aggiungendo: “Spero pertanto che chi ha annunciato di non voler partecipare possa rivedere questa decisione”.

 

AGGIORNAMENTO

UPDATE: Renzi: “Non ho bisogno di mandato della direzione Pd”. La direzione del Pd non voterà la road map delle riforme indicata stasera dal premier Matteo Renzi dopo l’incontro con Berlusconi. La proposta è stata avanzata dal presidente del Pd Matteo Orfini e accolta dai membri della direzione. Del resto poco prima la minoranza del partito aveva spiegato di opporsi ad alcune delle decisione, sopratutto sui capolista, annunciando il non voto in caso di consultazione. Per motivi diversi anche Renzi ha accettato spiegando: “Non credo di aver bisogno di un mandato esplicito della direzione” sulle modifiche alla legge elettorale, “perché credo che la legge che sta emergendo garantisce a mio giudizio tutti gli obiettivi che ci eravamo dati”. “Se non votiamo non cambia niente perchè la direttrice di lavoro è esattamente nel solco dei mandati avuti” ha concluso il Premier.



 


 




 

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