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27/11/2014 - 09:26:20

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LEGGE STABILITÀ, IL GOVERNO METTE LA FIDUCIA: OK TETTO A PENSIONI D'ORO DAL 2015

Disco verde della commissione Bilancio della Camera all'emendamento del governo che rivede la legge Fornero. La proposta di modifica approvata introduce un limite ai trattamenti pensionistici.


Legge stabilità, il governo mette la fiducia: ok tetto a pensioni d'oro dal 2015

Tetto alle pensioni d’oro, vale dal 2015 – Il governo porrà la fiducia alla Camera sulla legge di Stabilità. Lo ha annunciato ai capigruppo di Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi. Le fiducie saranno tre su altrettante parti del provvedimento per ragioni di omogeneità.
Ci sarà il il tetto alle pensioni d’oro: il via libera della commissione Bilancio della Camera all’emendamento del governo che rivede la legge Fornero è arrivato dopo una giornata di fibrillazioni su presunti contrasti tra il Tesoro e Palazzo Chigi. Il tetto ai super-assegni previdenziali sarà da applicare a tutti i trattamenti pensionistici, anche quelli già liquidati, ma solo dal 2105.

Un compromesso raggiunto solo dopo aver superato lo scoglio relativo alla retroattività della misura iniziale che si sarebbe prestata – secondo alcuni – a numerosi ricorsi in quanto incostituzionale perché toccava i diritti acquisiti. Si è così deciso di ricorrere ad un subemendamento, che fa scattare il tetto all’assegno previdenziale solo dal prossimo anno. Il nuovo testo introdure un limite ai trattamenti pensionistici calcolati secondo il sistema misto. Prevede che “in ogni caso l’importo complessivo del trattamento pensionistico non può eccedere quello che quello che sarebbe stato liquidato con l’applicazione delle regole di calcolo vigenti” prima dell’entrata in vigore della riforma Fornero delle pensioni.


È stato direttamente il Governo a mettere nero su bianco la modifica alla riforma Fornero per quel che concerne le cosiddette “pensioni d’oro” (in particolare quelle degli ex funzionari pubblici). Con un emendamento depositato in Commissione Bilancio (che sta esaminando la legge di stabilità, sulla quale non è escluso che il Governo ponga la questione di fiducia), infatti, si interviene sulla parte della riforma delle pensioni di Elsa Fornero che consentiva “il cumulo per chi è passato dal sistema retributivo al contributivo” e che garantirebbe trattamenti pensionistici molto elevati in particolare per gli ex funzionari pubblici. L’emendamento presentato sancisce invece che “in ogni caso, l’importo complessivo del trattamento pensionistico non può eccedere quello che sarebbe stato liquidato con l’applicazione delle regole di calcolo vigenti, computando ai fini della determinazione della misura del trattamento, l’anzianità contributiva necessaria al conseguimento del diritto alla prestazione, integrata da quella eventualmente maturata fra la data di conseguimento del diritto e la data di decorrenza del primo periodo utile per la corresponsione della pensione”.

In parole povere, si fissa un tetto per le pensioni più ricche eliminando la possibilità dell’incremento progressivo della pensione determinato dal sistema “misto” retributivo – contributivo. Ad esempio, un lavoratore che, malgrado abbia già raggiunto i 40 anni di contributi, decida di continuare a lavorare fino a 75 anni non potrà ricevere un assegno pensionistico superiore all’ottanta percento del valore del suo ultimo stipendio (in questo caso si agisce sul “cumulo” dei contributi, dunque). In ogni caso, sarà la Commissione ad esprimersi sulla proposta e infine bisognerà attendere il voto dell’assemblea della Camera.

 

 




 

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