.

03/12/2014 - 13:22:35

             795

StartNews.it

 

PROCESSO CONCORDIA, SCHETTINO: “SULLA NAVE IO SONO IL PRIMO DOPO DIO”

Secondo giorno di interrogatorio a Grosseto per Francesco Schettino, imputato nel processo per il naufragio della nave Costa Concordia avvenuto la notte del 13 gennaio 2012 all’Isola del Giglio


Processo Concordia, Schettino: “Sulla nave io sono il primo dopo Dio”

È in corso a Grosseto il secondo interrogatorio di Francesco Schettino, ex comandante della nave Costa Concordia naufragata nel gennaio 2012 all’Isola del Giglio. Dopo la prima deposizione di ieri, con la Procura che ha fatto sapere di avere intenzione di chiedere oltre 20 anni per l’imputato, Schettino sta continuando a rispondere oggi alle domande del pubblico ministero. In particolare oggi al centro delle domande del collegio di Grosseto c’è la contestazione dell’abbandono anticipato della nave. Schettino ha da sempre respinto le accuse di abbandono della nave sostenendo, al contrario, che l’inclinazione della Concordia era tale da non poter far altro che salvarsi su una scialuppa. Il pubblico ministero ha dunque chiesto a Schettino come mai, quando la Concordia era allagata, non ha dato l’emergenza generale. Sulla nave – ha risposto Schettino spiegando le sue azioni nelle fasi successive all’impatto con gli scogli – “io, come comandante, sono il primo dopo di Dio”.


Schettino: “Tardai l’allarme altrimenti la gente si sarebbe buttata”
L’imputato ha detto al pm che era sua intenzione far arrivare la nave più possibile sotto l’isola, “altrimenti se avessimo dato i 7 fischi brevi e uno lungo, con le vibrazioni che c’erano state, la gente si sarebbe buttata in acqua” quando Concordia scarrocciava in alto mare dopo l’urto. Alle contestazioni del pm Schettino ha risposto dicendo di essere sicuro della galleggiabilità della nave anche con tre compartimenti motori allagati e che “d’inerzia, con la prora al vento” di grecale “sarebbe tornata verso l’isola”. “Ho atteso a dare l’emergenza generale perché sapevo esattamente i tempi di scarroccio della nave, io conoscevo bene la Concordia, volevo fare in modo che la nave si avvicinasse all’isola e poi allora dare l’emergenza generale. Il danno era ormai fatto. Andava mitigato”, si è così difeso Schettino. Il pm ha insistito sul ritardato allarme e quando ha chiesto a Schettino anche degli annunci vocali rassicuranti fatti dare dal personale ai crocieristi terrorizzati, lui ha risposto di averlo fatto per tranquillizzare le persone perché temeva il panico.

 




 

   Iscriviti alla nostra Mailing List

>

StartNews.it
Blog
sede:  Piazza Armerina
email: info@startnews.it