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08/01/2015 - 06:27:10

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PARIGI, STRAGE NELLA REDAZIONE DI CHARLIE HEBDO: 12 MORTI. IDENTIFICATI I KILLER, È CACCIA ALL'UOMO

Uomini incappucciati e vestiti di nero sono penetrati nella sede del giornale satirico francese a Parigi e hanno fatto fuoco, gridando: ''Vendicheremo il profeta''


Parigi, Strage nella redazione di Charlie Hebdo: 12 morti. Identificati i killer, è caccia all'uomo

Attacco armato contro la redazione di Charlie Hebdo a Parigi. Alcuni uomini (il ministero riferisce di tre persone) incappucciati e vestiti di nero al grido, “Allah Akbar”, hanno fatto irruzione nella sede del giornale satirico francese, noto per il suo stile ironico e provocatorio e per le vignette anti-Islam, aprendo il fuoco con dei kalashnikov.

Si è arreso nel corso della notte il più giovane dei tre sospettati di aver compiuto il massacro. Si tratta di Amid Mourad, 18 anni, che si è consegnato alla polizia a Charleville-Mezières, vicino al confine con il Belgio, mentre le ricerche dei presunti attentatori, due fratelli franco-algerini Saïd Kouachi, Chérif Kouachi tornati dalla Siria quest'estate, sono continuate tutta la notte, senza risultati.
I due fratelli noti alla polizia e ai servizi di intelligence francesi che nei mesi scorsi hanno cercato di sfuggire alla sorveglianza spostandosi da Parigi a Reims, agivano da reclutatori di islamismi da inviare in Iraq. Sono caduti sotto i loro colpi di  kalashnikov  Charb, il direttore di Charlie Hebdo, e i popolarissimi disegnatori satirici Wolinski, Cabu e Tignous. Li hanno cercati, uno per uno e li hanno freddati sfigurando i loro volti.
L'attacco è avvenuto mentre era in corso la riunione di redazione del mattino, a cui erano presenti tutti i principali giornalisti e disegnatori del settimanale. Le vittime sono un addetto alla portineria, otto giornalisti, uno dei poliziotti assegnati alla protezione del direttore Charb e un invitato alla riunione, che si trovavano all'interno, più un secondo poliziotto accorso appena dopo la sparatoria e colpito sul marciapiede di fronte all'edificio ucciso con un colpo di grazia alla testa, quando già si trovava a terra inerme sul marciapiede. L'unica donna tra le 12 vittime dell'attacco a Charlie Hebdo si chiamava Elsa Cayat, era psicologa e psicoterapeuta, e teneva una rubrica ogni due settimane sul magazine. Secondo quanto racconta la vignettista Coco, presente al momento dell'attacco i terroristi parlavano perfettamente francese e "hanno rivendicato di essere di al Qaida".

Fonti della polizia hanno confermato alla stampa francese che le operazioni per la cattura dei tre fuggitivi si svolgono su un perimetro molto ampio e che i blitz di Reims e Charleville – Mezieres sono serviti a raccogliere prove ed informazioni sui ricercati individuati dalle forze dell’ordine grazie ad una loro disattenzione. Avrebbero infatti dimenticato un documento di identificazione all’interno dell’auto usata per l’attentato poi abbandonata.
Dalle prime ricostruzioni risulta che dopo aver  i terroristi in fuga rubano anche una Renault (che lasceranno poi in periferia) costringendo il guidatore a uscire. Questi (interrogato già dalla polizia) fa a tempo a dirgli: «Ho il cane nel bagagliaio, tiratelo fuori». E loro lo fanno.

Il presidente Hollande si è recato sul posto. «È terrorismo, attacco contro la libertà». «Dobbiamo reagire con fermezza, ma con uno spirito di unità nazionale. Dobbiamo essere compatti - ha detto ancora il presidente - mostrare che siamo un paese unito. Siamo in un momento difficile: molti attentati erano stati evitati, sapevamo di essere minacciati perché siamo un paese di libertà».

In serata decine di migliaia di persone sono scese in piazza  in tutta la Francia per esprimere solidarietà con il giornale e sostegno alla libertà di espressione.

 



 

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