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03/07/2015 - 08:39:24

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OMICIDIO YARA, È IL GIORNO DEL PROCESSO CONTRO MASSIMO BOSSETTI

Davanti al palazzo di giustizia di Bergamo ressa di telecamere e giornalisti per la prima udienza del procedimento contro il muratore bergamasco, unico imputato per il delitto della 13enne di Brembate


Omicidio Yara, è il giorno del processo contro Massimo Bossetti

Oggi è il giorno in cui inizia il processo, davanti alla Corte d'assise di Bergamo, contro Massimo Bossetti, l’uomo accusato di essere il killer Yara Gambirasio. Forse sarà un processo pubblico. E quindi soprattutto mediatico, come del resto lo è stato sin dai primi istanti il caso della scomparsa e poi della scoperta dell’uccisione della 13enne di Brembate di Sopra. Già diverse le troupe televisive assiepate fuori dal palazzo di Giustizia bergamasco. Bossetti, l'unico imputato nell'omicidio della ragazzina, sarà in aula davanti ai giudici della Corte d'assise. Mancherà invece la famiglia Gambirasio, che ha fatto sapere che limiterà la propria presenza alle testimonianze. Non ci saranno neanche Marita Comi, la moglie del muratore arrestato, e neanche la madre di Bossetti, entrambe citate come testimoni.

Il caso Yara

Sono passati ormai oltre quattro anni dalla scomparsa della tredicenne che fu trovata uccisa in un campo di Chignolo d'Isola, il 26 febbraio del 2011. 13 mesi sono passati invece dall’arresto di Massimo Bossetti. L'imputato rischia l'ergastolo, date le aggravanti della crudeltà e dell'occultamento di cadavere contestate all'uomo. Lui si è sempre proclamato innocente, nonostante l’accusa abbia presentato varie prove contro di lui. A partire da quella del dna, passando per quella del cellulare dell’uomo che ha agganciato le celle nei dintorni della palestra da cui è sparita la ragazzina, fino alla fibra del sedile dell’Iveco dell’imputato trovato sui leggins di Yara.

Telecamere in aula, Bossetti dice sì
Il dibattimento si terrà in aula in cui i posti a sedere sono 49. In questi giorni si è lavorato per portarli ad almeno una settantina. Non è ancora chiaro se ci sarà la presenza di giornalisti (ne arriveranno anche dall’estero), flash e telecamere in aula. Bossetti li vorrebbe: "voglio le telecamere. Voglio lottare perché questo processo si svolga esclusivamente a porte aperte, così che chiunque possa prendere atto di tutte le dichiarazioni fatte da me e dall'accusa, perché non ho niente da temere o da nascondere", ha spiegato l’imputato in una lettera. Contrari i pm Letizia Ruggeri, e il presidente della Corte, Antonella Bertoja, così come i genitori di Yara.

 



 

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