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28/07/2014 - 07:41:31

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L'ALGA ROSSA NELLA DIGA DI POZZALLO

La pianta contamina l’acqua ed ha effetti tossici sulle piante irrigate, sui bagnanti che la ingeriscono indirettamente, sugli animali che si abbeverano all’acqua contaminata.


L'Alga Rossa nella diga di Pozzallo Regalbuto. La diga Pozzillo da qualche tempo è afflitta dal delicato problema dell’ “alga rossa” detta anche “alga tossica”, dal nome scientifico “ Planktothrix rubescens”. Essa è in grado di produrre potenti epatotossine riguardanti l’attivazione di oncogeni che innescano tumori epatici, gastrointestinali ed epiteliali. La pianta contamina l’acqua ed ha effetti tossici sulle piante irrigate, sui bagnanti che la ingeriscono indirettamente, sugli animali che si abbeverano all’acqua contaminata. Gli effetti meno gravi rispetto ai tumori già citati sono ulcere in bocca, febbre , vomito, diarrea , irritazioni agli occhi e orecchie e rash cutaneo. Questi ultimi effetti si registrano per i bagnanti esposti per più di un’ora alle acque interessate. Il Consorzio di bonifica di Enna nella persona del direttore Gaetano Punzi, sta lavorando in sinergia con il sindaco di Regalbuto Francesco Bivona per trovare una soluzione per monitorare il Lago  sia dal punto di vista del problema dell’alga rossa che determina danni alla salute umana e sia per quanto riguarda la stagione irrigua.

 

Quest’ultima - afferma Punzi - non è stata compromessa quest’anno.  Il Consorzio sta cercando di vedere quali possano essere le azioni da espletare per eliminare il problema delle alghe rosse in primis monitorando le acque perché c’è un problema di salute pubblica poiché quando sono nel periodo di massima proliferazione, gennaio e febbraio, anche il vento può portarle in giro”.  Ed aggiunge: “Stiamo cercando di studiare il perché dell’alga rossa. L’acqua ovviamente, viene utilizzata dagli agricoltori anche in zootecnia e ciò può creare problemi ai feti e fino a quando  c’è l’alga rossa l’acqua non può essere sversata nel fiume Salso”. Altro problema nella Diga Pozzillo è legato allo scarico di fondo. La diga che è stata realizzata da circa 60 anni ha lo scarico  otturato. Lo scarico di fondo è una specie di imbuto, una valvola di sicurezza, se così si può chiamare che permette di scaricare acqua se si verifica una situazione di piena. “Il preventivo di spesa - riprende Punzi - è di circa 40 milioni di euro per eliminare  30 milioni di mc di fango dallo scarico di fondo. Il sindaco Bivona ha visto a Roma il vice ministro Riccardo Nencini e ha avuto rassicurazioni sull’ottenimento del finanziamento. Si è anche rivolto all’assessore regionale  all’agricoltura Ezechia reale  che ha dato anche la sua disponibilità. Si sta cercando  in questa vicenda di coinvolgere il nuovo commissario dei Consorzi della Sicilia Orientale che è Francesco Petralia” Il Consorzio Orientale, va ricordato, è già costituito, e comprende  sei consorzi: Enna, Ragusa, Siracusa, Catania, Messina e Caltagirone.
Mario Antonio Pagaria

 



 

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