Si tratta di una informazione in attesa di una conferma ufficiale ma che possiamo considerare reale. Ieri sera l’assessore Filippo Sammarco ha consegnato le dimissioni al sindaco Con questo atto esce dalla maggioranza la forza politica che può essere considerata la vera artefice del successo di Miroddi nelle amministrative del 2013 e consente così al consiglio comunale una sorta di allineamento con il giudizio che la maggioranza dei cittadini esprime sull’operato di questa amministrazione.
La svolta era ormai nell’aria da diversi giorni e inutili sono stati i tentativi dell’UDC di convincere il sindaco sulla necessità di imprimere un cambio di marcia alla gestione amministrativa della città. L’intervento di Andrea Velardita (nella foto) in consiglio comunale, prima dell’approvazione dell’aumento delle tasse comunali, con il quale esprimeva un giudizio negativo sull’amministrazione, può essere considerato il momento iniziale di tutta la vicenda che ieri sera si è conclusa con le dimissioni dell’assessore alla Salute Pubblica. In quella seduta il consigliere dell’UDC aveva parlato di “amministrazione inerte” e , in un successivo consiglio, si era spinto a chiedere le dimissione dell’assessore al bilancio Alessia di Giorgio.
I RETROSCENA. I comuni cittadini che non seguono in maniera assidua la politica locale si staranno chiedendo quali sono le vere cause hanno prodotto la perdita da parte Miroddi della maggioranza in consiglio comunale. Anche Prestifilippo e Nigrelli, i due sindaci precedenti, si sono trovati dopo qualche anno in minoranza ma a differenza dei suoi predecessori Miroddi perde il controllo sul consiglio per motivi strettamente politici e non per scelte individuali dei singoli componenti del consiglio. Ad abbandonare l’attuale sindaco sono stati l’UDC e il Nuovo Centro Destra in pratica con la stessa motivazione : palese incapacità amministrativa da parte del sindaco e della sua Giunta.
Sia l’uno che l’altro partito hanno criticato non solo l’operato dell’amministrazione ma soprattutto la composizione della squadra assessoriale e in particolare il ruolo assunto dal vice sindaco Giuseppe Mattia che, a detta di molti esponenti sia dell’UDC che dell’NCD, sarebbe troppo attento a capitalizzare la sua presenza in giunta in termini di consenso elettorale. Qualcuno addirittura si spinge più in là: Mattia starebbe preparando la sua candidatura per il 2018 costruendo alle spalle di Miroddi il suo successo elettorale. Secondo questa interpretazione il sindaco sarebbe troppo condizionato nel suo operato e troppo ingenuo per rendersi conto di essere solo uno strumento nelle mani del suo vice.
COSA PERDE MIRODDI Miroddi perde la maggioranza non solo in consiglio comunale ma anche in tutte le commissioni. Questo vuol dire che su tutto ciò che compete il consiglio comunale, in particolare il bilancio, le decisioni non verranno più prese dai consiglieri che appoggiano il sindaco. In pratica il potere decisionale del sindaco e della sua giunta si ridurrà soprattutto per qual che riguarda la gestione finanziaria della città.
Ma la sconfitta di Miroddi in tutta questa vicenda ha anche dei risvolti politici. L’unico partito “strutturato”, ovvero che può contare su una organizzazione a livello nazionale, è rappresentato in giunta proprio da Giuseppe Mattia, aderente a Forza Italia. Questo vuol dire che i collegamenti con Palermo e Roma, prima curati dall’UDC presente nella maggioranza sia a livello regionale che nazionale, saranno difficili e poco produttivi. Se la situazione dovesse perdurare aspettiamoci sia dalla Regione che dallo Stato, da un punto di vista dei finanziamenti, solo qualche briciola per i prossimi anni. L’abbandono da parte di Miroddi del PSI, alla luce di questa nuovo situazione politica locale, è ancora più grave visto che l’unico collegamento a Palermo, l’On. Antonio Venturino, è stato bruciato. I TENTATIVI DI MIRODDI Miroddi è un politico che ha maturato la sua esperienza soprattutto durante la Prima Repubblica ed è evidente quanto la sua gestione sia legata a quel modo d’interpretare sia la politica che la gestione della città. Anche in questa vicenda il suo modo di agire si è conformato alle regole non scritte e ai sistemi che si usavano negli anni novanta. Sembrerebbe che la sua strategia sia stata quella di tentare di dividere le forze politiche avversarie offrendo all’interno dei gruppi, a questo o a quel consigliere, un posto come assessore. Offerta rifiutata da tutti coloro che sono stati contattati anche se qualcuno, per un momento, ha tentennato.
IL RUOLO DELL’OPPOSIZIONE Adesso per l’opposizione, maggioranza in consiglio comunale, si apre un nuovo corso. Occorre assumersi tutte le responsabilità del caso nei confronti dei cittadini per dimostrare che, almeno in parte, è possibile correggere l’azione amministrativa deludente di Miroddi. Per questo, nell’interesse della città, auspichiamo che al più presto possa trovarsi un accordo sul bilancio comunale.
IL NUOVO ASSESSORE Chi sostituirà Sammarco? Miroddi , a quanto ci risulta, ha già in mente chi dovrà ricoprire la carica di assessore alla Sanità. Si tratta di Roberto Mascerà, suo attuale portavoce per le problematiche legate all’ospedale Chiello e suo amico d’infanzia. Questa scelta potrebbe però far nascere qualche ulteriore problema. All’interno della sua maggioranza qualcuno infatti scalpita per avere una maggiore visibilità politica.
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